9.10.2007

LA TARGOSTIL DI SEVESO

aTar
Abilità  commerciale e tecnica, creatività  e, all'occorrenza, grande manualità  e sensibilità .
Dall'incisione, alla serigrafia, alla tampografia

Abbiamo incontrato i signori Fulvia e Gilberto Ferretti, titolari della Targostil, ai quali abbiamo chiesto, allo scopo di poter poi seguire meglio la successione dei temi che porremo loro, di presentarci, prima di tutto la loro azienda: "La Targostil, ci dice Gilberto Ferretti, è stata fondata nel lontano 1968 dalla mia famiglia per occuparsi d'incisoria per la realizzazione di targhe d'ogni formato e d'articoli promozionali, dalla medaglietta al portachiavi, ecc. Nel 1991 mia moglie Fulvia ed io rileviamo l'attività  trasformandola, nel contempo, da ditta individuale a snc. Sapevamo che il mercato si stava evolvendo con la richiesta di prodotti sempre più sofisticati e che andassero oltre la semplice lavorazione a pantografo e, possibilmente, arricchiti con colori e forme particolari. Ecco quindi, le prime macchine serigrafiche mirate ai formati dei nostri clienti abituali. Ad un certo punto, visitando una fiera di settore, continua Gilberto Ferretti, incontriamo le prime macchine tampografiche e, affascinati dalla loro velocità  di stampa che poteva permetterci lavorazioni con tempi più ristretti di quelli della serigrafia, e facilità  di stampa anche su articoli ai quali la tecnica serigrafica non ci avrebbe mai permesso di arrivare, ecco che da lଠa poco affianchiamo alle macchine serigrafiche le tampografiche. Francamente devo dire che, sia per una tecnologia, sia per l'altra, non erano macchine importanti. Dovevano, prima di tutto, permetterci la conoscenza delle due tecniche. E' stato, ricordo, un periodo non molto facile per mille motivi, i costi, il dovere affrontare tecnologie che non si conoscono o si conoscono male. Onestamente, in testa alla lista dei problemi che dovevamo affrontare c'era la nostra mancanza d'esperienza come imprenditori. Provenivo da un'esperienza di operaio dipendente ed il passo non poteva che essere difficile. Alla fine, sono state però proprio la forza, la creatività  e la gran voglia di fare che mi aveva formato come operaio che mi hanno preso per mano e condotto ai risultati d'oggi.

Nella storia della vostra azienda alcune date sono state determinanti. Possiamo indicare quando le tre tecnologie che utilizzate si sono affiancate l'una all'altra?
"Possiamo dire che la serigrafia è stata inserita in azienda, affiancandosi all'incisoria, praticamente con nostro subentro in azienda. Con la tampografia abbiamo cominciato, a grandi linee, nel 1993/94."

La vostra Sede è stata sempre qui a Seveso?
"No, in effetti, siamo passati da Cusano Milanino, dove l'azienda è stata iniziata da mio padre, successivamente, dopo qualche tempo siamo andati a Paderno e, quindi, a Seveso dove ci ha incontrati.

Da come ci ha parlato si può intendere che l'incisoria, per voi, sia un solo ricordo. E' vero?
"In un certo senso è vero. La nostra attività  è ormai concentrata sulla tampografia e la serigrafia. Il mercato non la richiede più. E' anche vero, però, che l'incisoria, per una specie d'eredità  familiare, è nel nostro DNA e, forse, per questa ragione che conservato le macchine di famiglia. Comunque, non è che nel settore dell'incisoria le richieste siano molte, ma c'è ancora molta gente con una particolare simpatia dei lavori incisi, direi, se me lo permettete, che è una specie d'innamoramento, situazioni alle quali non possiamo dire di no.

Bene. Parliamo adesso di tecnologie più moderne: la serigrafia e la tampografia, magari facendo una specie di rapporto percentuale nelle possibilità  di utilizzo dell'una e dell'altra.
"Dopo l'incisione, s'inserisce la signora Fulvia, siamo partiti alla grande con la serigrafia. Erano lavori di sola serigrafia o lavori dove la serigrafia andava ad affiancarsi, con fondi di colore ed altro, (marchi, p.e.) all'incisione. La stessa cosa è poi avvenuta nell'affiancamento della serigrafia alla tampografia. Definizioni e velocità  ancore più alte della serigrafia, costi d'impianti e materiali più contenuti e la possibilità  di ricorrere ai suggerimenti importanti di un'azienda importante come la Comec nel caso di lavori particolari, come per esempio, la preparazione d'inchiostri a campione. La situazione che vi ho appena descritto può, se si vuole, formare, anche solamente a grandi linee, un rapporto percentuale in un confronto fra due tecnologie purchà© che si parli, naturalmente, di lavori identici: l'80% a favore della tampografia ed il 20% per la serigrafia. Andrebbero però considerati quei lavori dove tampografia e serigrafia operano affiancate, situazioni difficilmente valutabili. Vorrei, infine, dare al vostro lettore un dato importante: quello della tiratura mensile dei nostri lavori: 1.500.000/1.700.000 per tampografia e 300.000/400.000 per la serigrafia".

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Nella storia della vostra azienda alcune date sono state determinanti. Possiamo indicare quando le tre tecnologie che utilizzate si sono affiancate l'una all'altra?
"Possiamo dire che la serigrafia è stata inserita in azienda, affiancandosi all'incisoria, praticamente con nostro subentro in azienda. Con la tampografia abbiamo cominciato, a grandi linee, nel 1993/94."

La vostra Sede è stata sempre qui a Seveso?
"No, in effetti, siamo passati da Cusano Milanino, dove l'azienda è stata iniziata da mio padre, successivamente, dopo qualche tempo siamo andati a Paderno e, quindi, a Seveso dove ci ha incontrati.

Da come ci ha parlato si può intendere che l'incisoria, per voi, sia un solo ricordo. E' vero?
"In un certo senso è vero. La nostra attività  è ormai concentrata sulla tampografia e la serigrafia. Il mercato non la richiede più. E' anche vero, però, che l'incisoria, per una specie d'eredità  familiare, è nel nostro DNA e, forse, per questa ragione che conservato le macchine di famiglia. Comunque, non è che nel settore dell'incisoria le richieste siano molte, ma c'è ancora molta gente con una particolare simpatia dei lavori incisi, direi, se me lo permettete, che è una specie d'innamoramento, situazioni alle quali non possiamo dire di no.

Bene. Parliamo adesso di tecnologie più moderne: la serigrafia e la tampografia, magari facendo una specie di rapporto percentuale nelle possibilità  di utilizzo dell'una e dell'altra.
"Dopo l'incisione, s'inserisce la signora Fulvia, siamo partiti alla grande con la serigrafia. Erano lavori di sola serigrafia o lavori dove la serigrafia andava ad affiancarsi, con fondi di colore ed altro, (marchi, p.e.) all'incisione. La stessa cosa è poi avvenuta nell'affiancamento della serigrafia alla tampografia. Definizioni e velocità  ancore più alte della serigrafia, costi d'impianti e materiali più contenuti e la possibilità  di ricorrere ai suggerimenti importanti di un'azienda importante come la Comec nel caso di lavori particolari, come per esempio, la preparazione d'inchiostri a campione. La situazione che vi ho appena descritto può, se si vuole, formare, anche solamente a grandi linee, un rapporto percentuale in un confronto fra due tecnologie purchà© che si parli, naturalmente, di lavori identici: l'80% a favore della tampografia ed il 20% per la serigrafia. Andrebbero però considerati quei lavori dove tampografia e serigrafia operano affiancate, situazioni difficilmente valutabili. Vorrei, infine, dare al vostro lettore un dato importante: quello della tiratura mensile dei nostri lavori: 1.500.000/1.700.000 per tampografia e 300.000/400.000 per la serigrafia".

Quali problemi avete dovuto affrontare nel passaggio dalla serigrafia alla tampografia?
"E' solo una questione d'esperienza. Certo acquisizione d'esperienza nella tampografia ha avuto i suoi costi sia "in soldoni", sia in fatica fisica che intellettuale. Come esempio di quanto ho detto, posso raccontarvi di quando ci aveva chiamati un nostro cliente molto importante. Ci aveva chiesto un lavoro interessante. La sua richiesta però conteneva un particolare: il risultato avrebbe dovuto essere perfettamente identico a quello che avremmo potuto ottenere in serigrafia, ma a costi nettamente inferiori. Per farla breve, continua Gilberto Ferretti, ci siamo ricordati di avere visto in fiera una macchina che non conoscevamo, ma che avrebbe potuto ottenere i risultati chiesti dal nostro cliente. Ce la siamo portata in azienda. Eravamo i primi in Italia ad utilizzare la tampografia, almeno secondo quello che aveva detto il rivenditore. Attorno a noi un mondo sconosciuto, per inchiostro dovevamo usare quello serigrafico; non avevamo esperienza sulla realizzazione dei clichà© e, non solo, questo lavoro era previsto su alluminio lucido a specchio, lavoro non facile anche per la serigrafia. L'altra preoccupazione riguardava i quantitativi. Numeri per noi, fino allora, impensabili che avrebbero potuto metterci di fronte al rischio di mandare all'aria ore di lavoro eÂ….soldi. Ma ce l'abbiamo fatta, ed è stato, sicuramente, l'inizio di un percorso che poi ci ha dato e continua a darci enormi soddisfazioni.

3tar
E' la definizione del lavoro?
"Gioca nettamente a favore della tampografia. Parlo, naturalmente, di lavori identici, realizzabili con entrambi i sistemi, per formati, numero colori ecc., dalle due tipologie."

In serigrafia si parla spesso della creatività  da parte dello stampatore. Succede la stessa cosa in tampografia?
"Si, senza dubbio, riprende il signor Gilberto. Anche in tampografia, come in serigrafia, lo stampatore deve mettere "del suo" sia nella preparazione della forma, sia nella considerazione del tono degli inchiostri, la loro densità , della loro presa sul supporto, ecc."

La serigrafia stampa oggi su, praticamente, ogni tipo di supporto. E la tampografia?"
"Anche per la tampografia possiamo dire la stessa cosa. Non solo, ma, dopo la stampa, i lavori realizzati in serigrafia hanno bisogno di un lungo tempo di asciugamento, quelli realizzati in tampografia asciugano quasi immediatamente. "

Può spiegarcene il perchà©?
"E' molto semplice. Dipende dalle caratteristiche dell'inchiostrazione della forma. Per la tampografia sono sufficienti cariche più leggere di quelle della serigrafia. Inoltre, con la tampografia si stampa "bagnato su bagnato, mentre per la serigrafia occorre aspettare che ogni passaggio di colore sia asciugato, prima di procedere con l'altro. Mi riferisco, naturalmente, alle nostre attrezzature serigrafiche che non utilizzano forni di asciugatura."

Quindi, la tampografia non usa più gli stessi inchiostri della serigrafia, come alla sua nascita?
"E' vero, una volta la tampografia utilizzava gli stessi inchiostri della serigrafia. Si possono immaginare le imprecazione degli utilizzatori della tampografia. Da tempo la tampografia utilizza invece inchiostri propri, su scala Pantone, con formule dedicate per ogni supporto, dalla plastica al vetro, ori e argenti compresi. Per rispondere ad una probabile domanda dei vostri lettori posso dire che l'inchiostro tampografico ha corposità  inferiori, giustificati dalla tecnologia tampografica che permette, di conseguenza, velocità  maggiori a quelli della serigrafia che deve utilizzare depositi di inchiostro almeno 10 volte superiori a quelli della tampografia."

La scelta di una e dell'altra tecnica, parliamo di tampografia e serigrafia, è stabilita dal vostro cliente o da voi?
"In linea di massima, il cliente ha già  le idee chiare sia sulle due tecnologie e le caratteristiche determinanti di ogni tipo lavoro: quantità , misure, forma dell'oggetto, l'utilizzo finale, ecc. Se la scelta è, invece, lasciata a noi, questa è, di base, determinata dalle stesse ragioni che formano quella dei clienti dando però priorità  alla tampografia che, come ho detto, è meno costosa, più veloce e meglio adattabile alla forma dell'oggetto da stampare. E' anche vero, però, che la tampografia non ha, ancora oggi, la coprenza della serigrafia alla quale noi ricorriamo per lavori di nostri clienti del campo della profumeria dove è importante la forza dei colori "(è questo un problema che le più importanti aziende che operano nel campo tampografico stanno, però, affrontando da qualche tempo n.d.r.).

Quali macchine utilizzate in tampografia e in serigrafia?
"Al contrario di quanto avviene in altre tecniche di stampa, in tampografia ha ancora un solo processo di stampa. Le varie caratteristiche delle macchine posso essere, quindi, individuate unicamente nelle misure della stampa e nel numero di colori realizzabili su un'unica macchina. Con le nostre attrezzature possiamo realizzare lavori a partire da:
ภ40 mm - con macchine a 1 e 2 color
ภ80 mm - con macchine da 1 a 5 colori
ภ130 mm con macchine da 1 a 5 colori
ภ160 mm con macchine da 1 a 4 colori
Per la serigrafia utilizziamo invece 3 macchine semiautomatiche per la stampa su piccoli oggetti e una per la stampa amano di 30x50 cm.

E' la definizione del lavoro?
"Gioca nettamente a favore della tampografia. Parlo, naturalmente, di lavori identici, realizzabili con entrambi i sistemi, per formati, numero colori ecc., dalle due tipologie."

In serigrafia si parla spesso della creatività  da parte dello stampatore. Succede la stessa cosa in tampografia?
"Si, senza dubbio, riprende il signor Gilberto. Anche in tampografia, come in serigrafia, lo stampatore deve mettere "del suo" sia nella preparazione della forma, sia nella considerazione del tono degli inchiostri, la loro densità , della loro presa sul supporto, ecc."

La serigrafia stampa oggi su, praticamente, ogni tipo di supporto. E la tampografia?"
"Anche per la tampografia possiamo dire la stessa cosa. Non solo, ma, dopo la stampa, i lavori realizzati in serigrafia hanno bisogno di un lungo tempo di asciugamento, quelli realizzati in tampografia asciugano quasi immediatamente. "

Può spiegarcene il perchà©?
"E' molto semplice. Dipende dalle caratteristiche dell'inchiostrazione della forma. Per la tampografia sono sufficienti cariche più leggere di quelle della serigrafia. Inoltre, con la tampografia si stampa "bagnato su bagnato, mentre per la serigrafia occorre aspettare che ogni passaggio di colore sia asciugato, prima di procedere con l'altro. Mi riferisco, naturalmente, alle nostre attrezzature serigrafiche che non utilizzano forni di asciugatura."

Quindi, la tampografia non usa più gli stessi inchiostri della serigrafia, come alla sua nascita?
"E' vero, una volta la tampografia utilizzava gli stessi inchiostri della serigrafia. Si possono immaginare le imprecazione degli utilizzatori della tampografia. Da tempo la tampografia utilizza invece inchiostri propri, su scala Pantone, con formule dedicate per ogni supporto, dalla plastica al vetro, ori e argenti compresi. Per rispondere ad una probabile domanda dei vostri lettori posso dire che l'inchiostro tampografico ha corposità  inferiori, giustificati dalla tecnologia tampografica che permette, di conseguenza, velocità  maggiori a quelli della serigrafia che deve utilizzare depositi di inchiostro almeno 10 volte superiori a quelli della tampografia."

La scelta di una e dell'altra tecnica, parliamo di tampografia e serigrafia, è stabilita dal vostro cliente o da voi?
"In linea di massima, il cliente ha già  le idee chiare sia sulle due tecnologie e le caratteristiche determinanti di ogni tipo lavoro: quantità , misure, forma dell'oggetto, l'utilizzo finale, ecc. Se la scelta è, invece, lasciata a noi, questa è, di base, determinata dalle stesse ragioni che formano quella dei clienti dando però priorità  alla tampografia che, come ho detto, è meno costosa, più veloce e meglio adattabile alla forma dell'oggetto da stampare. E' anche vero, però, che la tampografia non ha, ancora oggi, la coprenza della serigrafia alla quale noi ricorriamo per lavori di nostri clienti del campo della profumeria dove è importante la forza dei colori "(è questo un problema che le più importanti aziende che operano nel campo tampografico stanno, però, affrontando da qualche tempo n.d.r.).

Quali macchine utilizzate in tampografia e in serigrafia?
"Al contrario di quanto avviene in altre tecniche di stampa, in tampografia ha ancora un solo processo di stampa. Le varie caratteristiche delle macchine posso essere, quindi, individuate unicamente nelle misure della stampa e nel numero di colori realizzabili su un'unica macchina. Con le nostre attrezzature possiamo realizzare lavori a partire da:
ภ40 mm - con macchine a 1 e 2 color
ภ80 mm - con macchine da 1 a 5 colori
ภ130 mm con macchine da 1 a 5 colori
ภ160 mm con macchine da 1 a 4 colori
Per la serigrafia utilizziamo invece 3 macchine semiautomatiche per la stampa su piccoli oggetti e una per la stampa amano di 30x50 cm.

Nino Fichera

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