28.05.2006

QUANTO MI COSTIÂ…

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La stampa serigrafica, la digitale le diverse tecnologie e i lavori realizzabili.
QUANTO MI COSTIÂ…

Quanto mi costiÂ…e perchà©. Si parla sempre di tecnologie di stampa, di macchine, di inchiostri, di supporti ecc. Da questo numero, tentiamo di affiancare, a quanto fatto fino ad oggi, alcuni articoli che avranno lo scopo di indirizzare non gli stampatori, ma i loro clienti, verso il complesso mondo dei costi della stampa pur sapendo benissimo che non si tratta di un argomento facile per via delle sfaccettature con le quali questo argomento si presenta vuoi per le molte tecnologie disponibili, vuoi per gli scopi ai quali si indirizzerà  il prodotto finale realizzato.
Andando ad incontrare i vari "stampatori" chiederemo loro, come abbiamo fatto per l'articolo che segue, non di parlarci di cifre, ma di fornirci quelle indicazioni che potranno darci una mano nella costruzione di un indirizzo di base nella scelta dei molti sistemi di stampa utilizzabili per un certo lavoro e quali di questi sistemi possano adattarsi meglio alle esigenze del nostro budget.
Parleremo unicamente di come, determinati preventivi, sono costruiti e quali, in altre parole sono i vari meccanismi che permettono alle aziende grafiche di formare le loro offerte, di quali sono i centri di costo aziendali a cui si riferiscono, ecc.
Nessuno si aspetti, però, di trovare nei nostri articoli, non saremmo, peraltro, in grado di farlo, un prontuario di costi nà© delle tavole sinottiche. Siamo, inoltre, certi che il risultato dei nostri lavori potrebbe, alla fine dare una mano anche agli stessi stampatori che, grazie agli articoli che ne usciranno, potranno in un certo modo creare maggiore comprensibilità  nel dialogo con i loro clienti.


La prima azienda che abbiamo incontrato è la Serinord di Ponte Trebbia (Piacenza), un'azienda che ha appena affiancato alla serigrafia, alla stampa digitale in piano (flat-bed) ed ad altre piccole macchine delle quali parleremo nel corso dell'articolo, un'importante stampatrice digitale a bobina. Abbiamo incontrato, per l'occasione, i due soci, i signori Gian Piero Draghi e Bruno Sivelli e il signor Gian Marco Draghi responsabile di tutto il settore delle lavorazioni riguardanti la stampa digitale.

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Signor Gian Piero Draghi, avete appena inserito nel vostro parco macchine un'importante stampante digitale a bobina che utilizza inchiostri a solvente. Una macchina che offre la possibilità  di arricchire la vostra offerta, sia attraverso un reparto stampa serigrafico, sia attraverso un ben attrezzato reparto per la stampa digitale. Ci dice quali sono le ragioni della "new entry"?
"E' subito detto. Il Mercato evolve e con lui le esigenze dei nostri clienti nei confronti della qualità , tempi e costi dei lavori. Non possiamo non farci trovare pronti.
Conseguentemente, abbiamo da pochissimo "portato in casa" una nuova stampante Seiko OCE' 6.100 digitale a sei colori con inchiostri a solvente. E' una macchina importante che abbiamo affiancato, vuoi per la sua grande velocità  di lavoro, definizione di stampa, maggiore affidabilità  e tranquillità  di lavoro, sia nei confronti del vecchio plotter da stampa (una Mutoh 137 con inchiostri a solvente), sia nei confronti del flat-bed (un'Arizona OCE' T220 ad inchiostri a solvente e con un formato stampa di cm 157,5 di larghezza e cm 304,8 di lunghezza) ed una stampante a trasferimento termico. A fianco della stampa digitale abbiamo, parlando del settore serigrafico, una Svecia automatica 128x90 monocolore, una Svecia semiautomatica 50x70 monocolore, una Argon 70x100 semiautomatica monocolore, una Argon semiautomatica 140x100 monocolore e una SIAS Sprint 70x100 semiautomatica monocolore."

Signor Draghi, abbiamo parlato di serigrafia, flat-bad, di stampa digitale a bobina, di trasferimento termico come vi comportate nella realizzazione di un lavoro? Lasciate che sia il cliente a decidere la tecnologia, la tiratura, il tipo di originale da riprodurre, la qualità  finale, ecc.?

"In linea di massima si decide davanti al cliente che generalmente si limita a consegnarci un CD con la grafica ed i testi da riprodurre e segnalarci lo scopo del prodotto finito, le quantità  da realizzare, ecc. Sulla base di questi dati, da parte nostra, gli sarà  suggerita la tecnica di stampa più idonea al lavoro da realizzare, i supporti su cui stampare ed i "costi relativi.".

Costi: un passaggio certamente importante nello svolgimento del vostro lavoro e nel rapporto dei vostri clienti. Signor Sivelli, lei che è, crediamo, il più "amministrativo" dei due soci, ci dice se vi è mai capitato di dover affrontare la richiesta di un vostro cliente per un preventivo che indichi per uno stesso lavoro costi diversi relativamente ad ognuna delle tre tecnologie di stampa che siete in grado di proporre: serigrafia, stampa digitale a bobina, stampa digitale flat-bed?
"Sଠcerto, non capita molto frequentemente, ma è successo.".

La cosa c'incuriosisce. Possiamo approfondire la sua risposta accennando, per esempio, ai centri di costo e le percentuali di coinvolgimento degli stessi, dai quali partireste nel caso della stampa di 50 locandine 50x70 a 4 colori con un'immagine di 40x40 e del testo al tratto, stampate su PVC, tenendo presente, però, la richiesta di quel cliente che indica l'esposizione di un prezzo per ognuna dei tre sistemi di stampa?
"Volentieri. Occorre però che io prima di tutto precisi che il complesso dei nostri centri costo è suddiviso in due settori: la stampa serigrafica e la stampa digitale. Due punti di partenza precisi, continua Sivelli, dai quali inizierà  il percorso verso le esposizioni dei costi nelle diverse tecnologie".

Con più precisione, quali sono le partizioni base all'interno di ognuna delle due suddivisioni?
a) un centro di costo al quale faremo riferimento per i costi della manodopera del lavoro da preventivare sulla base delle ore lavorative previste.
b) un altro centro di costo dove sono considerati i costi prevedibili per quel certo lavoro riguardo al materiale di consumo come telai, fotolito, supporti per la stampa, inchiostri, soft-ware per i computer, ecc.
c) un'ultima parte che considera i costi generali dell'azienda come la manutenzione delle macchine, l'ammortamento delle macchine e degli ambienti, gli affitti, e le spese varie di elettricità , telefoni, trasporti, riscaldamento, stipendi, ecc. esposti, naturalmente, in partizioni orarie relative al tempo che prevediamo di impiegare in quel certo lavoro.

Non sarebbe più facile adattare le due suddivisioni ad ogni lavoro, qualsiasi sia la tecnologia di stampa utilizzata?
"No, non sarebbe possibile. Ogni tecnologia, ogni macchina, ogni lavorazione, e non solo da noi, ha proprie esigenze non solo tecniche, ma anche contabili ed amministrative. La serigrafia ha bisogno, per esempio, non possedendo gli automatismi della stampa digitale, di un tecnico fisso sulla macchina che ne controlli il regolare funzionamento, il deposito degli inchiostri, la corretta posizione della racla, ecc. il tecnico della stampa digitale può invece avviare la macchina ed occuparsi, per esempio, di altre cose come la messa a punto del soft-ware del lavoro successivo o altro. E' evidente, inoltre, che, in un discorso "ammortamento tecnologie", non possiamo non tener conto di situazioni diverse come nel caso di macchine che abbiamo già  terminato di pagare rispetto a quelle di una macchina che abbiamo appena acquistato. Nel primo caso la nostra considerazione dei costi da esporre comprenderà  unicamente le voci riguardanti la manutenzione, per il secondo dovremo considerare l'esposizione nel suo complesso dei costi di acquisto e di quelli riguardanti la manutenzione.

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Possiamo, a questo punto, fare degli esempi un po' più specifici? Con quali percentuali di massima queste voci vanno poi ad incidere nel costo complessivo?
"Volentieri. E' chiaro che mi riferirò a partizioni percentuali, assolutamente di massima e strettamente collegate alle nostre impostazioni amministrative e tecniche, formate all'interno di un 100% ipotetico e limitato unicamente alle cifre concernenti le lavorazioni che abbiamo delineato a titolo d'esempio ed alle macchine che per quelle voci utilizzeremmo (con una stessa tecnologia e con una stessa macchina si possono realizzare lavorazioni diverse, con costi diversi, come, nel caso della serigrafia rispetto ad una verniciatura o ad una quadricromia, p.e.).

Lavori serigrafici.
Costi manodopera: 50%
Materiali di consumo, supporti, inchiostri, ecc.: 30%
Manutenzioni, ammortamenti, costi fissi e spese generali dell'azienda 20%

Stampa digitale a bobina
Costi manodopera: 10%
Materiale di consumo, supporti, inchiostri, soft-ware, ecc.: 40%
Manutenzioni, ammortamento, interventi sul materiale che il cliente ci consegna, costi fissi e spese generali dell'azienda 50%

Stampa digitale (flat-bed)
Costi manodopera 10%
Materiale di consumo, supporti, inchiostri, soft-ware, ecc.: 40%

Manutenzione, ammortamento, interventi sul materiale che il cliente ci consegna, costi fissi e spese generali dell'azienda 50% (in questa percentuale occorrerebbe, però, mettere in evidenza i continui costi di manutenzione di questa nostra macchina).

Relativamente ai dati che abbiamo elencato occorre, in ogni modo, precisare che, pur trattandosi di un lavoro apparentemente identico, la percentuale che è indicata per i costi della manodopera per ognuna delle tre possibilità  indicate è stata costruita da situazioni diverse (serigrafia e stampa digitale plotter a bobina e flat-bed). La prima (50%) nasce, infatti, dal costo di base inferiore, ma da un impiego maggiore dell'operaio sulla macchina, mentre la seconda (10%)e la terza (10%) si formano, sଠsulla base di un costo maggiore dell'operatore che è più specializzato, ma anche in considerazione di un suo impiego inferiore per via di certi automatismi e sicurezze classiche di quelle macchine.
Andrebbero poi considerati, continua Sivelli, i lavori per i quali si ricorre a due tecnologie accoppiate (tratti e fondi in serigrafia e mezze tinte in digitale, p.e.) Diciamo che queste possibilità  fanno regolarmente parte delle indicazioni contenute dai nostri preventivi ma che, in questa nostra dissertazione, non possiamo considerare in quanto strettamente subordinate ad intereventi non indicati dal nostro esempio di partenza.

Non c'è dubbio che il vostro preventivo contenga anche una parte "utili" possiamo fare un riferimento anche a questa voce?
E' vero, all'esterno, o a fianco, di ogni singola elencazione dovrebbe, in effetti, apparire - dice Sivelli - una voce "utili" che è però difficilmente prevedibile in questo momento, nel corso del nostro incontro, quindi, ( anche per una specie di "privacy" comprensibile, n.d.r.) perchà© subordinata spesso anche a fattori non inseriti in schemi e momenti lavorativi precisi, ma collegati al cliente, alle ristampe prevedibili, ai lavori realizzati per lo stesso cliente durante l'anno, alle macchine ed ai materiali utilizzate, ecc. una voce che, per rendere, in ogni caso, più completa l'esposizione, possiamo indicare attorno al 15, 20, %.

I dati elencati vanno considerati sulla base dell'impostazione aziendale della Serinord. Altre aziende potrebbero esporre dati, più o meno diversi, vuoi per una diversa politica commerciale, vuoi per considerazioni inerenti alle macchine, ai colori, gli ammortamenti, agli utilizzi, ai materiali di consumo originali o compatibili, ecc.

Ecco una veloce elencazione, esposta in ordine casuale, di alcuni di "centri di costo" fra i più utilizzati dalle varie aziende del settore della stampa nella preparazione di un preventivo:
affitti o rate d'acquisto, elettricità , telefono, riscaldamento, pulizia e manutenzione ambienti azienda, trasporti, autovetture aziendali loro consumi e manutenzione, stipendi personale, stipendi titolari, assicurazioni, rifiuti, attrezzature e materiali di consumo aziendali, macchine per la realizzazione del prodotto (macchine da stampa, ecc.) acquisti ed ammortamento, prodotti di consumo per lavorazione prodotti (carta, inchiostri, ecc.), costi lavorazioni esterne per la realizzazione del prodotto (p.e. resinatura, stampa oro a caldo, ecc), software per computer, ecc.

Nino Fichera
effenino@tiscali.it

per maggiori dettagli: Serinord, te. 0523760130

L'articolo è stato realizzato da Nino Fichera per conto della rivista Graph Creative e inserito nel numero di aprile della rivista stessa

Per la realizzazione di testi e fotografie per articoli relativi ad prodotti, persone, aziende, macchine, ecc.: contattare lo studio Enne Effe-tel. 02501692)

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