29.01.2006
LA STAMPA DIGITALE SI FA BELLA

LA STAMPA DIGITALE SI FA BELLA
Grazie agli effetti speciali della serigrafia diventa più accattivante e seducente
In uno degli ultimi numeri della nostra rivista abbiamo parlato di stampa digitale e serigrafia. Ne abbiamo presentato le tecnologie di base, i supporti stampabili attraverso i due sistemi, gli inchiostri e, infine, abbiamo cercato di presentare quali lavori si possono realizzare con una tecnologia o con l'altra e a quale dei due sistemi sistema di fosse suggeribile nel caso, per esempio, di basse o alte tirature.
Le due tecnologie hanno, quindi, come abbiamo visto attraverso il contenuto di quell'articolo, molte basi in comune, fra cui, in modo particolare gli inchiostri ed i supporti che, con la recente tecnologia di stampa digitale flat-bed che permette di stampare anche supporti rigidi come forex, capa, alluminio, cartoni stesi o andulati, legno, marmo, superfici ruvide, ecc., si può dire che siano, in concreto, gli stessi.
Abbiamo però visto anche che la serigrafia ha un qualcosa in più. La possibilità di depositare, a differenza di ogni altra tecnologia di stampa, vernici particolari, più o meno dense, all'interno delle quali possono essere inseriti, per effetti e risultati speciali, materiali con caratteristiche di corposità e consistenza che solo grazie alla maglia del telaio e, quindi, della tecnologia serigrafica - possono essere trasferiti sul supporto. Ognuno di noi ha certamente incontrato, per esempio, quella lucidatura particolare stesa su lettere o immagini, la "stampa a riserva", quell'effetto brillantini, il "glitter", analogo a quello ottenuti dalla porporina dei biglietti natalizi o maneggiato profumatissimi cartoncini, il "gratta e profuma", grazie ad un risultato ottenuto con l'inserimento nella vernice serigrafica di piccole capsulette contenenti profumi di ogni tipo, vernici metallizzate, ecc.
Grazie a queste possibilità lo stampato si trasforma, cosଠcome una signora che non ha ancora effettuato il maquillage e senza preziosi al collo, in un'altra cosa certamente più piacevole e preziosa.
Come avviene questa trasformazione?
Abbiamo detto che il punto di partenza, il supporto, è analogo ad entrambe le tecniche di stampa. Ecco quindi che anche un lavoro stampato in digitale può essere sottoposto, senza problemi, ad un nuovo passaggio in macchina, nella fattispecie, in una macchina serigrafica per essere completato ed abbellito, cosଠcome fa ogni signora, ma, spesso, anche i signori, grazie al deposito di quei brillantini, di quelle capsulette profumate, di quelle vernici lucide o opache, di quelle evidenziazioni tridimensionali che solo la serigrafia può rilasciare, ecc.
A questo punto, proviamo ad entrare in un discorso più tecnico.
Occorre, quindi, iniziare col mettere un cappello di riconoscimento, un nome, alla serie di cose, che poi affronteremo: "la nobilitazione dello stampato". Una definizione che, allontanandoci dalle romantiche immagini d'importanti blasoni di Casati importanti e spade appoggiate sulle spalle destre di cavalieri coraggiosi, si limita unicamente a racchiudere quell'assieme di tecniche che completano lo stampato o la pubblicazione dandogli maggiore pregio, visibilità e bellezza: un valore aggiunto che va ad aumentare l'impatto pubblicitario rendendolo, in alcuni casi, anche piacevoli, non solo alla vista, ma anche al tatto.
Grazie agli effetti speciali della serigrafia diventa più accattivante e seducente
In uno degli ultimi numeri della nostra rivista abbiamo parlato di stampa digitale e serigrafia. Ne abbiamo presentato le tecnologie di base, i supporti stampabili attraverso i due sistemi, gli inchiostri e, infine, abbiamo cercato di presentare quali lavori si possono realizzare con una tecnologia o con l'altra e a quale dei due sistemi sistema di fosse suggeribile nel caso, per esempio, di basse o alte tirature.
Le due tecnologie hanno, quindi, come abbiamo visto attraverso il contenuto di quell'articolo, molte basi in comune, fra cui, in modo particolare gli inchiostri ed i supporti che, con la recente tecnologia di stampa digitale flat-bed che permette di stampare anche supporti rigidi come forex, capa, alluminio, cartoni stesi o andulati, legno, marmo, superfici ruvide, ecc., si può dire che siano, in concreto, gli stessi.
Abbiamo però visto anche che la serigrafia ha un qualcosa in più. La possibilità di depositare, a differenza di ogni altra tecnologia di stampa, vernici particolari, più o meno dense, all'interno delle quali possono essere inseriti, per effetti e risultati speciali, materiali con caratteristiche di corposità e consistenza che solo grazie alla maglia del telaio e, quindi, della tecnologia serigrafica - possono essere trasferiti sul supporto. Ognuno di noi ha certamente incontrato, per esempio, quella lucidatura particolare stesa su lettere o immagini, la "stampa a riserva", quell'effetto brillantini, il "glitter", analogo a quello ottenuti dalla porporina dei biglietti natalizi o maneggiato profumatissimi cartoncini, il "gratta e profuma", grazie ad un risultato ottenuto con l'inserimento nella vernice serigrafica di piccole capsulette contenenti profumi di ogni tipo, vernici metallizzate, ecc.
Grazie a queste possibilità lo stampato si trasforma, cosଠcome una signora che non ha ancora effettuato il maquillage e senza preziosi al collo, in un'altra cosa certamente più piacevole e preziosa.
Come avviene questa trasformazione?
Abbiamo detto che il punto di partenza, il supporto, è analogo ad entrambe le tecniche di stampa. Ecco quindi che anche un lavoro stampato in digitale può essere sottoposto, senza problemi, ad un nuovo passaggio in macchina, nella fattispecie, in una macchina serigrafica per essere completato ed abbellito, cosଠcome fa ogni signora, ma, spesso, anche i signori, grazie al deposito di quei brillantini, di quelle capsulette profumate, di quelle vernici lucide o opache, di quelle evidenziazioni tridimensionali che solo la serigrafia può rilasciare, ecc.
A questo punto, proviamo ad entrare in un discorso più tecnico.
Occorre, quindi, iniziare col mettere un cappello di riconoscimento, un nome, alla serie di cose, che poi affronteremo: "la nobilitazione dello stampato". Una definizione che, allontanandoci dalle romantiche immagini d'importanti blasoni di Casati importanti e spade appoggiate sulle spalle destre di cavalieri coraggiosi, si limita unicamente a racchiudere quell'assieme di tecniche che completano lo stampato o la pubblicazione dandogli maggiore pregio, visibilità e bellezza: un valore aggiunto che va ad aumentare l'impatto pubblicitario rendendolo, in alcuni casi, anche piacevoli, non solo alla vista, ma anche al tatto.

Le lavorazioni realizzabili
Il glitter. E' l'utilizzo, diciamo industriale, di quegli effetti che si ottenevano, ma ai quali si ricorre ancora oggi, nella decorazione con la "porporina" di oggetti in occasione di festività come quelle di Natale o Pasqua.
Per la stampa del glitter si ricorre ad una tecnica serigrafica con esigenze specifiche relativamente sia al telaio (larghezza della maglia) sia nella velocità di stampa. Il veicolo è una vernice (che si presenta in due forme diverse: UV (in maggioranza) e a solvente) che ospita granelli riflettenti che creeranno poi l'effetto "brillantini". Secondo il risultato che si vuole ottenere questa vernice può, inoltre, essere più o meno densa permettendo risultati diversi nell'evidenza esterna dei brillantini che saranno più percepibili visivamente. Occorre, infine, tenere presente il colore della stampa sulla quale dovremo depositare il glitter, colore che influenzerà gli stessi cristallini e al quale dovremo subordinare il risultato finale del nostro lavoro. I granelli del glitter sono disponibili in diversi colori.
Gratta e Vinci E' una tecnologia molto conosciuta e molto attuale. I sistemi utilizzabili sono moltissimi. Alcuni validi alcuni meno. Molte aziende serigrafiche ricorrono, per esempio, ad un processo che prevede un primo passaggio di verniciatura serigrafica UV a registro ed un secondo, generalmente in oro o argento, quello, che alla fine, nasconderà il messaggio. Altre si limitando unicamente ad unico passaggio.
Gratta e profuma E' un processo di lavorazione che permette di applicare sul supporto una vernice a base acquosa, leggermente opacizzante, nella quale sono state disperse del microcapsule che, alla rottura ottenuta mediante una piccola pressione, sprigionano profumo. Il profumo può rientrare nelle profumazioni classiche o costruito specificamente sulle esigenze del cliente o del prodotto da presentare.
La verniciatura luminescente. E' un processo che permette di percepire, al buio, una certa grafica. L'effetto si ottiene mediante la deposizione, sempre con la tecnica serigrafica, di una vernice che contiene pigmenti particolari che permettono la luminescenza. Com'è noto, la vernice depositata sullo stampato si carica di giorno, o alla luce di una lampada, per poi rilasciare al buio la luminosità assorbita.
La verniciatura spessorata Si utilizza per dare spessore a titoli o a fondi più o meno grandi. La tecnica è serigrafica, si utilizzano emulsioni particolari che permettono spessori maggiori rispetto a quelle utilizzate normalmente. Esistono due tipi vernici: quella che da spessori medi, più facile da lavorare e quella che permette spessori più alti. Si tratta, comunque, di risultati, in un certo modo ottenibili anche operando sulla quantità di inchiostro depositata mediante lavorazioni particolari dei telai. La vernice utilizzata può essere incolore o colorata.
Il glitter. E' l'utilizzo, diciamo industriale, di quegli effetti che si ottenevano, ma ai quali si ricorre ancora oggi, nella decorazione con la "porporina" di oggetti in occasione di festività come quelle di Natale o Pasqua.
Per la stampa del glitter si ricorre ad una tecnica serigrafica con esigenze specifiche relativamente sia al telaio (larghezza della maglia) sia nella velocità di stampa. Il veicolo è una vernice (che si presenta in due forme diverse: UV (in maggioranza) e a solvente) che ospita granelli riflettenti che creeranno poi l'effetto "brillantini". Secondo il risultato che si vuole ottenere questa vernice può, inoltre, essere più o meno densa permettendo risultati diversi nell'evidenza esterna dei brillantini che saranno più percepibili visivamente. Occorre, infine, tenere presente il colore della stampa sulla quale dovremo depositare il glitter, colore che influenzerà gli stessi cristallini e al quale dovremo subordinare il risultato finale del nostro lavoro. I granelli del glitter sono disponibili in diversi colori.
Gratta e Vinci E' una tecnologia molto conosciuta e molto attuale. I sistemi utilizzabili sono moltissimi. Alcuni validi alcuni meno. Molte aziende serigrafiche ricorrono, per esempio, ad un processo che prevede un primo passaggio di verniciatura serigrafica UV a registro ed un secondo, generalmente in oro o argento, quello, che alla fine, nasconderà il messaggio. Altre si limitando unicamente ad unico passaggio.
Gratta e profuma E' un processo di lavorazione che permette di applicare sul supporto una vernice a base acquosa, leggermente opacizzante, nella quale sono state disperse del microcapsule che, alla rottura ottenuta mediante una piccola pressione, sprigionano profumo. Il profumo può rientrare nelle profumazioni classiche o costruito specificamente sulle esigenze del cliente o del prodotto da presentare.
La verniciatura luminescente. E' un processo che permette di percepire, al buio, una certa grafica. L'effetto si ottiene mediante la deposizione, sempre con la tecnica serigrafica, di una vernice che contiene pigmenti particolari che permettono la luminescenza. Com'è noto, la vernice depositata sullo stampato si carica di giorno, o alla luce di una lampada, per poi rilasciare al buio la luminosità assorbita.
La verniciatura spessorata Si utilizza per dare spessore a titoli o a fondi più o meno grandi. La tecnica è serigrafica, si utilizzano emulsioni particolari che permettono spessori maggiori rispetto a quelle utilizzate normalmente. Esistono due tipi vernici: quella che da spessori medi, più facile da lavorare e quella che permette spessori più alti. Si tratta, comunque, di risultati, in un certo modo ottenibili anche operando sulla quantità di inchiostro depositata mediante lavorazioni particolari dei telai. La vernice utilizzata può essere incolore o colorata.

Dalla stampa digitale alla Serigrafia
Nella realizzazione dei passaggi serigrafici su materiale prestampato in digitale è buona norma rispettare alcune piccole accortezze: a) La messa a registro va curata in modo particolare specie se la stampa digitale è stata realizzata su macchine di qualche anno fa. b) La compatibilità degli inchiostri utilizzati dalle due tecniche: acqua, UV, solventi che devono, per ragioni comprensibilissime, essere analoghi nelle loro caratteristiche, specie nel caso di sovrapposizioni dalla stampa delle due tecniche.
c) Vanno poi tenuti in particolare considerazione i problemi, anche facilmente superabili, che il glitter può procurare nella fase di taglio dei lavori.
Si sa che i tagliacarte che si utilizzano nelle aziende grafiche, oltre alla lama, sono forniti di un "pressino" che ha il compito di impedire alla mazzetta di fogli di muoversi durante il taglio. Se questo pressino che, in funzione può raggiungere una pressione di 2.000 kg, va ad appoggiarsi sulla parte del foglio che contiene un lavoro in glitter, che, come abbiamo detto, ha spessori maggiori a quelli di un inchiostro normale, andrà a produrre sui fogli sottostanti, quasi come un timbro a secco, un segno con la sagoma del lavoro in glitter del foglio precedente. E' un problema, comunque, superabile intervenendo, per esempio, nella fase d'impaginazione del lavoro che dovrà tenere conto degli spazi in cui cadrà il pressino o tararlo riducendogli la forza di pressione, tenendo, però, presente che quest'operazione però condurrebbe alla necessità di ridurre la pila in più mazzette composte da un basso numero di fogli con notevoli perdite di tempo. Il problema, praticamente, non sussiste però nel caso di lavorazioni che con fogli di un certo spessore.
In ogni caso, è sempre suggeribile - qualsiasi sia il tipo di lavorazione che abbiamo in programma - fare delle prove per evitare di danneggiare il lavoro, perdere tempo eÂ…soldi.
Nella realizzazione dei passaggi serigrafici su materiale prestampato in digitale è buona norma rispettare alcune piccole accortezze: a) La messa a registro va curata in modo particolare specie se la stampa digitale è stata realizzata su macchine di qualche anno fa. b) La compatibilità degli inchiostri utilizzati dalle due tecniche: acqua, UV, solventi che devono, per ragioni comprensibilissime, essere analoghi nelle loro caratteristiche, specie nel caso di sovrapposizioni dalla stampa delle due tecniche.
c) Vanno poi tenuti in particolare considerazione i problemi, anche facilmente superabili, che il glitter può procurare nella fase di taglio dei lavori.
Si sa che i tagliacarte che si utilizzano nelle aziende grafiche, oltre alla lama, sono forniti di un "pressino" che ha il compito di impedire alla mazzetta di fogli di muoversi durante il taglio. Se questo pressino che, in funzione può raggiungere una pressione di 2.000 kg, va ad appoggiarsi sulla parte del foglio che contiene un lavoro in glitter, che, come abbiamo detto, ha spessori maggiori a quelli di un inchiostro normale, andrà a produrre sui fogli sottostanti, quasi come un timbro a secco, un segno con la sagoma del lavoro in glitter del foglio precedente. E' un problema, comunque, superabile intervenendo, per esempio, nella fase d'impaginazione del lavoro che dovrà tenere conto degli spazi in cui cadrà il pressino o tararlo riducendogli la forza di pressione, tenendo, però, presente che quest'operazione però condurrebbe alla necessità di ridurre la pila in più mazzette composte da un basso numero di fogli con notevoli perdite di tempo. Il problema, praticamente, non sussiste però nel caso di lavorazioni che con fogli di un certo spessore.
In ogni caso, è sempre suggeribile - qualsiasi sia il tipo di lavorazione che abbiamo in programma - fare delle prove per evitare di danneggiare il lavoro, perdere tempo eÂ…soldi.
Non solo serigrafia
E per chi volesse approfondire l'argomento "nobilitazione dello stampato, ecco altre tecniche di "maquillage", in questo caso, non serigrafiche:
La stampa a caldo E' forse il sistema più conosciuto del settore della nobilitazione. Com'è noto si tratta del trasporto "a caldo" (quindi non serigrafico) di una lamina molto sottile (12-14 micron) in film di poliestere (o simili) di vari colori (dall'oro ai colori pastello, ai film olografici) su forme in rilievo.
La stampa avviene, mediante l'utilizzo di matrici in rilievo, generalmente in magnesio, portate a temperatura variabili dai 90 ai 200 gradi centigradi, sia in piano sia col sistema piano cilindrico o rotativo e può essere realizzata oltre che su carta e cartone, su pelli, gomma, plastica, ecc.
Lo sbalzo a secco Con questa tecnica si ottengono quei rilievi (ricorrendo all'uso di clichà© e macchine particolari) che in certe lavorazioni si usa dare a titoli, slogan, ecc.
Nino Fichera (effenino@tiscali.it)
(lavoro realizzato per la rivista Graph Creative e pubblicato nel numero di Gennaio 2006 della stessa rivista)
Per la realizzazione di articoli di questo tipo (presentazione di prodotti, aziende, mercati, ecc.) contattare effenino@tiscali.it
E per chi volesse approfondire l'argomento "nobilitazione dello stampato, ecco altre tecniche di "maquillage", in questo caso, non serigrafiche:
La stampa a caldo E' forse il sistema più conosciuto del settore della nobilitazione. Com'è noto si tratta del trasporto "a caldo" (quindi non serigrafico) di una lamina molto sottile (12-14 micron) in film di poliestere (o simili) di vari colori (dall'oro ai colori pastello, ai film olografici) su forme in rilievo.
La stampa avviene, mediante l'utilizzo di matrici in rilievo, generalmente in magnesio, portate a temperatura variabili dai 90 ai 200 gradi centigradi, sia in piano sia col sistema piano cilindrico o rotativo e può essere realizzata oltre che su carta e cartone, su pelli, gomma, plastica, ecc.
Lo sbalzo a secco Con questa tecnica si ottengono quei rilievi (ricorrendo all'uso di clichà© e macchine particolari) che in certe lavorazioni si usa dare a titoli, slogan, ecc.
Nino Fichera (effenino@tiscali.it)
(lavoro realizzato per la rivista Graph Creative e pubblicato nel numero di Gennaio 2006 della stessa rivista)
Per la realizzazione di articoli di questo tipo (presentazione di prodotti, aziende, mercati, ecc.) contattare effenino@tiscali.it