24.02.2007
STAMPA DIGITALE DI GRANDE FORMATO

STAMPA DIGITALE DI GRANDE FORMATO
Una parte importante dei lavori realizzabili a mezzo stampa merita a buona ragione l'aggettivo "grande", non solamente per i formati dei supporti che ricevono la stampa, ma anche per gli scopi ai quale sono destinati. Si tratta spesso, infatti, di lavori utilizzati per la pubblicità esterna: stradale, negli stadi, alla comunicazione su specifici punti d'attrazione come, ad esempio, gli impianti ubicati nelle aree di servizio, o come la pubblicità sul punto vendita realizzata all'esterno o all'interno in occasione d'eventi e manifestazioni. Sappiamo anche che, per la loro realizzazione, secondo le esigenze, sia può ricorrere, sia alla stampa serigrafica, alla stampa digitale o alla stampa offset, ognuna con diverse esigenze tecniche.
Siamo andati a trovare il Signor Damiano Rossetti della Rossetti Group di Rozzano (Milano) al quale abbiamo chiesto di dirci come la stampa digitale si inserisca in questo mondo, parlarci dei formati raggiungibili, del tipo di supporto, degli inchiostri, ecc.
Signor Rossetti, prima di affrontare la ragione per la quale siamo venuti a trovarvi, la stampa digitale di grande formato e permettere al lettore di seguire meglio la nostra esposizione, ci parla della Rossetti Group e del suo mercato?
"La nostra azienda, la Rossetti Group, nasce nel settembre di tre anni fa da un'idea di mio padre Paolo e mio fratello Dario forti dall'esperienza acquisita come distributori esclusivisti, col nome di MVR srl, di una società olandese la Souverein Projet, iniziata nel 1992. Un fotolaboratorio ad indirizzo digitale far i più importanti in Europa che ricorreva a lavori di stampa digitale utilizzando una stampante a tamburo di dieci metri di lunghezza e dieci metri di circonferenza - fatta costruire appositamente per loro - che permetteva di stampare 100 metri quadrati ora. Un dato questo, vuole sottolineare Damiano Rossetti, eccezionale, sia allora sia oggi. Se volete un dato preciso, posso dirvi che in Italia eravamo, in ordine cronologico, i terzi in grado di offrire quel tipo di formato, ma i primi in senso assoluto con una impostazione di "service".
I nostri clienti erano i grossi concessionari di pubblicità . Nel 1999, continua Damiano Rossetti, se si voleva rimanere in un mercato e nelle sue interessanti premesse, dovevamo attrezzarci opportunamente. Ecco che decidemmo di aprire con altre persone una società che comincia con una Blue Board HiQ della NUR, una macchina da 5 metri tra le primissime stampanti di questo tipo arrivate in Italia. Subito dopo ecco che arriva, questa volta la prima in Italia, una saldatrice di sedici metri che è stata, per un lunghissimo periodo, è stata il punto di riferimento di moltissimi nostri "colleghi", dice sorridendo il nostro interlocutore, che ci chiedevano, spesso, anche di presenziare ai lavori di questa macchina. Uno degli aspetti interessanti di questa saldatrice era la sua la lama di due centimetri, quando molte delle attrezzature allora disponibili permettevano la saldatura con congiunzioni di quattro centimetri, esteticamente fastidiose e poco eleganti (il principio della saldatura di materiali vinilici avviene, secondo le varie tecnologie, mediante saldatrici ad aria calda, oppure alle recentissime saldatrici ad ultrasuoni o, ancora, saldatrici ad alta frequenza - come quella della Rossetti Group - che operano attraverso la produzione di un'alta frequenza che assorbita dalla lama che agisce da antenna, scalda la lama. Questa operazione permette a due fogli di vinile posti a contatto, di sciogliersi, per effetto del calore della lama, e di saldarsi attaccandosi. (Per materiali diversi dal vinile si utilizzano sistemi diversi. Ndr) A queste due macchine abbiamo successivamente affiancato una seconda stampante, una Vutek 5300 una 5 metri. Tutto questo ci ha subito permesso, forse anche perchà© non esistevano che pochissime aziende in grado di proporre al mercato la nostra attrezzatura ed il nostro servizio, di primeggiare sul mercato.
Nel 2003 ci staccammo dalla società fondata nel 1999 e fondammo appunto Rossetti Group srl. L'azienda oggi impiega sei dipendenti oltre a mio padre, a mio fratello ed a me.
Una parte importante dei lavori realizzabili a mezzo stampa merita a buona ragione l'aggettivo "grande", non solamente per i formati dei supporti che ricevono la stampa, ma anche per gli scopi ai quale sono destinati. Si tratta spesso, infatti, di lavori utilizzati per la pubblicità esterna: stradale, negli stadi, alla comunicazione su specifici punti d'attrazione come, ad esempio, gli impianti ubicati nelle aree di servizio, o come la pubblicità sul punto vendita realizzata all'esterno o all'interno in occasione d'eventi e manifestazioni. Sappiamo anche che, per la loro realizzazione, secondo le esigenze, sia può ricorrere, sia alla stampa serigrafica, alla stampa digitale o alla stampa offset, ognuna con diverse esigenze tecniche.
Siamo andati a trovare il Signor Damiano Rossetti della Rossetti Group di Rozzano (Milano) al quale abbiamo chiesto di dirci come la stampa digitale si inserisca in questo mondo, parlarci dei formati raggiungibili, del tipo di supporto, degli inchiostri, ecc.
Signor Rossetti, prima di affrontare la ragione per la quale siamo venuti a trovarvi, la stampa digitale di grande formato e permettere al lettore di seguire meglio la nostra esposizione, ci parla della Rossetti Group e del suo mercato?
"La nostra azienda, la Rossetti Group, nasce nel settembre di tre anni fa da un'idea di mio padre Paolo e mio fratello Dario forti dall'esperienza acquisita come distributori esclusivisti, col nome di MVR srl, di una società olandese la Souverein Projet, iniziata nel 1992. Un fotolaboratorio ad indirizzo digitale far i più importanti in Europa che ricorreva a lavori di stampa digitale utilizzando una stampante a tamburo di dieci metri di lunghezza e dieci metri di circonferenza - fatta costruire appositamente per loro - che permetteva di stampare 100 metri quadrati ora. Un dato questo, vuole sottolineare Damiano Rossetti, eccezionale, sia allora sia oggi. Se volete un dato preciso, posso dirvi che in Italia eravamo, in ordine cronologico, i terzi in grado di offrire quel tipo di formato, ma i primi in senso assoluto con una impostazione di "service".
I nostri clienti erano i grossi concessionari di pubblicità . Nel 1999, continua Damiano Rossetti, se si voleva rimanere in un mercato e nelle sue interessanti premesse, dovevamo attrezzarci opportunamente. Ecco che decidemmo di aprire con altre persone una società che comincia con una Blue Board HiQ della NUR, una macchina da 5 metri tra le primissime stampanti di questo tipo arrivate in Italia. Subito dopo ecco che arriva, questa volta la prima in Italia, una saldatrice di sedici metri che è stata, per un lunghissimo periodo, è stata il punto di riferimento di moltissimi nostri "colleghi", dice sorridendo il nostro interlocutore, che ci chiedevano, spesso, anche di presenziare ai lavori di questa macchina. Uno degli aspetti interessanti di questa saldatrice era la sua la lama di due centimetri, quando molte delle attrezzature allora disponibili permettevano la saldatura con congiunzioni di quattro centimetri, esteticamente fastidiose e poco eleganti (il principio della saldatura di materiali vinilici avviene, secondo le varie tecnologie, mediante saldatrici ad aria calda, oppure alle recentissime saldatrici ad ultrasuoni o, ancora, saldatrici ad alta frequenza - come quella della Rossetti Group - che operano attraverso la produzione di un'alta frequenza che assorbita dalla lama che agisce da antenna, scalda la lama. Questa operazione permette a due fogli di vinile posti a contatto, di sciogliersi, per effetto del calore della lama, e di saldarsi attaccandosi. (Per materiali diversi dal vinile si utilizzano sistemi diversi. Ndr) A queste due macchine abbiamo successivamente affiancato una seconda stampante, una Vutek 5300 una 5 metri. Tutto questo ci ha subito permesso, forse anche perchà© non esistevano che pochissime aziende in grado di proporre al mercato la nostra attrezzatura ed il nostro servizio, di primeggiare sul mercato.
Nel 2003 ci staccammo dalla società fondata nel 1999 e fondammo appunto Rossetti Group srl. L'azienda oggi impiega sei dipendenti oltre a mio padre, a mio fratello ed a me.

Ricapitolando, quante e quali sono le macchine "attive" presso la vostra azienda?
"Partendo dalla saldatrice, che è un po' il nostro fiore all'occhiello, la Rossetti Group utilizza una Fresco 3200 otto colori da tre metri e venti, una cinque metri Blueboard HiQ+, un'altra cinque metri Vutek 5330 a otto colori oltre ad una stampante da un metro e sessanta Seiko, con qualità fotografica. A differenza di molti, nella nostra tipologia di prodotto non abbiamo ancora creduto di dover introdurre tecnologia UV, una scelta di tipo tecnico che ci imporrebbe di stampare supporti flessibili in misure obbligate e, quindi, senza la possibilità di effettuare quelle giunte che ci permetterebbero di raggiungere i formati stabiliti dagli spazi a disposizione (nella saldatura di lavori realizzati con in chiostri UV occorre lasciare un'abbondanza di supporto non stampato di certe misure per evitare che la lama cada sulla parte stampata per evitare che l'inchiostro faccia da isolante fra i due fogli. Ndr)
Signor Rossetti, non ci ha parlato di flat bed, come mai?
"La ragione principale è nel fatto che i nostri lavori sono realizzati su supporti vinilici non rigidi, di conseguenza la caratteristica principale del sistema flat bed ben viene a cadere poichà© si tratta di una stampante importante nel caso di utilizzo di materiali rigidi e, sovente, molto spessorati."
Che tipo di servizio proponete ai vostri Clienti?
"Sin dalla nascita ci siamo imposti di proporre alle aziende una scelta commerciale di "service". E' una scelta che abbiamo fatto sin dalla nascita e che, malgrado altre aziende come la nostra stiano cercando di modificare avvicinandosi sempre più al cliente utilizzatore finale, continua a darci soddisfazioni e convincerci sempre più che la nostra è una scelta di coerenza nei confronti del mercato e che, oltre ad appagarci sta anche "pagando. Non va, peraltro, dimenticato che nei confronti dei nostri clienti non sarebbe serio essere, oltre che loro fornitori, essere anche loro concorrenti."
Avete un reparto grafici?
"Sà¬, certamente. Ma qui, continua Damiano Rossetti, voglio fare una precisazione importante: molto spesso si viene tratti in inganno dalla conoscenza dell'esistenza di un nostro reparto grafici, di conseguenza, si pensa che la Rossetti Group proponga anche creatività grafica. Non è corretto, anche questo reparto fa parte del nostro concetto di base il "service". E' stato creato unicamente per adattare, anche con stazioni grafiche molto aggiornate, i file, i bozzetti i formati particolari alla qualità delle nostre macchine, ai supporti, agli inchiostri e, quindi, ai risultati di stampa, ecc. "
"Partendo dalla saldatrice, che è un po' il nostro fiore all'occhiello, la Rossetti Group utilizza una Fresco 3200 otto colori da tre metri e venti, una cinque metri Blueboard HiQ+, un'altra cinque metri Vutek 5330 a otto colori oltre ad una stampante da un metro e sessanta Seiko, con qualità fotografica. A differenza di molti, nella nostra tipologia di prodotto non abbiamo ancora creduto di dover introdurre tecnologia UV, una scelta di tipo tecnico che ci imporrebbe di stampare supporti flessibili in misure obbligate e, quindi, senza la possibilità di effettuare quelle giunte che ci permetterebbero di raggiungere i formati stabiliti dagli spazi a disposizione (nella saldatura di lavori realizzati con in chiostri UV occorre lasciare un'abbondanza di supporto non stampato di certe misure per evitare che la lama cada sulla parte stampata per evitare che l'inchiostro faccia da isolante fra i due fogli. Ndr)
Signor Rossetti, non ci ha parlato di flat bed, come mai?
"La ragione principale è nel fatto che i nostri lavori sono realizzati su supporti vinilici non rigidi, di conseguenza la caratteristica principale del sistema flat bed ben viene a cadere poichà© si tratta di una stampante importante nel caso di utilizzo di materiali rigidi e, sovente, molto spessorati."
Che tipo di servizio proponete ai vostri Clienti?
"Sin dalla nascita ci siamo imposti di proporre alle aziende una scelta commerciale di "service". E' una scelta che abbiamo fatto sin dalla nascita e che, malgrado altre aziende come la nostra stiano cercando di modificare avvicinandosi sempre più al cliente utilizzatore finale, continua a darci soddisfazioni e convincerci sempre più che la nostra è una scelta di coerenza nei confronti del mercato e che, oltre ad appagarci sta anche "pagando. Non va, peraltro, dimenticato che nei confronti dei nostri clienti non sarebbe serio essere, oltre che loro fornitori, essere anche loro concorrenti."
Avete un reparto grafici?
"Sà¬, certamente. Ma qui, continua Damiano Rossetti, voglio fare una precisazione importante: molto spesso si viene tratti in inganno dalla conoscenza dell'esistenza di un nostro reparto grafici, di conseguenza, si pensa che la Rossetti Group proponga anche creatività grafica. Non è corretto, anche questo reparto fa parte del nostro concetto di base il "service". E' stato creato unicamente per adattare, anche con stazioni grafiche molto aggiornate, i file, i bozzetti i formati particolari alla qualità delle nostre macchine, ai supporti, agli inchiostri e, quindi, ai risultati di stampa, ecc. "

La situazione del vostro mercato oggi
"E' un mercato che diventa ogni giorno più difficile a causa dell'inflazione di stampatori e stampanti di ogni tipo e di ogni età e dove tutti stampano o ritengono di essere in grado di stampare. In questo modo s'è formato uno stuolo di sedicenti esperti che, spesso, sono solo improvvisati e privi di ogni cognizione di quanto diverso sia stampare in casa un A4 da un telo di 300mq. Un problema, questo, specifico, per ovvi motivi di formati, alla stampa digitale, non certamente alla serigrafica, all'offset. " Di conseguenza, come si può intuire, si sta formando la tendenza verso una riduzione dei prezzi con un lento degrado del servizio e del prodotto.
I vostri clienti
"Non vorrei citarne i nomi per evitare dimenticanze, posso però elencarvi i settori nei quali operano. Cominciamo dal gruppo più importante quelli, cioè, in grado di noleggiare spazi per la pubblicità stradale, quindi indicherei gli allestitori di stands decoratori di automezzi, aziende che producono prespaziati, serigrafie, fotolaboratori, studi grafici, studi di architettura, artisti, ecc.
Poco fa, ha parlato di prespaziati, cosa significa considerando che ormai tutte le aziende che lei ha elencato sono in possesso di plotter da taglio?
"E' vero. Il nostro compito non è, però, di "tagliare" prespaziati, ma stampare un qualcosa, un logo o un'immagine, per esempio, che sarà poi affiancata o sovrapposta, da chi ci ha commissionato quel certo lavoro, alle scritte sagomate dal loro plotter. Parlo naturalmente di aziende che per una qualsiasi ragione non hanno in casa attrezzature per la stampa digitale di una certa importanza nel formato della stampa."
I supporti
Le nostre macchine ci permettono di stampare prevalentemente vinile, sia adesivo, sia per banner, sia a rete, ecc. Dal gran telo che copre i ponteggi alla decorazione degli automezzi, ma anche tessuti di varia natura, dai cotoni ai sintetici quali poliesteri.
Un supporto particolare
"A questa serie di supporti, ci dice Damiano Rossetti, mi piace unire, anche se, pur rimanendo nel campo della pubblicità esterna, ci allontaniamo dal mondo dei cartelloni e dagli striscioni, la nostra capacità di stampare moquette con risultati assolutamente interessanti anche in termini di tenuta dei colori. Questo ci è permesso dall'utilizzo di una macchina, magari da molti ritenuta obsoleta, una piezo elettrica in continuo, roll to roll, quindi non drop on demand, che stampa a getto d'inchiostro con le teste a sei centimetri di distanza dalla moquette, evitando il problema che le macchine di oggi procurerebbero che, lavorando a pochi millimetri dalla moquette, sollevano regolarmente sporchi e peli che quel tipo di supporto lascia regolarmente bloccando gli ugelli. La macchina utilizza inchiostri a solventi base vinilica e la loro penetrazione nel tessuto della moquette, malgrado le sue caratteristiche, e' tale da avere un'ottima rispondenza cromatici. Inoltre, essendo inchiostri ad essiccazione rapida e non assistita (non ci sono forni, lampade o quant'altro per promuovere l'asciugatura dell'inchiostro) non si rischia nemmeno di "cuocere" la moquette in fase di stampa, determinandone un precoce invecchiamento.
"E' un mercato che diventa ogni giorno più difficile a causa dell'inflazione di stampatori e stampanti di ogni tipo e di ogni età e dove tutti stampano o ritengono di essere in grado di stampare. In questo modo s'è formato uno stuolo di sedicenti esperti che, spesso, sono solo improvvisati e privi di ogni cognizione di quanto diverso sia stampare in casa un A4 da un telo di 300mq. Un problema, questo, specifico, per ovvi motivi di formati, alla stampa digitale, non certamente alla serigrafica, all'offset. " Di conseguenza, come si può intuire, si sta formando la tendenza verso una riduzione dei prezzi con un lento degrado del servizio e del prodotto.
I vostri clienti
"Non vorrei citarne i nomi per evitare dimenticanze, posso però elencarvi i settori nei quali operano. Cominciamo dal gruppo più importante quelli, cioè, in grado di noleggiare spazi per la pubblicità stradale, quindi indicherei gli allestitori di stands decoratori di automezzi, aziende che producono prespaziati, serigrafie, fotolaboratori, studi grafici, studi di architettura, artisti, ecc.
Poco fa, ha parlato di prespaziati, cosa significa considerando che ormai tutte le aziende che lei ha elencato sono in possesso di plotter da taglio?
"E' vero. Il nostro compito non è, però, di "tagliare" prespaziati, ma stampare un qualcosa, un logo o un'immagine, per esempio, che sarà poi affiancata o sovrapposta, da chi ci ha commissionato quel certo lavoro, alle scritte sagomate dal loro plotter. Parlo naturalmente di aziende che per una qualsiasi ragione non hanno in casa attrezzature per la stampa digitale di una certa importanza nel formato della stampa."
I supporti
Le nostre macchine ci permettono di stampare prevalentemente vinile, sia adesivo, sia per banner, sia a rete, ecc. Dal gran telo che copre i ponteggi alla decorazione degli automezzi, ma anche tessuti di varia natura, dai cotoni ai sintetici quali poliesteri.
Un supporto particolare
"A questa serie di supporti, ci dice Damiano Rossetti, mi piace unire, anche se, pur rimanendo nel campo della pubblicità esterna, ci allontaniamo dal mondo dei cartelloni e dagli striscioni, la nostra capacità di stampare moquette con risultati assolutamente interessanti anche in termini di tenuta dei colori. Questo ci è permesso dall'utilizzo di una macchina, magari da molti ritenuta obsoleta, una piezo elettrica in continuo, roll to roll, quindi non drop on demand, che stampa a getto d'inchiostro con le teste a sei centimetri di distanza dalla moquette, evitando il problema che le macchine di oggi procurerebbero che, lavorando a pochi millimetri dalla moquette, sollevano regolarmente sporchi e peli che quel tipo di supporto lascia regolarmente bloccando gli ugelli. La macchina utilizza inchiostri a solventi base vinilica e la loro penetrazione nel tessuto della moquette, malgrado le sue caratteristiche, e' tale da avere un'ottima rispondenza cromatici. Inoltre, essendo inchiostri ad essiccazione rapida e non assistita (non ci sono forni, lampade o quant'altro per promuovere l'asciugatura dell'inchiostro) non si rischia nemmeno di "cuocere" la moquette in fase di stampa, determinandone un precoce invecchiamento.
Gli inchiostri
"Noi, almeno dei formati più grandi e per le ragioni di cui abbiamo accennato prima, utilizziamo solo inchiostri a solvente che garantiscono tranquillamente durate che vanno sino a tre anni e possono arrivare ai cinque o sei anni con adeguati protettivi. L'utilizzo di inchiostri UV, per via della loro natura e dello specifico processo di asciugatura che tende a vetrificarli, renderebbe, tra l'altro, più problematica, la piegatura del prodotto stampato in situazioni come quelle del trasporto. (gli inchiostri a solvente sono assorbiti dal supporto, mentre quelli UV sono semplicemente "appoggiati" sulla superficie Ndr)
Entriamo un po' di più in un discorso tecnologico. Due immagini uguali. Due fotografie. Quali sono le differenze fra una stampa serigrafica?
"Dipende dal punto di visione. Se l'immagine riprodotta è vista da vicino, apparirà più bella quella stampata in digitale perchà© la definizione digitale è sensibilmente più alta di quella fatta in serigrafia. Allontanandosi, invece, dall'oggetto da osservare, per esempio un cartellone sei per tre, il "gioco" si pareggia sia nella definizione, sia nella saturazione con qualche vantaggio a favore della serigrafia per una maggiore "profondità " dell'immagine."
E la forza dei colori, delle tonalità ?
"Non ci sono problemi, in entrambe le tecnologie si può intervenire correggendole, riducendole o aumentandole. Per il vostro lettore può essere, inoltre, importante sapere che nonostante le alte risoluzioni che le stampanti digitali possono raggiungere, i grossi teli di copertura o certe immagini di grande dimensioni anche in interno, le risoluzioni con cui operare, proprio per dare senso di profondità all'intero lavoro, devono essere più basse rispetto alla convinzione comune. Un telo di 300 metri quadri, per esempio 30 metri per 10 metri, necessita di un file in alta risoluzione di circa 400 megabyte; chiunque direbbe che questa dimensione di file e' sicuramente in alta risoluzione. Per contro, dicendo che lo stesso file, ha di fatto, in scala 1:1, una risoluzione effettiva di 15dpi si potrebbe pensare, e parlo naturalmente di persone non del mestiere, ad un possibile risultato negativo. Per concludere, se vogliamo fare un rapporto per un cartello per la pubblicità esterna di sei metri per tre possiamo dire che il retino di 20 linee cui generalmente ricorre la serigrafia, e' paragonabile ad risoluzione comprese tra i 9 e i 15-20 dpi utilizzata dalla stampa digitale. Entrambi i lavori, visti da vicino, possono apparire con effetti di evidenti fuori registro. Tutto va "a posto" osservando il lavoro da dalla corretta distanza di visione prevista da questo tipo di lavoro.
Ecco, per finire, una domanda interessante. La stampa digitale sta portando via degli spazi alla serigrafia. Cosa succederà in futuro? La stampa digitale continuerà a portare via terreno alla serigrafia?
"Non c'è dubbio. Quello della stampa digitale è un percorso appena iniziato e la sua tecnologia di base non può che lasciare intravedere, proprio perchà© nella natura di questo prodotto, grandi evoluzioni in tutti i settori, sia nelle tecniche, sia nei risultati, oltre che nelle velocità e formati di stampa e, questo, sta succedendo e succederà non solamente nei confronti della serigrafia. Qualsiasi semplice appassionato di fotografia può rendersi conto, infatti, già oggi, dei passi avanti che il digitale compie ogni giorno anche, se, rimanendo nel campo della fotografia, le tecniche analogiche hanno ancora qualche punto a loro favore, conclude Rossetti."
Nino Fichera
effenino@tiscali.it
Per maggiori dettagli: Rossetti Group - tel.028240250 - www.rossettigroup.com
"Noi, almeno dei formati più grandi e per le ragioni di cui abbiamo accennato prima, utilizziamo solo inchiostri a solvente che garantiscono tranquillamente durate che vanno sino a tre anni e possono arrivare ai cinque o sei anni con adeguati protettivi. L'utilizzo di inchiostri UV, per via della loro natura e dello specifico processo di asciugatura che tende a vetrificarli, renderebbe, tra l'altro, più problematica, la piegatura del prodotto stampato in situazioni come quelle del trasporto. (gli inchiostri a solvente sono assorbiti dal supporto, mentre quelli UV sono semplicemente "appoggiati" sulla superficie Ndr)
Entriamo un po' di più in un discorso tecnologico. Due immagini uguali. Due fotografie. Quali sono le differenze fra una stampa serigrafica?
"Dipende dal punto di visione. Se l'immagine riprodotta è vista da vicino, apparirà più bella quella stampata in digitale perchà© la definizione digitale è sensibilmente più alta di quella fatta in serigrafia. Allontanandosi, invece, dall'oggetto da osservare, per esempio un cartellone sei per tre, il "gioco" si pareggia sia nella definizione, sia nella saturazione con qualche vantaggio a favore della serigrafia per una maggiore "profondità " dell'immagine."
E la forza dei colori, delle tonalità ?
"Non ci sono problemi, in entrambe le tecnologie si può intervenire correggendole, riducendole o aumentandole. Per il vostro lettore può essere, inoltre, importante sapere che nonostante le alte risoluzioni che le stampanti digitali possono raggiungere, i grossi teli di copertura o certe immagini di grande dimensioni anche in interno, le risoluzioni con cui operare, proprio per dare senso di profondità all'intero lavoro, devono essere più basse rispetto alla convinzione comune. Un telo di 300 metri quadri, per esempio 30 metri per 10 metri, necessita di un file in alta risoluzione di circa 400 megabyte; chiunque direbbe che questa dimensione di file e' sicuramente in alta risoluzione. Per contro, dicendo che lo stesso file, ha di fatto, in scala 1:1, una risoluzione effettiva di 15dpi si potrebbe pensare, e parlo naturalmente di persone non del mestiere, ad un possibile risultato negativo. Per concludere, se vogliamo fare un rapporto per un cartello per la pubblicità esterna di sei metri per tre possiamo dire che il retino di 20 linee cui generalmente ricorre la serigrafia, e' paragonabile ad risoluzione comprese tra i 9 e i 15-20 dpi utilizzata dalla stampa digitale. Entrambi i lavori, visti da vicino, possono apparire con effetti di evidenti fuori registro. Tutto va "a posto" osservando il lavoro da dalla corretta distanza di visione prevista da questo tipo di lavoro.
Ecco, per finire, una domanda interessante. La stampa digitale sta portando via degli spazi alla serigrafia. Cosa succederà in futuro? La stampa digitale continuerà a portare via terreno alla serigrafia?
"Non c'è dubbio. Quello della stampa digitale è un percorso appena iniziato e la sua tecnologia di base non può che lasciare intravedere, proprio perchà© nella natura di questo prodotto, grandi evoluzioni in tutti i settori, sia nelle tecniche, sia nei risultati, oltre che nelle velocità e formati di stampa e, questo, sta succedendo e succederà non solamente nei confronti della serigrafia. Qualsiasi semplice appassionato di fotografia può rendersi conto, infatti, già oggi, dei passi avanti che il digitale compie ogni giorno anche, se, rimanendo nel campo della fotografia, le tecniche analogiche hanno ancora qualche punto a loro favore, conclude Rossetti."
Nino Fichera
effenino@tiscali.it
Per maggiori dettagli: Rossetti Group - tel.028240250 - www.rossettigroup.com