25.09.2006

L'INCISIONE MANUALE

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Incisione. E' un termine che ormai ricorre frequentemente fra gli addetti ai lavori. Anche la nostra rivista ne ha parlato spesso. Ne abbiamo affrontato le varie tecnologie oggi a disposizione e la sua evoluzione. Si è sempre però parlato di tecnologie computerizzate, di controllo numerico. Certo, forse oggi non si può che parlare di questo, questa è evoluzione, questo è il percorso verso il futuro. Ma da dove è nato questo tipo di lavorazione? Che fine ha fatto l'incisione manuale? Affrontiamo l'argomento dapprima con veloci passaggi storici e, successivamente, intervistando uno degli "ultimi" incisori manuali italiani. Che cosa è l'incisione manuale
L'incisione manuale è una tecnica per decorare una superficie metallica mediante l'utilizzo di bulini, oltre che di piccoli martelli e ceselli. Gli utilizzatori di questo tipo di lavorazione erano, e sono ancora oggi, definiti, a buona ragione, "artisti incisori" anche se, per la verità , le persone in grado di affrontare oggi, questo tipo di lavorazione sono sempre meno anche perchà© i giovani non amano, come nel caso d'altre professioni, avvicinarsi a questo lavoro.

Un po' di storia
La tecnica dell'incisione era usata sui metalli fin dal Medio Evo dagli orafi, che impiegavano il bulino per ottenere la decorazione di metalli preziosi, armi e lamine d'ogni tipo. La seconda metà  del XV secolo e i primi decenni del XVI sec. sono i periodi di maggiore splendore e diffusione di questa tecnica, soprattutto in Italia, Germania e Paesi Bassi. In Medio Oriente, l'incisione compare, invece, in anticipo rispetto all'Occidente, dapprima su reliquiari e su corone durante il periodo dei Tre Regni (I secolo a.C. - VII secolo d.C.). ed era usata principalmente per decorare oggetti di metallo laccati e in seguito per abbellire accessori metallici del mobilio.

Come si opera?
E' un processo, quello dell'incisione, molto specializzato dove si utilizzano circa 250 attrezzi di varia forma e misura oltre ad una serie di strumenti per levigare, compassi, piccoli martelli, trafori per l'intaglio ecc. Di base si ricorre ai bulini (o strumenti analoghi, come le ciappole e altri) che sono gli strumenti usati per incidere. Sono formati da sottili sbarre d'acciaio temperato con l'estremità  tagliata trasversalmente ed affilata e di sezioni diverse: quadrata, triangolare, a losanga, ecc.;all'altra estremità  è infissa in un'impugnatura di legno in grado adattarsi alla mano dell'incisore, permettendogli di conferire con il palmo della mano una spinta costante e di esercitare allo stesso tempo una pressione sul ferro con l'indice della stessa mano.. L'inclinazione del bulino rispetto alla superficie della lastra dipende dal tipo d'affilatura del bulino stesso. Lo strumento è manovrato anche a piccoli colpi di martello. Secondo le varie esigenze di lavorazione, si dirà  che il bulino è usato "alla maniera fine" (tratteggi molto fini a linee parallele) e "alla maniera larga" (tratteggi lunghi e distanziati tra loro). La qualità  dell'incisione dipende dal livello di raffinatezza dell'artigiano e dalla sua abilità  nel maneggiare il cesello, specialmente nel farlo ruotare nel modo giusto.

Un incisore oggi, la sua storia, le sue esperienze: Enrico Olivari
Parlando di incisione manuale non potevano non andare ad incontrare un artigiano che ha dedicato la sua vita professionale a questo tipo di lavorazione: Enrico Olivari, un settantunenne dinamico e giovanile anche nella sua struttura fisica. "Probabilmente le piacerebbe, inizia Enrico Olivari, che iniziassi la mia storia, dato il tipo di lavoro di cui parleremo, parlandovi di Belle Arti, di studi di disegno e pittura. Purtroppo no, ero il secondo di sette fratelli e, appena terminate le scuole professionali, sono stato costretto a cercarmi un'occupazione, la prima che arrivava. E' anche però giusto dire, per la verità , che, già  da allora, esisteva una mia propensione particolare verso il disegno, quella propensione che poi mi ha permesso di emergere nella mia professione: l'incisione.
Allora, però, "dovevo" andare a lavorare!
Diciamo che la storia professionale potrebbe, in effetti, cominciare dal momento in cui i mie genitori aprirono una trattoria sulla via Emilia, tra S. Giuliano Milanese e Melegnano, in località  Rampina (una trattoria oggi abbastanza ndr). Un giorno due loro clienti, due artigiani orafi, alla ricerca di un giovane di "bottega" che potesse dar loro una mano, scoprirono quelle mia capacità  nel disegno. Naturalmente la cosa mi interessò e quasi d'istinto accettati la proposta anche se, francamente, la mia "paga" si limitava in un rimborso spese di trasporto e per il pasto frugale che consumavo durante la giornata di lavoro. Successivamente, ma passò molto tempo, mi assunsero regolarmente. Questa nuova situazione mi aveva, peraltro, suggerito la frequenza di un corso per disegnatori, che doveva, più che altro, permettermi di controllare e confermare le mie capacità  e cosଠè stato."

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D'accordo, una bella storia. Quali sono stati i suoi primi lavori?
"Come in ogni lavoro occorreva cominciare dalle cose più semplici. Le prime cose che mi dettero da fare, ricordo, era il riportare il disegno sulla lastra da incidere. Occorreva indirizzare la mia mano, il mio tratto, in modo specifico. L'effettivo lavoro di incisione, di bulino, era poi realizzato da altri.
Il passo successivo, ricordo, continua Enrico Olivari, era l'acquisizione di una certa familiarità  con i bulini e le varie pressioni di incisione, secondo se si trattava di linee regolari e continue o curve, mediante il continuo "allenamento" su una serie di lastre di acciaio. Un materiale, l'acciaio, dove però l'incisore può essere agevolmente aiutato da una serie di lime di diverso formato e caratteristiche che permettono, all'occorrenza, di intervenire facilmente nei solchi non perfettamente tracciati o ampi, anche se la traccia finale può non apparire piacevole come in un segno tracciato unicamente con il bulino.
Questi primi passaggi mi portarono poi all'incarico della realizzazione di punzoni di acciaio che la Centrale del Latte di Milano utilizzava per la marcatura dei bidoni in uscita. Ecco, questa è la base propedeutica, un periodo che, però, non durò meno di tre o quattro anni. Dopo queste prime esperienze mi permisero di avvicinarmi dapprima, e con molta cautela, all'incisione, o sgrossatura di pulizia, di clichà© tipografici in zinco o ottone e, successivamente, alla realizzazione di targhe, quelle targhe in ottone o altro metallo che una volta si ponevano sulle nostre porte d'entrata. Più avanti, negli anni, avevo poco meno di trent'anni, eccomi finalmente di fronte ai primi lavori su metalli anche preziosi, certi sia io e sia i miei datori di lavoro che avrei lavorato "ad arte", senza danni e sprechi.

Signor Olivari abbiamo visto, anche se necessariamente a grandi linee, quali erano i lavori che si richiedevano all'incisione manuale prima dell'avvento dell'incisione computerizzata. C'è ancora qualcuno che ricorre all'incisione manuale e perchà©?
In effetti, esistono alcuni "innamorati" dell'incisione manuale che mi richiedono lavori di tiratura, naturalmente, limitata. E' gente che è fermamente convinta, ed io sono con loro, e non solo per un fatto professionale, su una maggiore eleganza dell'incisione manuale nei confronti di quella elettronica che è troppo regolare e anonima Uno dei lavori più richiesti è la realizzazione di scritte in carattere corsivo (per l'indiscutibile eleganza del carattere disegnato a mano nei confronti di quello proposto dalle varie font dei computer), loghi e disegni particolari, date e scritte su medagliette, ecc.. Altri lavori possono sono quelli per i quali, per loro dimensioni, non si può ricorrere a macchine e plotter da taglio digitali.

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Il lavoro dell'incisore manuale è oggi riservato a singoli artigiani professionisti o, come una volta, ci sono aziende con più dipendenti?

"Diciamo che, di base, la richiesta di incisione manuale è diminuita. Ecco, a parte i soliti piccoli lavori come l'incisione del nome in piccoli oggetti ricordo, fedi matrimoniali, ecc., esistono però degli appassionati, degli innamorati, direi, dell'incisione manuale che l'utilizzano anche per lavori di un certo rilievo come targhe o altro. Non esistono grandi organizzazioni o aziende artigianali con indirizzo specifico. La gente che desidera ricorrere all'incisione manuale generalmente si rivolge direttamente ai quei pochi incisori rimasti, come il sottoscritto, o, non sapendo come muoversi chiede lumi ad orefici i quali, appunto, per la loro esigenza di incidere piccoli oggetti preziosi, ha sempre sottomano i nostri indirizzi. Esistevano poi commissioni che potevano arrivare, da una specie collaborazione con officine meccaniche non in grado di operare nel settore della incisione, ma con attrezzature tali che potevano finalizzare il lavoro con lucidature del prodotto o altro. Certo, siamo sempre meno. Occorrerebbe che i giovani si avvicinassero a questo professione, ma questo è un percorso che il giovane sembri non amare.

Abbiamo parlato di incisione manuale e incisione elettronica o computerizzata: Non c'è una via intermedia?
"Certamente, esiste un tipo di lavorazione con pantografi manuale che permette la ripetizione, grazie alle dime, di certi lavori, anche se non molto importanti a livello grafico. Il lavoro, come nelle lavorazioni con macchine digitali è più regolare.

(Questa è l'intervista di uno dei uno dei pochi incisori manuali di oggi. Intervistandolo, abbiamo incontrato una storia molto ricca di particolari e simpatiche situazioni di vita e di esperienze. Una storia che, peraltro, avrebbe necessitato di un numero di pagine molto più alto di quelle previste, Una storia dentro la quale si riesce a percepire anche il ruolo importante del cuore e dell'anima del signor Enrico Olivari.Un ruolo che, permette al prodotto finale una sua vita percettibile, forse, non solo dall'autore di quei lavori. N.d.r)

Nino Fichera
(effenino@tiscali.it)

Ecco alcuni fra le tecniche più frequentemente affiancabili all'incisione manuale:
L'incisione ad acquaforte Forse è anche il caso che si faccia un riferimento veloce anche all'incisione ad acquaforte, si tratta, in effetti, una tecnica diventata famosa grazie al ricorso di pittori importanti. Nel lavoro di incisione serve alla realizzazione di lavori fatti in serie o, meglio, dove occorra far coincidere tempi e costi di più lavori analoghi. Il processo è più meno lo stesso: si inizia col pulire perfettamente la lastra, eliminando ogni traccia di grasso. Si stende poi uno strato uniforme di vernice resistente all'acido. L'operatore procede quindi all'incisione del lavoro servendosi di una punta d'acciaio estremamente sottile che rimuove la vernice dalla lastra in corrispondenza dei tratti del disegno. Dopo aver protetto anche il retro della lastra, la immerge in un bagno di acido, la cui azione corrosiva dissolve il metallo messo a nudo dalla punta. La durata dell'immersione (o morsura) nell'acido determina la profondità  del solco e la forza del segno stampato.

La lavorazione a traforo "Il traforo, altro momento importante del lavoro dell'incisore manuale anche se, raramente, può affiancarsi al bulino, magari se non per arricchire l'aspetto di certi risultati. Si tratta, in effetti, di una specialità  che si dedica particolarmente a lavori bigiotteria come medagliette, ecc. Io stesso, dice Olivari, mi ci sono avvicinato quasi per caso in uno dei miei passaggi giovanili quando l'incisione a bulino dovete affrontare un calo. L'attrezzo è di base quello stesso che i ragazzi, ma anche certe adulti, usano per costruire quelle simpatiche costruzioni di legno compensato.

Alcuni degli attrezzi utilizzati nell'incisione manuale
Grattatoio su estremità  di lama, Grattatoio su estremità  di lama atipico, Grattatoio doppio, Grattatoio ogivale, Grattatoio su lama ritoccata, Grattatoio su lama aurignaziana, Grattatoio a ventaglio, Grattatoio su scheggia, Grattatoio circolare, Grattatoio unguiforme, Grattatoio carenato, Grattatoio carenato atipico, Grattatoio a muso, Grattatoio a muso atipico,Grattatoio nucleiforme, Rabot, Grattatoio-bulino, Grattatoio-lama troncata, Bulino-lama troncata, Perforatore-lama troncata,Perforatore-grattatoio,Perforatore-bulino, Perforatore, Perforatore atipico, Perforatore multiplo, Microperforatore, Bulino diedro diritto, Bulino diedro curvo, Bulino diedro d'angolo, Bulino diedro d'angolo su lama spezzata, Bulino diedro multiplo, Bulino busquà©, Bulino a becco di pappagallo, Bulino su troncaturanormale, Bulino su troncatura obliqua, Bulino su troncatura concava, Bulino su troncatura convessa, Bulino trasversale su troncatura laterale, Bulino trasversale su incavo, Bulino multiplo su troncatura, Bulino multiplo misto, Bulino di Noailles, Bulino nucleiforme, Bulino piano, Coltello dell'Abri Audi, Punta di Châtelperron, Punta di Châtelperron atipica, Punta di La Gavette, Punta di La Gravette atipica, Microgravette, Punta di Les Vachons, Punta di Font-Yves, Pezzo a dorso con gibbosità , Flà©chette, Punta peduncolata, Punta a cran atipica ("perigordiana"), Pezzo a cran, Lama a dorso totale, Lama a dorso parziale, Lama a troncatura normale, Lama a troncatura obliqua, Lama a troncatura concava, Lama a troncatura convessa, Lama a doppia troncatura, Lama a ritocco continuo unilaterale, Lama a ritocco continuo bilaterale, Lama aurignaziana, Lama a strozzatura, Punta a faccia piana, Foglia di lauro, Foglia di salice, Punta a cran tipica ("solutreana"), Picco, Pezzo con incavo,Pezzo denticolato, Pezzo scagliato, Raschiatoio, Raclette, Triangolo, Rettangolo, Trapezio, Rombo, Segmento, Lamella troncata, Lamella a dorso Lamella a dorso e troncatura , Lamella a dorso denticolata, Lamella denticolata , Lamella con incavo, Lamella a ritocco inverso, Punta aziliana

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