18.11.2005
L'OFFSET DIGITALE IN UNA SERIGRAFIA

Gli importanti risultati dell'utilizzo di un' "offset digitale" a fianco delle serigrafia nella stampa di etichette adesive e di una serie di altri importanti prodotti
Abbiamo incontrato Attilio Somaschini fondatore della Print di Lissone. Un'azienda che produce da sempre, ma non solo, come vedremo, etichette per l'industria. Una passione e, perchà© no, una conoscenza profondamente tecnica, che Attilio Somaschini ha saputo prima trasmettere alla moglie Adriana Margar, che cura il controllo qualità e poi ai figli Giovanni Luca, responsabile del settore grafico e sviluppo progetti ed Alessandra, responsabile dei Mercati esteri.
Attilio Somaschini
Prima di parlare della Print, e se il Somaschini ce lo passa, vogliamo dire che abbiamo conosciuto, malgrado la sua età ancora relativamente giovane - è del 1945 - un imprenditore di "una volta". Un imprenditore che a fianco delle sue evidenti capacità tecniche e di mercato che emergono ad ogni sua parola, riesce ad affiancare la giusta severità e tanto, tanto amore per il lavoro e, in particolare, per la sua professione oltre a quel minimo di sano sospetto professionale e voglia di nuovi.
Signor Somaschini, ci dice come tutto ha avuto inizio?
"Volentieri anche se dovrò concentrare il tutto in brevi passaggi. Ho cominciato nel 1969 con un'azienda per la stampa serigrafica: la Somaschini Serigrafia. Facevamo un po' di tutto dai poster alle insegne, lavoravamo per conto terzi, su commesse che ci pervenivano da altri stampatori. Nel 1969, l'azienda che aveva subito una trasformazione della ragione sociale in A.S.S.P. inizia ad arricchire la propria produzione, affiancando, alla serigrafia, la stampa a caldo.
Finalmente, nel 1989, nasce ed inizia la sua affermazione, la Print per la stampa serigrafica su materiale adesivo di qualsiasi genere e per ogni utilizzo. Si trattava principalmente di etichette autoadesive protette da resinatura. La lavorazione più importante della Print, ancora oggi. Etichette per l'industria, elettronica, meccanica e, perchà© no, per la pubblicità .
Naturalmente, secondo l'esigenza, si parla etichette fustellate o meno. Oggi la Print si svolge in un layout di azienda di 1500 mq - una misura in evoluzione - con 25 dipendenti ed un'importante rete di venditori sia in Italia, sia all'Estero. La Print ha anche altri due importanti stabilimenti, uno a Seregno e l'altro a Vedano."
Ci ha parlato di resinatura, cosè?
"E' un sistema che permette la protezione dei nostri prodotti mediante una speciale copertura di resine poliuretaniche (resinatura - Dock System â), una protezione che non ha solamente un'azione di protezione ma arricchisce, grazie ad un piacevole effetto di ingrandimento ottico, anche il prodotto. Queste metodo, continua Somaschini, diventerà nel tempo il nostro segno distintivo in tutto il mondo."
Solo lavori resinati?
"Certamente no. Molto spesso i nostri clienti ci commissionano serie di etichette, e non solo, destinate a scopi meno importanti di quelli di un'etichetta resinata. La nostra azienda è in grado di accontentare quelle richieste proponendo al cliente la sostituzione della resinatura una verniciatura di protezione che da, comunque, all'etichetta un impatto piacevole, e pur sempre elegante, ma con costi inferiori permettendogli azioni più mirate nei confronti di specifici mercati."
Abbiamo incontrato Attilio Somaschini fondatore della Print di Lissone. Un'azienda che produce da sempre, ma non solo, come vedremo, etichette per l'industria. Una passione e, perchà© no, una conoscenza profondamente tecnica, che Attilio Somaschini ha saputo prima trasmettere alla moglie Adriana Margar, che cura il controllo qualità e poi ai figli Giovanni Luca, responsabile del settore grafico e sviluppo progetti ed Alessandra, responsabile dei Mercati esteri.
Attilio Somaschini
Prima di parlare della Print, e se il Somaschini ce lo passa, vogliamo dire che abbiamo conosciuto, malgrado la sua età ancora relativamente giovane - è del 1945 - un imprenditore di "una volta". Un imprenditore che a fianco delle sue evidenti capacità tecniche e di mercato che emergono ad ogni sua parola, riesce ad affiancare la giusta severità e tanto, tanto amore per il lavoro e, in particolare, per la sua professione oltre a quel minimo di sano sospetto professionale e voglia di nuovi.
Signor Somaschini, ci dice come tutto ha avuto inizio?
"Volentieri anche se dovrò concentrare il tutto in brevi passaggi. Ho cominciato nel 1969 con un'azienda per la stampa serigrafica: la Somaschini Serigrafia. Facevamo un po' di tutto dai poster alle insegne, lavoravamo per conto terzi, su commesse che ci pervenivano da altri stampatori. Nel 1969, l'azienda che aveva subito una trasformazione della ragione sociale in A.S.S.P. inizia ad arricchire la propria produzione, affiancando, alla serigrafia, la stampa a caldo.
Finalmente, nel 1989, nasce ed inizia la sua affermazione, la Print per la stampa serigrafica su materiale adesivo di qualsiasi genere e per ogni utilizzo. Si trattava principalmente di etichette autoadesive protette da resinatura. La lavorazione più importante della Print, ancora oggi. Etichette per l'industria, elettronica, meccanica e, perchà© no, per la pubblicità .
Naturalmente, secondo l'esigenza, si parla etichette fustellate o meno. Oggi la Print si svolge in un layout di azienda di 1500 mq - una misura in evoluzione - con 25 dipendenti ed un'importante rete di venditori sia in Italia, sia all'Estero. La Print ha anche altri due importanti stabilimenti, uno a Seregno e l'altro a Vedano."
Ci ha parlato di resinatura, cosè?
"E' un sistema che permette la protezione dei nostri prodotti mediante una speciale copertura di resine poliuretaniche (resinatura - Dock System â), una protezione che non ha solamente un'azione di protezione ma arricchisce, grazie ad un piacevole effetto di ingrandimento ottico, anche il prodotto. Queste metodo, continua Somaschini, diventerà nel tempo il nostro segno distintivo in tutto il mondo."
Solo lavori resinati?
"Certamente no. Molto spesso i nostri clienti ci commissionano serie di etichette, e non solo, destinate a scopi meno importanti di quelli di un'etichetta resinata. La nostra azienda è in grado di accontentare quelle richieste proponendo al cliente la sostituzione della resinatura una verniciatura di protezione che da, comunque, all'etichetta un impatto piacevole, e pur sempre elegante, ma con costi inferiori permettendogli azioni più mirate nei confronti di specifici mercati."

Ci ha parlato di resinatura, cosè?
"E' un sistema che permette la protezione dei nostri prodotti mediante una speciale copertura di resine poliuretaniche (resinatura - Dock System â), una protezione che non ha solamente un'azione di protezione ma arricchisce, grazie ad un piacevole effetto di ingrandimento ottico, anche il prodotto. Queste metodo, continua Somaschini, diventerà nel tempo il nostro segno distintivo in tutto il mondo."
Solo lavori resinati?
"Certamente no. Molto spesso i nostri clienti ci commissionano serie di etichette, e non solo, destinate a scopi meno importanti di quelli di un'etichetta resinata. La nostra azienda è in grado di accontentare quelle richieste proponendo al cliente la sostituzione della resinatura una verniciatura di protezione che da, comunque, all'etichetta un impatto piacevole, e pur sempre elegante, ma con costi inferiori permettendogli azioni più mirate nei confronti di specifici mercati."
Il mondo delle moto
"Le tecnologie a nostra disposizione, s'inserisce Giovanni Luca Somaschini che si era affiancato a noi, ci hanno, inoltre, permesso, dal 1997, di penetrare con successo anche il mondo dei motori, quello delle motociclette, in particolare. Sono proteggi serbatoi, ed una serie di altri articoli come porta targhe, proteggi ghiera dei tappi dei serbatoi, proteggi piastra di sterzo, ecc."
Lavorate solo per l'Italia o anche per l'Estero?
"In tutto il mondo, riprende Attilio Somaschini con una punta d'orgoglio, abbiamo clienti che vanno dalla nostra zona, a tutta la Lombardia, tutta l'Italia, tutta l'Europa, nelle Americhe, in Africa, ecc.
L'embossing
"Una delle prime battaglie, continua Attilio Somaschini, confermandoci una delle prime "volpinate" - cosଠdefinisce le sue più importanti iniziative - è stato progettare e realizzare la produzione delle prime lavorazioni di "embossing" (la possibilità di mettere in evidenza con un rilievo, quasi tridimensionale, la grafica contenuta dall'etichetta, ndr). Tutti ne parlavano e non riuscivano che a mostrare qualche campione. Noi l'abbiamo realizzata e siamo arrivati al mercato prima degli altri. Questa tecnologia, ancora oggi è il nostro fiore all'occhiello anche per molti mercati esteri.
Naturalmente la tecnica di stampa per l'embossing era ed è tuttora quella serigrafica. Gli inchiostri, per aiutare l'effetto "embossing" sono: un argento "brillante" per il fondo, mentre un argento "satinato" ha lo scopo, mediante gli effetti di chiaro-scuro, ottenuti dalle due tonalità , di dare più evidenza al rilievo che, per contro e come si può intuire, è realizzato mediante la pressione di un clichà© sul supporto con procedimenti a freddo se si tratta di materiale cartaceo o a caldo se si tratta di materiali sintetici. Anche se l'evoluzione ci sta oggi sempre più portando agli inchiostri UV, sono peraltro un assertore della "vecchia serigrafia", quella serigrafia che ci permette, mediante l'utilizzo di inchiostri a solvente e telai a maglia molto fine di ottenere, nella realizzazione dell'embossing, sfumature e tonalità di forze perfetta.
Signor Somaschini, ascoltandola si percepisce una specie di legame affettivo con la serigrafia, è vero?
"E' vero, riprende Somaschini. Si pensi che ho "conosciuto" la serigrafia nel 1961, lavorando come dipendente in un'azienda che produceva pezzi di ricambio per automobili. E, come si può intuire, in oltre 40 anni ci si può anche innamorare profondamente! In un certo momento del mio lavoro sono arrivato ad utilizzare ben 18 macchine serigrafiche.
Va bene, parliamo allora di macchine per la stampa serigrafica
"Volentieri, questo mi permetterà di accennare al fatto che sono stato uno dei primi serigrafi italiani ad acquistare una macchina della Sakurai una semiautomatica, 50x70. Oggi abbiamo in azienda ben 10 macchine per la stampa serigrafia fra cui due semiautomatiche 100x300, una automatica a cilindro 50x70 della Sakurai ed una Thieme semiautomatica 50x70. Alcune delle nostre macchine sono attrezzate con tunnel di asciugatura ad aria e a infrarossi.
Sappiamo anche che, da circa due anni, avete affiancato alla serigrafia un sistema offset digitale. Ce ne parla? Perchà© non offset classico?
"Per mettere una maggiore comprensione al lettore della vostra rivista, ritengo opportuno stabilire un punto di partenza. Com'è risaputo, stampando in serigrafia, ci dice Giovanni Luca Somaschini, quando un lavoro prevede l'inserimento di una immagine o di una mezzatinta molto accurata o anche di tratti molto sottili, quindi lavori difficilmente realizzabili attraverso la tecnica serigrafica, si è costretti a richiedere un aiuto alla stampa offset.
Stabilito questo, perchà©, quindi, offset digitale e non offset classico?
Rispondo riferendomi ad una delle considerazioni più importanti che ci hanno spinto verso il digitale: i costi di avviamento e i conseguenti sprechi di materiale dell'offset classico. Costi che, nel caso di un lavoro su carta, possono anche essere poco determinanti, ma che diventano, invece, assolutamente importanti nel caso di un lavoro su sintetico. Per contro, con l'offset digitale, una Indigo nel nostro caso, una volta operato sul computer ed inviato il file in macchina, si può essere tranquilli sin dal primo foglio.
L'offset digitale, inoltre, non ha mai problemi di sporchi, "capperi", punti bianchi, e spesso permette definizioni più alte di quello classico. Quello del digitale è, quindi, un mondo che ci si è spalancato davanti con grandi possibilità di mercato ancora in buona parte da scoprire."
"E' un sistema che permette la protezione dei nostri prodotti mediante una speciale copertura di resine poliuretaniche (resinatura - Dock System â), una protezione che non ha solamente un'azione di protezione ma arricchisce, grazie ad un piacevole effetto di ingrandimento ottico, anche il prodotto. Queste metodo, continua Somaschini, diventerà nel tempo il nostro segno distintivo in tutto il mondo."
Solo lavori resinati?
"Certamente no. Molto spesso i nostri clienti ci commissionano serie di etichette, e non solo, destinate a scopi meno importanti di quelli di un'etichetta resinata. La nostra azienda è in grado di accontentare quelle richieste proponendo al cliente la sostituzione della resinatura una verniciatura di protezione che da, comunque, all'etichetta un impatto piacevole, e pur sempre elegante, ma con costi inferiori permettendogli azioni più mirate nei confronti di specifici mercati."
Il mondo delle moto
"Le tecnologie a nostra disposizione, s'inserisce Giovanni Luca Somaschini che si era affiancato a noi, ci hanno, inoltre, permesso, dal 1997, di penetrare con successo anche il mondo dei motori, quello delle motociclette, in particolare. Sono proteggi serbatoi, ed una serie di altri articoli come porta targhe, proteggi ghiera dei tappi dei serbatoi, proteggi piastra di sterzo, ecc."
Lavorate solo per l'Italia o anche per l'Estero?
"In tutto il mondo, riprende Attilio Somaschini con una punta d'orgoglio, abbiamo clienti che vanno dalla nostra zona, a tutta la Lombardia, tutta l'Italia, tutta l'Europa, nelle Americhe, in Africa, ecc.
L'embossing
"Una delle prime battaglie, continua Attilio Somaschini, confermandoci una delle prime "volpinate" - cosଠdefinisce le sue più importanti iniziative - è stato progettare e realizzare la produzione delle prime lavorazioni di "embossing" (la possibilità di mettere in evidenza con un rilievo, quasi tridimensionale, la grafica contenuta dall'etichetta, ndr). Tutti ne parlavano e non riuscivano che a mostrare qualche campione. Noi l'abbiamo realizzata e siamo arrivati al mercato prima degli altri. Questa tecnologia, ancora oggi è il nostro fiore all'occhiello anche per molti mercati esteri.
Naturalmente la tecnica di stampa per l'embossing era ed è tuttora quella serigrafica. Gli inchiostri, per aiutare l'effetto "embossing" sono: un argento "brillante" per il fondo, mentre un argento "satinato" ha lo scopo, mediante gli effetti di chiaro-scuro, ottenuti dalle due tonalità , di dare più evidenza al rilievo che, per contro e come si può intuire, è realizzato mediante la pressione di un clichà© sul supporto con procedimenti a freddo se si tratta di materiale cartaceo o a caldo se si tratta di materiali sintetici. Anche se l'evoluzione ci sta oggi sempre più portando agli inchiostri UV, sono peraltro un assertore della "vecchia serigrafia", quella serigrafia che ci permette, mediante l'utilizzo di inchiostri a solvente e telai a maglia molto fine di ottenere, nella realizzazione dell'embossing, sfumature e tonalità di forze perfetta.
Signor Somaschini, ascoltandola si percepisce una specie di legame affettivo con la serigrafia, è vero?
"E' vero, riprende Somaschini. Si pensi che ho "conosciuto" la serigrafia nel 1961, lavorando come dipendente in un'azienda che produceva pezzi di ricambio per automobili. E, come si può intuire, in oltre 40 anni ci si può anche innamorare profondamente! In un certo momento del mio lavoro sono arrivato ad utilizzare ben 18 macchine serigrafiche.
Va bene, parliamo allora di macchine per la stampa serigrafica
"Volentieri, questo mi permetterà di accennare al fatto che sono stato uno dei primi serigrafi italiani ad acquistare una macchina della Sakurai una semiautomatica, 50x70. Oggi abbiamo in azienda ben 10 macchine per la stampa serigrafia fra cui due semiautomatiche 100x300, una automatica a cilindro 50x70 della Sakurai ed una Thieme semiautomatica 50x70. Alcune delle nostre macchine sono attrezzate con tunnel di asciugatura ad aria e a infrarossi.
Sappiamo anche che, da circa due anni, avete affiancato alla serigrafia un sistema offset digitale. Ce ne parla? Perchà© non offset classico?
"Per mettere una maggiore comprensione al lettore della vostra rivista, ritengo opportuno stabilire un punto di partenza. Com'è risaputo, stampando in serigrafia, ci dice Giovanni Luca Somaschini, quando un lavoro prevede l'inserimento di una immagine o di una mezzatinta molto accurata o anche di tratti molto sottili, quindi lavori difficilmente realizzabili attraverso la tecnica serigrafica, si è costretti a richiedere un aiuto alla stampa offset.
Stabilito questo, perchà©, quindi, offset digitale e non offset classico?
Rispondo riferendomi ad una delle considerazioni più importanti che ci hanno spinto verso il digitale: i costi di avviamento e i conseguenti sprechi di materiale dell'offset classico. Costi che, nel caso di un lavoro su carta, possono anche essere poco determinanti, ma che diventano, invece, assolutamente importanti nel caso di un lavoro su sintetico. Per contro, con l'offset digitale, una Indigo nel nostro caso, una volta operato sul computer ed inviato il file in macchina, si può essere tranquilli sin dal primo foglio.
L'offset digitale, inoltre, non ha mai problemi di sporchi, "capperi", punti bianchi, e spesso permette definizioni più alte di quello classico. Quello del digitale è, quindi, un mondo che ci si è spalancato davanti con grandi possibilità di mercato ancora in buona parte da scoprire."

A questo punto, possiamo presentare, anche velocemente, la tecnologia dell' offset digitale?
"E' tutto molto semplice, riprende il figlio del fondatore della Print. Di base, è la stessa base di una delle macchine per fotocopie a colori Xerox. La differenza di base fra una fotocopiatrice e la macchina offset digitale, una differenza importante, non è nella macchina, che pur è importante, ma nella capacità dell'Indigo di aver progettato e realizzato inchiostri liquidi che possano essere perfettamente trasferiti - come nei toner di una copiatrice - su uno speciale blanket per essere poi trasmessi sul supporto da stampare. Il foglio che ne esce è subito asciutto al tatto e quindi immediatamente trasportabile senza problemi di ogni tipo, controstampe comprese, anche se, eventuali lavorazioni successive, fustellature, tagli, ecc. potranno essere effettuate dopo quattro ore.
Un altro vantaggio è nella realizzazione di più colori in un unico passaggio. Questo evita che il supporto si deformi, come avviene, specie per i supporti sintetici, nei due, tre, quattro o più passaggi nei cilindri dei castelli coinvolti da una normale stampa offset.
Dove, per contro, l'offset classico può avvantaggiarsi è nelle alte tirature. Per concludere la vostra domanda, continua il nostro interlocutore, posso dire che la nostra Indigo è una sei colori: quattro di quadricromia, un bianco ed un colore a scelta che spesso è, per la nostra azienda il viola. L'evoluzione più prossima della tecnologia di cui stiamo parlando, e non è escluso che la cosa possa, al momento opportuno, interessare la Print, è l'immissione sul mercato di una macchina a sette colori in grado di affiancare a tirature in esacromia più un bianco. E' importante far sapere al vostro lettore che il bianco è un inchiostro importante che permette lavori su supporti trasparenti o con fondi - oro, argento p.e. - satinati. Nella stessa tecnica serigrafica, molto spesso occorre, per lavori su trasparente o altro, preparare il fondo con almeno due passaggi di bianco preceduti da uno di argento.
"E' tutto molto semplice, riprende il figlio del fondatore della Print. Di base, è la stessa base di una delle macchine per fotocopie a colori Xerox. La differenza di base fra una fotocopiatrice e la macchina offset digitale, una differenza importante, non è nella macchina, che pur è importante, ma nella capacità dell'Indigo di aver progettato e realizzato inchiostri liquidi che possano essere perfettamente trasferiti - come nei toner di una copiatrice - su uno speciale blanket per essere poi trasmessi sul supporto da stampare. Il foglio che ne esce è subito asciutto al tatto e quindi immediatamente trasportabile senza problemi di ogni tipo, controstampe comprese, anche se, eventuali lavorazioni successive, fustellature, tagli, ecc. potranno essere effettuate dopo quattro ore.
Un altro vantaggio è nella realizzazione di più colori in un unico passaggio. Questo evita che il supporto si deformi, come avviene, specie per i supporti sintetici, nei due, tre, quattro o più passaggi nei cilindri dei castelli coinvolti da una normale stampa offset.
Dove, per contro, l'offset classico può avvantaggiarsi è nelle alte tirature. Per concludere la vostra domanda, continua il nostro interlocutore, posso dire che la nostra Indigo è una sei colori: quattro di quadricromia, un bianco ed un colore a scelta che spesso è, per la nostra azienda il viola. L'evoluzione più prossima della tecnologia di cui stiamo parlando, e non è escluso che la cosa possa, al momento opportuno, interessare la Print, è l'immissione sul mercato di una macchina a sette colori in grado di affiancare a tirature in esacromia più un bianco. E' importante far sapere al vostro lettore che il bianco è un inchiostro importante che permette lavori su supporti trasparenti o con fondi - oro, argento p.e. - satinati. Nella stessa tecnica serigrafica, molto spesso occorre, per lavori su trasparente o altro, preparare il fondo con almeno due passaggi di bianco preceduti da uno di argento.
Nei confronti dei vostri clienti, come vi comportate? Lasciate a lui la scelta della tecnica di stampa o decidete voi sulla base del lavoro?
"No la scelta è nostra. Certo, descriviamo loro le ragioni della nostra scelta, spesso tecniche, spesso economiche. Il cliente comprende immediatamente che la scelta è sempre effettuata nel suo interesse.
Abbiamo parlato di serigrafia, di offset classico e offset digitale. Quale tecnologia suggerisce ad un suo cliente nel caso di una esposizione esterna di lunga durata.
"Non c'è dubbio - è sempre Giovanni Luca Somaschini che risponde alla domanda: la serigrafia, specie se è protetta. In secondo piano, a pari merito, le due tecnologie offset che, a seconda delle protezioni utilizzate, non riescono mai a superare l'anno. Di fronte a questo tipo di problema, ecco che emerge la nostra capacità di suggerire al cliente la soluzione migliore."
E quale delle tre tecnologie proponete nei confronti del risultato finale?
"Una risposta che si può già percepire in quello che abbiamo detto fino ad ora, dice il titolare dell'azienda. Dipende da quello che ci si aspetta dal prodotto finito. Certo, la serigrafia si presenta con colori più vivi e resistenti, ma è difficile realizzare mezze tinte su oggetti osservabili da vicino, come sono le etichette. Utilizzeremo l'offset classico nel caso di grandi tirature, l'offset digitale per tutto il resto, un resto che è molto ampio, le assicuro."
Certamente non mancheranno al vostro interno le lavorazioni pre-stampa
"Certo, pensiamo alla praticità di poter operare direttamente nel rispetto dei tempi sia nella realizzazione, correzioni, nella realizzazione di impianti di fotolito e telai."
Avete al vostro interno anche un reparto grafici?
"E' un reparto direttamente sotto la responsabilità di mio figlio - dice il titolare della Print. Posso dire che questo servizio è un altro fiore all'occhiello della Print, un'altra delle occasioni che da ai nostri clienti la certezza di affidarsi ad un amico in grado di risolvere ogni tipo di problema nel raggiungimento della meta che si erano prefissi. Si pensi, per esempio, ai tanti bozzetti che ci provengono dai clienti che, senza la giusta comprensibile preparazione, sono realizzati senza tenere conto del tipo di stampa con la quale saranno realizzati! Naturalmente lo stesso reparto è anche a disposizione di quei clienti che preferiscono affidarci il lavoro partendo anche dalla creazione di base.
Nino Fichera
(per la realizzazione di articoli di questo tipo. Inverviste, presentazione di macchine, lavorazioni, ecc.: effenino@tiscali.it)
(per maggiori dettagli circa il contenuto di questo articolo: Print-tel.039462338)
"No la scelta è nostra. Certo, descriviamo loro le ragioni della nostra scelta, spesso tecniche, spesso economiche. Il cliente comprende immediatamente che la scelta è sempre effettuata nel suo interesse.
Abbiamo parlato di serigrafia, di offset classico e offset digitale. Quale tecnologia suggerisce ad un suo cliente nel caso di una esposizione esterna di lunga durata.
"Non c'è dubbio - è sempre Giovanni Luca Somaschini che risponde alla domanda: la serigrafia, specie se è protetta. In secondo piano, a pari merito, le due tecnologie offset che, a seconda delle protezioni utilizzate, non riescono mai a superare l'anno. Di fronte a questo tipo di problema, ecco che emerge la nostra capacità di suggerire al cliente la soluzione migliore."
E quale delle tre tecnologie proponete nei confronti del risultato finale?
"Una risposta che si può già percepire in quello che abbiamo detto fino ad ora, dice il titolare dell'azienda. Dipende da quello che ci si aspetta dal prodotto finito. Certo, la serigrafia si presenta con colori più vivi e resistenti, ma è difficile realizzare mezze tinte su oggetti osservabili da vicino, come sono le etichette. Utilizzeremo l'offset classico nel caso di grandi tirature, l'offset digitale per tutto il resto, un resto che è molto ampio, le assicuro."
Certamente non mancheranno al vostro interno le lavorazioni pre-stampa
"Certo, pensiamo alla praticità di poter operare direttamente nel rispetto dei tempi sia nella realizzazione, correzioni, nella realizzazione di impianti di fotolito e telai."
Avete al vostro interno anche un reparto grafici?
"E' un reparto direttamente sotto la responsabilità di mio figlio - dice il titolare della Print. Posso dire che questo servizio è un altro fiore all'occhiello della Print, un'altra delle occasioni che da ai nostri clienti la certezza di affidarsi ad un amico in grado di risolvere ogni tipo di problema nel raggiungimento della meta che si erano prefissi. Si pensi, per esempio, ai tanti bozzetti che ci provengono dai clienti che, senza la giusta comprensibile preparazione, sono realizzati senza tenere conto del tipo di stampa con la quale saranno realizzati! Naturalmente lo stesso reparto è anche a disposizione di quei clienti che preferiscono affidarci il lavoro partendo anche dalla creazione di base.
Nino Fichera
(per la realizzazione di articoli di questo tipo. Inverviste, presentazione di macchine, lavorazioni, ecc.: effenino@tiscali.it)
(per maggiori dettagli circa il contenuto di questo articolo: Print-tel.039462338)