18.03.2006
LA STAMPA A CALDO

LA STAMPA A CALDO
Una delle voci "d'oro" del complesso delle lavorazioni per la Nobilitazione dello stampato
(prima parte)
Da qualche tempo, parlando di serigrafia, stampa digitale o altre tecnologie di stampa abbiamo dovuto accennare alla "stampa a caldo" (o hot foil stamping): un sistema che, a buona ragione, può essere posto al centro di quelle lavorazioni che gli addetti ai lavori conoscono col nome di "nobilitazione dello stampato". Infatti, se mentre alle altre tecnologie che fanno parte della "nobilitazione" di cui abbiamo parlato, anche recentemente, sulla nostra testata (la verniciatura, il glitter, il gratta e vinci, per esempio) può essere riconosciuta una serie di funzioni come l'irrobustimento della superficie stampata o quella dell'arricchimento dell'aspetto, al sistema della stampa a caldo dobbiamo riconoscere una capacità d'attrazione maggiore, un maggiore fascino, piacevolezza e - se vogliamo ricorrere ad espressioni del marketing - ad una più facile visibilità e memorizzazione del prodotto.
Una delle voci "d'oro" del complesso delle lavorazioni per la Nobilitazione dello stampato
(prima parte)
Da qualche tempo, parlando di serigrafia, stampa digitale o altre tecnologie di stampa abbiamo dovuto accennare alla "stampa a caldo" (o hot foil stamping): un sistema che, a buona ragione, può essere posto al centro di quelle lavorazioni che gli addetti ai lavori conoscono col nome di "nobilitazione dello stampato". Infatti, se mentre alle altre tecnologie che fanno parte della "nobilitazione" di cui abbiamo parlato, anche recentemente, sulla nostra testata (la verniciatura, il glitter, il gratta e vinci, per esempio) può essere riconosciuta una serie di funzioni come l'irrobustimento della superficie stampata o quella dell'arricchimento dell'aspetto, al sistema della stampa a caldo dobbiamo riconoscere una capacità d'attrazione maggiore, un maggiore fascino, piacevolezza e - se vogliamo ricorrere ad espressioni del marketing - ad una più facile visibilità e memorizzazione del prodotto.

Una breve premessa "storica"
Fin dalla nascita del sistema, allorchà© i monaci legatori benedettini praticavano l'arte del "dorare" manualmente, mediante "ferri" più o meno semplici, dorso e quadranti della coperta del libro, piuttosto che i capilettera o le miniature, la finalità era di impreziosire un'opera. Riconoscendo a questa tecnica manuale un grandissimo valore aggiunto, nel corso degli anni, sono state studiate e ricercate tecnologie moderne che potessero sostituire il lavoro artigianale. Da questo nasce la stampa a caldo che come risultato finale nulla ha da invidiare al lavoro dei miniaturisti, ma ha allargato a svariati settori questa tecnica di nobilitazione.
PROVIAMO ORA AD APPROFONDIRE L'ARGOMENTO CON QUALCHE DATO TECNICO GRAZIE ALL'AIUTO DELLA DOTTORESSA SIMONA BERTOLA E DEL SIGNOR LUCA PRETTI DELLA OROPRESS DI MILANO, UN'AZIENDA CHE GENERALMENTE DISTRIBUISCE FOILS PER LA STAMPA A CALDO SELEZIONATI DAI MIGLIORI PRODUTTORI MONDIALI O PRODOTTI DAGLI STESSI SU PROPRIA LICENZA.
La là mina (foil, o nastro)
La lamina (in un certo senso, il corrispondente dell'inchiostro nella stampa tradizionale) è un supporto estremamente sottile costituito da quattro, talvolta anche cinque, substrati.
Lo strato superiore, detto top, è il substrato di supporto. Generalmente è costituito da un film di poliestere (per applicazioni speciali - non grafiche -considerate di basso profilo, può essere impiegato anche il polipropilene). Lo strato di supporto ha uno spessore fra 12 e 14 micron anche se, per specifiche esigenze, può essere richiesto con spessori più alti fino a 35 micron.
Il secondo substrato è detto strato separatore o distaccante e svolge il ruolo di elemento debole della là mina in quanto funge da elemento di distacco durante la fase di impressione e trasferimento. Si tratta di un sottile film di cera che trattiene il substrato di contrasto (il colore del foil) sul supporto di poliestere, fintanto che il calore non la ammorbidisca, permettendone cosଠil rilascio e, quindi, il trasferimento sul supporto da decorare.
Il terzo substrato è costituito dallo strato di contrasto, ossia della parte colorata che caratterizza cromaticamente il foil (e che è denominata anche lacca). La lacca può essere assimilata ad una vernice composta da un veicolo a base solvente nel quale vengono dispersi pigmenti di origine minerale o sintetica. Dalla sua formulazione e dalle materie prime utilizzate dipende la qualità del foil.
Questo substrato determina la differenza tra i vari prodotti finiti esistenti sul mercato si in termini di costanza, di applicazione e di prezzo. Il quarto ed ultimo supporto è costituito da uno strato adesivo (hot melt) la cui funzione è di permettere all'elemento di contrasto di ancorarsi al supporto da stampare. L'adesivo, di tipo termofusibile viene attivato dal colore ed a contatto ed impresso sul supporto, raffreddandosi, vi aderisce. Le formulazioni sono differenti in funzione delle caratteristiche del supporto da stampare. Il polimero che costituisce l'hot melt determina quindi l'idoneità del prodotto.
La gamma dei colori delle là mine
Negli ultimi anni si è notevolmente ampliata. Ai tradizionali oro e argento, si sono affiancate altre versioni.
A questo scopo e per maggiore chiarezza, ecco uno schema che riassume le varie possibilità cromatiche oggi disponili sul mercato:
a) pastelli: tinte a superficie opaca in tutte le possibili versioni, tenui ed intense, coprenti e semicoprenti;
b) metallizzati: tinte brillanti e satinate ottenute per metallizzazione sotto vuoto;
c) smalti: tinte ad effetto brillante ottenute mediante pigmenti di tipo perlescente iridescente;
d) olografici: effetti ottenuti mediante la tecnica di riproduzione olografica
e) fantasia: effetti multicromatici ad imitazione legno, marmorizzati, ecc.
Gli spessori delle là mine
Sono diversi, subordinabili alla lavorazione prevista (carta, plastica, pelle, gomma, ecc.) e strettamente collegati al substrato di supporto. In linea di massima si tratta comunque di spessori che vanno da un minimo di 12 a 35 micron.
Fin dalla nascita del sistema, allorchà© i monaci legatori benedettini praticavano l'arte del "dorare" manualmente, mediante "ferri" più o meno semplici, dorso e quadranti della coperta del libro, piuttosto che i capilettera o le miniature, la finalità era di impreziosire un'opera. Riconoscendo a questa tecnica manuale un grandissimo valore aggiunto, nel corso degli anni, sono state studiate e ricercate tecnologie moderne che potessero sostituire il lavoro artigianale. Da questo nasce la stampa a caldo che come risultato finale nulla ha da invidiare al lavoro dei miniaturisti, ma ha allargato a svariati settori questa tecnica di nobilitazione.
PROVIAMO ORA AD APPROFONDIRE L'ARGOMENTO CON QUALCHE DATO TECNICO GRAZIE ALL'AIUTO DELLA DOTTORESSA SIMONA BERTOLA E DEL SIGNOR LUCA PRETTI DELLA OROPRESS DI MILANO, UN'AZIENDA CHE GENERALMENTE DISTRIBUISCE FOILS PER LA STAMPA A CALDO SELEZIONATI DAI MIGLIORI PRODUTTORI MONDIALI O PRODOTTI DAGLI STESSI SU PROPRIA LICENZA.
La là mina (foil, o nastro)
La lamina (in un certo senso, il corrispondente dell'inchiostro nella stampa tradizionale) è un supporto estremamente sottile costituito da quattro, talvolta anche cinque, substrati.
Lo strato superiore, detto top, è il substrato di supporto. Generalmente è costituito da un film di poliestere (per applicazioni speciali - non grafiche -considerate di basso profilo, può essere impiegato anche il polipropilene). Lo strato di supporto ha uno spessore fra 12 e 14 micron anche se, per specifiche esigenze, può essere richiesto con spessori più alti fino a 35 micron.
Il secondo substrato è detto strato separatore o distaccante e svolge il ruolo di elemento debole della là mina in quanto funge da elemento di distacco durante la fase di impressione e trasferimento. Si tratta di un sottile film di cera che trattiene il substrato di contrasto (il colore del foil) sul supporto di poliestere, fintanto che il calore non la ammorbidisca, permettendone cosଠil rilascio e, quindi, il trasferimento sul supporto da decorare.
Il terzo substrato è costituito dallo strato di contrasto, ossia della parte colorata che caratterizza cromaticamente il foil (e che è denominata anche lacca). La lacca può essere assimilata ad una vernice composta da un veicolo a base solvente nel quale vengono dispersi pigmenti di origine minerale o sintetica. Dalla sua formulazione e dalle materie prime utilizzate dipende la qualità del foil.
Questo substrato determina la differenza tra i vari prodotti finiti esistenti sul mercato si in termini di costanza, di applicazione e di prezzo. Il quarto ed ultimo supporto è costituito da uno strato adesivo (hot melt) la cui funzione è di permettere all'elemento di contrasto di ancorarsi al supporto da stampare. L'adesivo, di tipo termofusibile viene attivato dal colore ed a contatto ed impresso sul supporto, raffreddandosi, vi aderisce. Le formulazioni sono differenti in funzione delle caratteristiche del supporto da stampare. Il polimero che costituisce l'hot melt determina quindi l'idoneità del prodotto.
La gamma dei colori delle là mine
Negli ultimi anni si è notevolmente ampliata. Ai tradizionali oro e argento, si sono affiancate altre versioni.
A questo scopo e per maggiore chiarezza, ecco uno schema che riassume le varie possibilità cromatiche oggi disponili sul mercato:
a) pastelli: tinte a superficie opaca in tutte le possibili versioni, tenui ed intense, coprenti e semicoprenti;
b) metallizzati: tinte brillanti e satinate ottenute per metallizzazione sotto vuoto;
c) smalti: tinte ad effetto brillante ottenute mediante pigmenti di tipo perlescente iridescente;
d) olografici: effetti ottenuti mediante la tecnica di riproduzione olografica
e) fantasia: effetti multicromatici ad imitazione legno, marmorizzati, ecc.
Gli spessori delle là mine
Sono diversi, subordinabili alla lavorazione prevista (carta, plastica, pelle, gomma, ecc.) e strettamente collegati al substrato di supporto. In linea di massima si tratta comunque di spessori che vanno da un minimo di 12 a 35 micron.
Il processo di stampa
Il sistema di stampa a caldo è un procedimento rilievografico, il trasferimento della lamina può essere effettuato con:
a) presse che possono essere di tipo meccanico, pneumatico o oleopneumatico secondo il tipo di lavorazione;
b) macchine "tipografiche" che, di fatto, sono molto simili alle macchine da stampa, ma che utilizzano invece dell'inchiostro, la là mina.
Sulle macchine è montato un clichà© che può essere realizzato in magnesio, in acciaio, in ottone o in silicone. Una volta montato sulla macchina di stampa, il clichà© è portato ad una temperatura variabile da 90 a 200° centigradi (le differenze di temperatura sono strettamente collegate alla natura del clichà©, alle velocità di stampa e, soprattutto, al tipo di supporto da decorare). Per effetto del calore trasmesso dalla matrice posta in contatto con il foil ed il supporto, lo strato distaccante fonde liberando, quindi, l'elemento di contrasto dal legame con il film. Contemporaneamente, il calore attiva lo strato adesivo che, pressato sul supporto, vi aderisce.
Le tipologie dei processi di stampa possono essere quelle di tipo piano, di tipo piano-cilindrico o rotative. Esistono poi macchinari studiati per determinate esigenze relative alla forma del supporto da stampare.
I sistemi possono essere:
· di tipo manuale
· di tipo semiautomatico
· di tipo automatico.
Con quali macchine è prodotta la là mina?
Di base sono macchine per stampa rotocalco opportunamente modificate dove i classici cilindri stampa, invece che le incisioni che riproducono la grafica da stampare, sono lisci e permetteranno il rilascio dei materiali descritti in precedenza.
Per concludere, una veloce presentazione della OroPres...
"La OroPress è un'azienda nata nel 1952. Il comm. Nereo Prando, imprenditore nel settore prodotti vernicianti, per caso viene a conoscenza dell'esistenza di foils speciali per la stampa a caldo. Convinto delle possibilità di sviluppo di questa tecnica non inquinante incomincia una collaborazione con un'importante produttore americano (All Pur pose USA) e sigla un accordo per la distribuzione dei suoi prodotti in Italia. Il mercato si consolida, vengono contattati vari altri fornitori e selezionate famiglie di foils tra il meglio della loro produzione.
Per alcuni anni, maturata una buona esperienza, affiancati dalla All Purpose USA, viene creato un reparto produttivo la All Purpose Italia che verrà poi chiuso in quanto la capacità produttiva era limitata e quindi non interessante. Importante è la collaborazione con la ditta giapponese OIKE, produttrice di foil specifici per materie plastiche che ci ha permesso di occupare una posizione preminente fra i fornitori del packaging cosmetico di lusso. L'operatività , per anni, è stata delegata al Sig. Luigi Bombana che è stata una persona di riferimento nel mondo della stampa a caldo. Oggi la gestione è affidata alla Dott.ssa Simona Bertola affiancata dalla Sig.ra Nerea Prando."
...e il loro pensiero sulla situazione del Mercato della stampa a caldo, oggi. "Possiamo, senza dubbio, parlare di una situazione sufficientemente attiva, ci dice la Dottoressa Bertola.
Infatti, come abbiamo già detto, l'evoluzione di questa tecnica ha ampliato i campi di applicazione e se in alcuni settori tradizionali c'è stata un po' di stasi, in altri, come il settore del packaging, delle etichette, della pelle, stanno chiudendo l'anno con un buon incremento. Quella della stampa oro è comunque un'applicazione che sta vivendo una specie di seconda vita grazie alla sua riscoperta da parte della pubblicità per le sue capacità di personalizzare e rendere più accattivante il prodotto."
Nino Fichera
Per maggiori dettagli: Oro Press - Via Bovio 28 - Milano - tel.026085291
Per la realizzazione di questi articoli e la loro distribuzione a giornali, riviste e portali telematici (su aziende, prodotti, persone, macchine, ecc.), rivolgersi a: a Nino Fichera, tel. 02501692 / e-mail: effenino@tiscali.it .
Il sistema di stampa a caldo è un procedimento rilievografico, il trasferimento della lamina può essere effettuato con:
a) presse che possono essere di tipo meccanico, pneumatico o oleopneumatico secondo il tipo di lavorazione;
b) macchine "tipografiche" che, di fatto, sono molto simili alle macchine da stampa, ma che utilizzano invece dell'inchiostro, la là mina.
Sulle macchine è montato un clichà© che può essere realizzato in magnesio, in acciaio, in ottone o in silicone. Una volta montato sulla macchina di stampa, il clichà© è portato ad una temperatura variabile da 90 a 200° centigradi (le differenze di temperatura sono strettamente collegate alla natura del clichà©, alle velocità di stampa e, soprattutto, al tipo di supporto da decorare). Per effetto del calore trasmesso dalla matrice posta in contatto con il foil ed il supporto, lo strato distaccante fonde liberando, quindi, l'elemento di contrasto dal legame con il film. Contemporaneamente, il calore attiva lo strato adesivo che, pressato sul supporto, vi aderisce.
Le tipologie dei processi di stampa possono essere quelle di tipo piano, di tipo piano-cilindrico o rotative. Esistono poi macchinari studiati per determinate esigenze relative alla forma del supporto da stampare.
I sistemi possono essere:
· di tipo manuale
· di tipo semiautomatico
· di tipo automatico.
Con quali macchine è prodotta la là mina?
Di base sono macchine per stampa rotocalco opportunamente modificate dove i classici cilindri stampa, invece che le incisioni che riproducono la grafica da stampare, sono lisci e permetteranno il rilascio dei materiali descritti in precedenza.
Per concludere, una veloce presentazione della OroPres...
"La OroPress è un'azienda nata nel 1952. Il comm. Nereo Prando, imprenditore nel settore prodotti vernicianti, per caso viene a conoscenza dell'esistenza di foils speciali per la stampa a caldo. Convinto delle possibilità di sviluppo di questa tecnica non inquinante incomincia una collaborazione con un'importante produttore americano (All Pur pose USA) e sigla un accordo per la distribuzione dei suoi prodotti in Italia. Il mercato si consolida, vengono contattati vari altri fornitori e selezionate famiglie di foils tra il meglio della loro produzione.
Per alcuni anni, maturata una buona esperienza, affiancati dalla All Purpose USA, viene creato un reparto produttivo la All Purpose Italia che verrà poi chiuso in quanto la capacità produttiva era limitata e quindi non interessante. Importante è la collaborazione con la ditta giapponese OIKE, produttrice di foil specifici per materie plastiche che ci ha permesso di occupare una posizione preminente fra i fornitori del packaging cosmetico di lusso. L'operatività , per anni, è stata delegata al Sig. Luigi Bombana che è stata una persona di riferimento nel mondo della stampa a caldo. Oggi la gestione è affidata alla Dott.ssa Simona Bertola affiancata dalla Sig.ra Nerea Prando."
...e il loro pensiero sulla situazione del Mercato della stampa a caldo, oggi. "Possiamo, senza dubbio, parlare di una situazione sufficientemente attiva, ci dice la Dottoressa Bertola.
Infatti, come abbiamo già detto, l'evoluzione di questa tecnica ha ampliato i campi di applicazione e se in alcuni settori tradizionali c'è stata un po' di stasi, in altri, come il settore del packaging, delle etichette, della pelle, stanno chiudendo l'anno con un buon incremento. Quella della stampa oro è comunque un'applicazione che sta vivendo una specie di seconda vita grazie alla sua riscoperta da parte della pubblicità per le sue capacità di personalizzare e rendere più accattivante il prodotto."
Nino Fichera
Per maggiori dettagli: Oro Press - Via Bovio 28 - Milano - tel.026085291
Per la realizzazione di questi articoli e la loro distribuzione a giornali, riviste e portali telematici (su aziende, prodotti, persone, macchine, ecc.), rivolgersi a: a Nino Fichera, tel. 02501692 / e-mail: effenino@tiscali.it .