19.02.2006
QUANDO LE PICCOLE SERIGRAFIE CRESCONO

Quando le piccole serigrafie crescono
In un momento quando tutti indicano un probabile, e quanto mai vicina, morte della serigrafia, abbiamo voluto incontrare il signor Andrea Ferrari, trentaduenne, titolare con la moglie Marilena di una Serigrafia di Opera, nei pressi di Milano: la Fotoserigrafia Ferrari, nata nel 1979 per opera di Angelo Ferrari, padre dell'attuale titolare.
Signor Andrea, ci spiega come mai un giovane come lei abbia voluto subentrare al padre in un'azienda serigrafica, in un momento in cui si pensa - crediamo erroneamente - che la serigrafia stia per "abbandonare il campo?"
"Credo che la parte più importante della risposta possa emergere facilmente dalle parole che mio padre, oggi felicemente in pensione, usava nel parlare della serigrafia . Parole attraverso le quali riusciva a trasmettere al suo interlocutore che la serigrafia è prima di tutto un qualcosa che si ama, un'arte, che nasce dentro di noi, come la pittura o altro. La "serigrafia è la serigrafia" usava dire, parafrasando Il "la pittura è la pittura" di Carlo Carrà ."
Molto bello. A questo punto, come conseguenza logica a quanto ci ha appena detto, non possiamo non invitarla a fare un cenno alla nascita della Fotoserigrafia Ferrari
"Con piacere. L'azienda nasce nel 1979 quando mio padre, dopo essersi creato un importante bagaglio di esperienze e capacità come dipendente di una importante serigrafia del milanese, compie il gran passo e si mette in proprio.
Il lavoro si svolge essenzialmente per conto terzi. Al centro della produzione c'èra la realizzazione di etichette autoadesive anche bifacciali. Erano essenzialmente lavori promossi dal mercato del giocattolo e da industrie come la Toys-Toys, per esempio. Lavoravano anche nel campo dei tatuaggi trasferibili e delle cards. Una grossa fetta di lavoro ci derivava, come oggi del resto, anche da stampatori offset che desiderano completare il loro lavori di riserva e con verniciature serigrafiche UV."
Abbiamo parlato del rapporto fra la stampa serigrafica e suo padre. Da qualche tempo, come abbiamo visto, lei è subentrato a suo padre.. Cosa è rimasto della passione di suo padre? Cosa è rimasto del sapore artigianale con il quale suo padre ha costruito e condotto l'azienda?
"Per quanto riguarda la passione che mio padre metteva nel suo lavoro, non possono esserci dubbi, primo perchà© "buon sangue non mente". Per quanto riguarda, invece, l'importante concetto di "artigiano" che mi è rimasto dentro come tutto il resto, devo dire che, purtroppo, il mondo del lavoro, almeno di un certo lavoro, ci ha obbligati ad abbandonarlo. Mi riferisco ai tempi di lavorazione sempre più ristretti e, quindi i costi, sempre meno "artigianali". Va, però, considerato, continua Andrea Ferrari, che allontanarsi dal temine "artigiano" non vuol dire che i nostri prodotti siano "meno belli" o realizzati con minore attenzione. A quei tempi essere artigiani voleva spesso dire portare, personalmente, a termine un lavoro dall'A alla Z, viverlo in ogni suo momento, affezionarsi ed amarlo come se fosse uno di famiglia. Oggi, al contrario, ognuno di noi ha, all'interno dell'azienda un compito preciso, si lavora in serie e, per questa ragioneÂ….non si fa più in tempo ad innamorarsi, come all'epoca di mio padre di ogni singolo lavoro. Oggi c'è gente che conosce un certo prodotto solo per la parte che il processo di lavorazione gli ha assegnato.
In un momento quando tutti indicano un probabile, e quanto mai vicina, morte della serigrafia, abbiamo voluto incontrare il signor Andrea Ferrari, trentaduenne, titolare con la moglie Marilena di una Serigrafia di Opera, nei pressi di Milano: la Fotoserigrafia Ferrari, nata nel 1979 per opera di Angelo Ferrari, padre dell'attuale titolare.
Signor Andrea, ci spiega come mai un giovane come lei abbia voluto subentrare al padre in un'azienda serigrafica, in un momento in cui si pensa - crediamo erroneamente - che la serigrafia stia per "abbandonare il campo?"
"Credo che la parte più importante della risposta possa emergere facilmente dalle parole che mio padre, oggi felicemente in pensione, usava nel parlare della serigrafia . Parole attraverso le quali riusciva a trasmettere al suo interlocutore che la serigrafia è prima di tutto un qualcosa che si ama, un'arte, che nasce dentro di noi, come la pittura o altro. La "serigrafia è la serigrafia" usava dire, parafrasando Il "la pittura è la pittura" di Carlo Carrà ."
Molto bello. A questo punto, come conseguenza logica a quanto ci ha appena detto, non possiamo non invitarla a fare un cenno alla nascita della Fotoserigrafia Ferrari
"Con piacere. L'azienda nasce nel 1979 quando mio padre, dopo essersi creato un importante bagaglio di esperienze e capacità come dipendente di una importante serigrafia del milanese, compie il gran passo e si mette in proprio.
Il lavoro si svolge essenzialmente per conto terzi. Al centro della produzione c'èra la realizzazione di etichette autoadesive anche bifacciali. Erano essenzialmente lavori promossi dal mercato del giocattolo e da industrie come la Toys-Toys, per esempio. Lavoravano anche nel campo dei tatuaggi trasferibili e delle cards. Una grossa fetta di lavoro ci derivava, come oggi del resto, anche da stampatori offset che desiderano completare il loro lavori di riserva e con verniciature serigrafiche UV."
Abbiamo parlato del rapporto fra la stampa serigrafica e suo padre. Da qualche tempo, come abbiamo visto, lei è subentrato a suo padre.. Cosa è rimasto della passione di suo padre? Cosa è rimasto del sapore artigianale con il quale suo padre ha costruito e condotto l'azienda?
"Per quanto riguarda la passione che mio padre metteva nel suo lavoro, non possono esserci dubbi, primo perchà© "buon sangue non mente". Per quanto riguarda, invece, l'importante concetto di "artigiano" che mi è rimasto dentro come tutto il resto, devo dire che, purtroppo, il mondo del lavoro, almeno di un certo lavoro, ci ha obbligati ad abbandonarlo. Mi riferisco ai tempi di lavorazione sempre più ristretti e, quindi i costi, sempre meno "artigianali". Va, però, considerato, continua Andrea Ferrari, che allontanarsi dal temine "artigiano" non vuol dire che i nostri prodotti siano "meno belli" o realizzati con minore attenzione. A quei tempi essere artigiani voleva spesso dire portare, personalmente, a termine un lavoro dall'A alla Z, viverlo in ogni suo momento, affezionarsi ed amarlo come se fosse uno di famiglia. Oggi, al contrario, ognuno di noi ha, all'interno dell'azienda un compito preciso, si lavora in serie e, per questa ragioneÂ….non si fa più in tempo ad innamorarsi, come all'epoca di mio padre di ogni singolo lavoro. Oggi c'è gente che conosce un certo prodotto solo per la parte che il processo di lavorazione gli ha assegnato.

D'accordo, l'amore che suo padre ha saputo trasmetterle per la serigrafia è una cosa certamente importante. Però lei è giovane, i tempi ed il mercato sono cambiati. Si sono, di conseguenza, formate nuove esigenze sia tecniche sia di celerità . Ci dice come ha dovuto modificare, o sta modificando, il vostro approccio con il lavoro ?
"Certo, lo abbiamo modificato e non potevamo farne e a meno. Oggi, di base, il contatto dei nostri clienti e dei nostri programmi e molto più tecnico e, commercialmente parlando, anche scientifico. Il cliente va seguito anche anticipando, se vuole, le sue esigenze di qualità e di tempo. Occorreva, poi, un'impostazione a livello industriale e, di conseguenza, attrezzature e macchine importanti, personale specializzato e la conoscenza di fornitori e prodotti all'altezza. Nella Fotoserigrafia Ferrari oggi operano a fianco dei due titolari, sei dipendenti di cui tre stampatori, una grafico, una persona incaricata ai lavori di finitura ed un direttore di produzione, una persona questa che, peraltro, lasciandomi libero da impegni interni, di svolgere un'attività più direttamente commerciale.
Ecco, quest'ultimo passaggio, mi da la possibilità di fare un ulteriore confronto fra la Fotoserigrafia di ieri e quella di oggi e la diversa filosofia. Mio padre, infatti, non è mai stato un "commerciale", lui, se posso tornare sulla cosa di cui abbiamo parlato prima, amava la serigrafia e basta, tutto il resto, forse, lo interessava poco. Certo anch'io, come persona di marketing, devo ancora fare molto esperienza, devo scoprire e capire ancora molte cose e, in ogni caso, costruirmi un background specifico. Per il momento mi limito a sondare il mercato e continuare a lavorare seguendo il vecchio percorso, quello dei clienti indiretti, operando su commissioni che ci arrivano, per esempio, da industrie grafiche o, comunque, da aziende che hanno l'esigenza di finalizzare i propri lavori.
Parliamo di macchine. Quali erano quelle di ieri e quali sono quelle di oggi?
Quelle di ieri: tre rotative Sias Print 50x70, di cui una con forno UV di cui una di quelle senza forno, sostituita nel 1999, da una macchina piana Sias Print 70x100 con forno ad aria calda e UV. A fianco di queste macchine, una tipografica rotativa Heidelberg, opportunamente trasformata, ci permetteva di elaborare ogni tipo di fustella e la preparazione di prespaziati senza il ricorso al digitale.
Quelle di oggi: una Sakurai Maestro (a cilindro) 70x100, una recentissima acquisizione del mercato italiano - la seconda macchina di questo tipo installata in Italia - il nostro fiore all'occhiello.Una gran bella macchina, continua Andrea Ferrari, con una velocità meccanica ,massima di 4.000 copie ora, molto precisa ed altamente produttiva con la quale abbiamo sostituito le due Sias Sprint e che ha la affiancato la Svecia della quale ho parlato. Oltre a queste due macchine abbiamo una semi automatica 70x100 dell'Argon. Non va dimenticato, infine, quel gioiellino che è la fustellatrice Heidelberg grazie con la quale approntiamo le nostre etichette per alcune lavorazioni dedicate al mercato dei giocattoli e un bromografo che ci permette anche l'incisione di telai grandi.
E' evidente che le tre macchine da stampa che stiamo utilizzando, permettono oggi una capacità produttiva superiore a quella con le vecchie Sias Print e, quindi, la possibilità di affrontare, quando l'occasione lo richiede, l'esigenza di predisporre il lavoro su due turni.
Realizzate anche lavori di prestampa?
Solamente l'incisione dei telai. Per il resto ricorriamo a fornitori esterni.
Certamente macchine importanti ed una impostazione dinamica. Qual è di conseguenza, la vostra nuova risposta al mercato.
"Per il momento, non abbiamo clienti diretti, senza perdere d'occhio, come ho già detto, l'importanza della possibilità di formare, in futuro, anche un gruppo di clienti diretti sfruttando la qualità superiore delle nostre nuove macchine e la loro capacità di ottenere tirature maggiori. La nuova organizzazione, un servizio più completo e la maggiore aggressività nei confronti del mercato verso la quale ci stiamo orientando non potranno che darci una mano importante".
"Certo, lo abbiamo modificato e non potevamo farne e a meno. Oggi, di base, il contatto dei nostri clienti e dei nostri programmi e molto più tecnico e, commercialmente parlando, anche scientifico. Il cliente va seguito anche anticipando, se vuole, le sue esigenze di qualità e di tempo. Occorreva, poi, un'impostazione a livello industriale e, di conseguenza, attrezzature e macchine importanti, personale specializzato e la conoscenza di fornitori e prodotti all'altezza. Nella Fotoserigrafia Ferrari oggi operano a fianco dei due titolari, sei dipendenti di cui tre stampatori, una grafico, una persona incaricata ai lavori di finitura ed un direttore di produzione, una persona questa che, peraltro, lasciandomi libero da impegni interni, di svolgere un'attività più direttamente commerciale.
Ecco, quest'ultimo passaggio, mi da la possibilità di fare un ulteriore confronto fra la Fotoserigrafia di ieri e quella di oggi e la diversa filosofia. Mio padre, infatti, non è mai stato un "commerciale", lui, se posso tornare sulla cosa di cui abbiamo parlato prima, amava la serigrafia e basta, tutto il resto, forse, lo interessava poco. Certo anch'io, come persona di marketing, devo ancora fare molto esperienza, devo scoprire e capire ancora molte cose e, in ogni caso, costruirmi un background specifico. Per il momento mi limito a sondare il mercato e continuare a lavorare seguendo il vecchio percorso, quello dei clienti indiretti, operando su commissioni che ci arrivano, per esempio, da industrie grafiche o, comunque, da aziende che hanno l'esigenza di finalizzare i propri lavori.
Parliamo di macchine. Quali erano quelle di ieri e quali sono quelle di oggi?
Quelle di ieri: tre rotative Sias Print 50x70, di cui una con forno UV di cui una di quelle senza forno, sostituita nel 1999, da una macchina piana Sias Print 70x100 con forno ad aria calda e UV. A fianco di queste macchine, una tipografica rotativa Heidelberg, opportunamente trasformata, ci permetteva di elaborare ogni tipo di fustella e la preparazione di prespaziati senza il ricorso al digitale.
Quelle di oggi: una Sakurai Maestro (a cilindro) 70x100, una recentissima acquisizione del mercato italiano - la seconda macchina di questo tipo installata in Italia - il nostro fiore all'occhiello.Una gran bella macchina, continua Andrea Ferrari, con una velocità meccanica ,massima di 4.000 copie ora, molto precisa ed altamente produttiva con la quale abbiamo sostituito le due Sias Sprint e che ha la affiancato la Svecia della quale ho parlato. Oltre a queste due macchine abbiamo una semi automatica 70x100 dell'Argon. Non va dimenticato, infine, quel gioiellino che è la fustellatrice Heidelberg grazie con la quale approntiamo le nostre etichette per alcune lavorazioni dedicate al mercato dei giocattoli e un bromografo che ci permette anche l'incisione di telai grandi.
E' evidente che le tre macchine da stampa che stiamo utilizzando, permettono oggi una capacità produttiva superiore a quella con le vecchie Sias Print e, quindi, la possibilità di affrontare, quando l'occasione lo richiede, l'esigenza di predisporre il lavoro su due turni.
Realizzate anche lavori di prestampa?
Solamente l'incisione dei telai. Per il resto ricorriamo a fornitori esterni.
Certamente macchine importanti ed una impostazione dinamica. Qual è di conseguenza, la vostra nuova risposta al mercato.
"Per il momento, non abbiamo clienti diretti, senza perdere d'occhio, come ho già detto, l'importanza della possibilità di formare, in futuro, anche un gruppo di clienti diretti sfruttando la qualità superiore delle nostre nuove macchine e la loro capacità di ottenere tirature maggiori. La nuova organizzazione, un servizio più completo e la maggiore aggressività nei confronti del mercato verso la quale ci stiamo orientando non potranno che darci una mano importante".

Lei ha lavorato a fianco di suo padre per molti anni. Ci può dire se il rapporto con il cliente di oggi è diverso rispetto a quello di qualche anno fa?
"Ho detto che, di base, l'elenco dei clienti di oggi non è molto diverso da quello di qualche tempo fa, almeno relativamente al settore di appartenenza, quello dell'industria grafica. Il cliente di oggi, per contro, ha cambiato il suo approccio nei nostri confronti, è diventato molto più tecnico, più dinamico nel rapporto con lavoro che segue personalmente dalle fasi iniziali a quello dei passaggi in macchina. Il dialogo è quindi più professionale e facile fino al momento in cui inizia a parlare di tempi di consegna, tempi che si sono ridotti fino al punto di dovere discutere sulla mezz'ora in più o in meno. Un fatto, questo, che spesso può mettere in discussione, perfino, l'assegnazione della commessa.
Quali sono i vostri prodotti e cosa, sulla base di quanto ci ha detto fino ad ora, si è modificato nell'elenco dei prodotti di qualche anno fa?
"Non molto come si può intuire da quello che ci siamo detti fino ad ora. Sono lavori di verniciatura completa o a riserva con inchiostri normali o spessorati, lavori di stampa con lavori vinilici o UV anche in quadricromia, glitter, gratta e vinci, gratta e profuma, lavori con inchiostri termosensibili, etichette autoadesive, tappetini mouse, giocattoli, cards, brochures, volantini, opuscoli, questi ultimi realizzati, soprattutto su carta plastificata.
Lavorate anche con l'Estero?
"Raramente, se non con un'azienda svizzera."
Nell'ambito di aziende come la vostra è molto facile che si formino interessanti ed importanti sinergie fra aziende fornitrici di lavorazioni complementari. Succede anche da voi?
"Si certo. E' quasi un'esigenza. Si formano dei partners che permettono, reciprocamente e regolarmente, uno scambio di lavorazioni, una possibilità alla quale noi ricorriamo, per esempio, per la realizzazione di lavori di plastificazione, di stampa a caldo, offset o altro ed ai quali noi forniamo lavori serigrafici.
Questa situazione di scambio permette ad entrambi di accontentare i nostri clienti senza obbligarli alla ricerca di fornitori specifici.
Si parla della serigrafia come di una qualcosa alla conclusione del percorso della sua vita. Cosa ne pensa?
"Sono previsioni da lettori di tarocchi, collegabili a quei serigrafi che non sanno "guardare oltre". E' vero la tecnica serigrafica è ormai al suo top anche se ritengo che la produttività possa essere ancora migliorata col prevedibile aumento delle velocità Â….se gli inchiostri e le vernici riusciranno a tenerle il passo. Peraltro, secondo me, continua Andrea Ferrari, questa gente non tiene conto l'avvicinamento della serigrafia alle altre tecnologie di stampa, velocità a parte.
E'anche vero che la stampa digitale sta portando via spazi alla serigrafia e molte piccole aziende hanno dovuto associarsi fra loro per arginare la situazione, ma la serigrafia alla fine, per determinati lavori e per la qualità che permette di ottenere non potrà essere mai superata. Molti di questi serigrafi non avevano, infatti, capito che era il momento di cambiare la loro mentalità , il loro modo di lavorare e di creare un nuovo dinamismo.
E voi, come vi state comportando rispetto al dilagare della stampa digitale?
"Per ora lasciamola lଠper qualche tempo. Ho detto poco fa, parlando delle mie esperienze di "commerciale", che hanno ancora bisogno di essere completate nella comprensione di molte cose. Non è escluso che, quanto prima, fra queste cose, mi si pari davanti l'esigenza della stampa digitale, magari di un flat bed. Lasciamo tempo al tempo. Io, comunque, non ho intenzione di fare soste .
Nino Fichera
(per maggiori dettagli: Serigrafia Fotoserigrafia Ferrari - tel. 02 57602166)
Il lavoro è stato realizzato per Graph Creative ed è stato inserito sul numero di Gennaio 2006 della stessa rivista.
Per articoli relativi ad aziende, prodotti, macchine, ecc. di qualsiasi settore produttivo o merceologico: Nino Fichera - tel. 02501692 - e-mail: effemino@tiscali.it
"Ho detto che, di base, l'elenco dei clienti di oggi non è molto diverso da quello di qualche tempo fa, almeno relativamente al settore di appartenenza, quello dell'industria grafica. Il cliente di oggi, per contro, ha cambiato il suo approccio nei nostri confronti, è diventato molto più tecnico, più dinamico nel rapporto con lavoro che segue personalmente dalle fasi iniziali a quello dei passaggi in macchina. Il dialogo è quindi più professionale e facile fino al momento in cui inizia a parlare di tempi di consegna, tempi che si sono ridotti fino al punto di dovere discutere sulla mezz'ora in più o in meno. Un fatto, questo, che spesso può mettere in discussione, perfino, l'assegnazione della commessa.
Quali sono i vostri prodotti e cosa, sulla base di quanto ci ha detto fino ad ora, si è modificato nell'elenco dei prodotti di qualche anno fa?
"Non molto come si può intuire da quello che ci siamo detti fino ad ora. Sono lavori di verniciatura completa o a riserva con inchiostri normali o spessorati, lavori di stampa con lavori vinilici o UV anche in quadricromia, glitter, gratta e vinci, gratta e profuma, lavori con inchiostri termosensibili, etichette autoadesive, tappetini mouse, giocattoli, cards, brochures, volantini, opuscoli, questi ultimi realizzati, soprattutto su carta plastificata.
Lavorate anche con l'Estero?
"Raramente, se non con un'azienda svizzera."
Nell'ambito di aziende come la vostra è molto facile che si formino interessanti ed importanti sinergie fra aziende fornitrici di lavorazioni complementari. Succede anche da voi?
"Si certo. E' quasi un'esigenza. Si formano dei partners che permettono, reciprocamente e regolarmente, uno scambio di lavorazioni, una possibilità alla quale noi ricorriamo, per esempio, per la realizzazione di lavori di plastificazione, di stampa a caldo, offset o altro ed ai quali noi forniamo lavori serigrafici.
Questa situazione di scambio permette ad entrambi di accontentare i nostri clienti senza obbligarli alla ricerca di fornitori specifici.
Si parla della serigrafia come di una qualcosa alla conclusione del percorso della sua vita. Cosa ne pensa?
"Sono previsioni da lettori di tarocchi, collegabili a quei serigrafi che non sanno "guardare oltre". E' vero la tecnica serigrafica è ormai al suo top anche se ritengo che la produttività possa essere ancora migliorata col prevedibile aumento delle velocità Â….se gli inchiostri e le vernici riusciranno a tenerle il passo. Peraltro, secondo me, continua Andrea Ferrari, questa gente non tiene conto l'avvicinamento della serigrafia alle altre tecnologie di stampa, velocità a parte.
E'anche vero che la stampa digitale sta portando via spazi alla serigrafia e molte piccole aziende hanno dovuto associarsi fra loro per arginare la situazione, ma la serigrafia alla fine, per determinati lavori e per la qualità che permette di ottenere non potrà essere mai superata. Molti di questi serigrafi non avevano, infatti, capito che era il momento di cambiare la loro mentalità , il loro modo di lavorare e di creare un nuovo dinamismo.
E voi, come vi state comportando rispetto al dilagare della stampa digitale?
"Per ora lasciamola lଠper qualche tempo. Ho detto poco fa, parlando delle mie esperienze di "commerciale", che hanno ancora bisogno di essere completate nella comprensione di molte cose. Non è escluso che, quanto prima, fra queste cose, mi si pari davanti l'esigenza della stampa digitale, magari di un flat bed. Lasciamo tempo al tempo. Io, comunque, non ho intenzione di fare soste .
Nino Fichera
(per maggiori dettagli: Serigrafia Fotoserigrafia Ferrari - tel. 02 57602166)
Il lavoro è stato realizzato per Graph Creative ed è stato inserito sul numero di Gennaio 2006 della stessa rivista.
Per articoli relativi ad aziende, prodotti, macchine, ecc. di qualsiasi settore produttivo o merceologico: Nino Fichera - tel. 02501692 - e-mail: effemino@tiscali.it