16.01.2007
IL TESSUTO PER I TELAI SERIGRAFICI
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Sappiamo che il tessuto per i telai serigrafici è una delle basi essenziali della serigrafia, senza il tessuto non esisterebbe serigrafia, non ci sarebbe, infatti, la forma di stampa.
Sappiamo anche che ci sono diversi tipi di tessuto e che, ognuno di loro, deve essere utilizzato per diverse situazioni di stampa.
Un argomento certamente interessante, quindi, vediamo di approfondirlo con chi sui tessuti e sui telai ha creato la propria professione: Felice La Bianca della Serinova di Buccinasco.
Signor La Bianca, la stampa serigrafica utilizza tessuti con caratteristiche diverse.Abbiamo sentito parlare di tessuti in nylon, in poliestere, in acciaio ed, inoltre, di monofilo, di multifilo, di diametro del filo, di larghezza della maglia, ecc. Ci aiuta a capire perchà© esistono vari tipi di tessuto e, possibilmente, darci delle indicazioni di base collegandole possibilmente ai lavori più comuni?
"Quello del tessuto per i telai serigrafici, inizia La Bianca, è un campo estremamente vasto e vario specie se vogliamo considerare usi sporadici e specifici. Suggerisco, pertanto, di limitarci ad un'escursione, magari dettagliata se volete, sui tessuti più utilizzati per i lavori di serigrafia più comuni. Posso cominciare a dirvi, per esempio, che negli anni sessanta la serigrafia ricorreva quasi completamente al nylon con i suoi problemi di tenuta del registro causati dalla elasticità . Successivamente siamo passati al poliestere che da un'affidabilità maggiore, In linea di massima, a parte, ripeto, usi specifici, noi della Serinova abbiamo sempre utilizzato normali tessuti in monofilamento di poliestere, oggi ad alto modulo ( PET 1000 ). In seguito pur non avendoli completamente abbandonati, abbiamo preferito optare per un tessuto, sempre in monofilo di poliestere, trattato sulla superficie con un prodotto chimico particolare che permette all'inchiostro un attraversamento più facile delle maglie. Per rendere più chiaro il concetto, continua Felice La Bianca, direi che l'inchiostro è reso più fluido. ( PET 1500 ). Il PET 1500 è, peraltro, un tessuto che può non essere sgrassato prima dell'applicazione sul telaio. C'è, poi, se si vuole, un'ulteriore novità (Sefar LMF) sempre in monofilo e sempre in poliestere con una maggiore rigidezza e, quindi, in grado di offrire maggiori tenute del registro ed una ancora maggiore discesa dell'inchiostro.
Signor La Bianca, abbiamo più volte parlato di passaggio, o trasferimento, dell'inchiostro. Ci sono alcuni riferimenti che possiamo citare?
"Certo, sono riferimenti che indicano il diametro dei fili. Più il numero dei fili è alto, più la maglia è stretta e il passaggio dell'inchiostro sarà meno facile. Per esempio, prendiamo un 120.31 ed un 120.40.La prima cifra indica il numero di fili per cm (120 in trama e 120 in ordito) di cui è composto il tessuto, la cifra dopo il punto è espressa in micron ed indica il diametro del filo. Naturalmente quanto più alto il diametro del filo, tanto più alta è la resistenza del tessuto e, di conseguenza, la sua resistenza nel corso della lavorazione, una maggiore tenuta del registro, una più alta definizione ed una minore "discesa" dell'inchiostro, oltre ad una maggiore capacità del "calamaio". ( tessuti prodotti con tramatura PW, cioè 1:1 )
Signor La Bianca, la stampa serigrafica utilizza tessuti con caratteristiche diverse.Abbiamo sentito parlare di tessuti in nylon, in poliestere, in acciaio ed, inoltre, di monofilo, di multifilo, di diametro del filo, di larghezza della maglia, ecc. Ci aiuta a capire perchà© esistono vari tipi di tessuto e, possibilmente, darci delle indicazioni di base collegandole possibilmente ai lavori più comuni?
"Quello del tessuto per i telai serigrafici, inizia La Bianca, è un campo estremamente vasto e vario specie se vogliamo considerare usi sporadici e specifici. Suggerisco, pertanto, di limitarci ad un'escursione, magari dettagliata se volete, sui tessuti più utilizzati per i lavori di serigrafia più comuni. Posso cominciare a dirvi, per esempio, che negli anni sessanta la serigrafia ricorreva quasi completamente al nylon con i suoi problemi di tenuta del registro causati dalla elasticità . Successivamente siamo passati al poliestere che da un'affidabilità maggiore, In linea di massima, a parte, ripeto, usi specifici, noi della Serinova abbiamo sempre utilizzato normali tessuti in monofilamento di poliestere, oggi ad alto modulo ( PET 1000 ). In seguito pur non avendoli completamente abbandonati, abbiamo preferito optare per un tessuto, sempre in monofilo di poliestere, trattato sulla superficie con un prodotto chimico particolare che permette all'inchiostro un attraversamento più facile delle maglie. Per rendere più chiaro il concetto, continua Felice La Bianca, direi che l'inchiostro è reso più fluido. ( PET 1500 ). Il PET 1500 è, peraltro, un tessuto che può non essere sgrassato prima dell'applicazione sul telaio. C'è, poi, se si vuole, un'ulteriore novità (Sefar LMF) sempre in monofilo e sempre in poliestere con una maggiore rigidezza e, quindi, in grado di offrire maggiori tenute del registro ed una ancora maggiore discesa dell'inchiostro.
Signor La Bianca, abbiamo più volte parlato di passaggio, o trasferimento, dell'inchiostro. Ci sono alcuni riferimenti che possiamo citare?
"Certo, sono riferimenti che indicano il diametro dei fili. Più il numero dei fili è alto, più la maglia è stretta e il passaggio dell'inchiostro sarà meno facile. Per esempio, prendiamo un 120.31 ed un 120.40.La prima cifra indica il numero di fili per cm (120 in trama e 120 in ordito) di cui è composto il tessuto, la cifra dopo il punto è espressa in micron ed indica il diametro del filo. Naturalmente quanto più alto il diametro del filo, tanto più alta è la resistenza del tessuto e, di conseguenza, la sua resistenza nel corso della lavorazione, una maggiore tenuta del registro, una più alta definizione ed una minore "discesa" dell'inchiostro, oltre ad una maggiore capacità del "calamaio". ( tessuti prodotti con tramatura PW, cioè 1:1 )

Si parla di tessuti pre-emulsionati. Di cosa si tratta?
"Sଠcerto. E' una delle novità che hanno arricchito l'argomento tessuto negli ultimi. Si tratta di un tessuto pre-emulsionato. Un prodotto cioè che si presenta al serigrafo con un'emulsione fotopolimera, molto elastica e molto resistente, già presente nel tessuto che permette al serigrafo di "saltare" l'emulsione dei telai e che, proprio per questa sua caratteristica, offre anche il gran vantaggio di non dover fare la pulizia del tessuto o "sgrassatura" prima del processo fotografico per l'incisione della gelatina. Al produttore di questo tessuto lo stampatore dovrà , naturalmente, precisare le proprie esigenze, indicando le caratteristiche del tessuto, le misure del telaio al quale sarà applicato, il formato dell'emulsione, che dovrà permettere lo spazio necessario all'incollaggio, il numero di fili, ecc. (tessuto pre-emulsionato con riserva). " Si tratta, continua Le Bianca con una certa determinazione, di un tessuto che permette una stampabilità molto alta (50/60 linee), un fattore RZ perfetto e, quindi, una definizione che dalla quale possono emergere anche i particolari più fini. Per concludere quest'argomento, voglio dire che un mio cliente, per il quale ho utilizzato questo tessuto, ha potuto stampare con un unico telaio (per colore) oltre 200.000 copie dello stesso lavoro, quando, con tessuto "normale", avrebbe dovuto utilizzare almeno quattro telai (per colore)."
Per i tessuti pre-emulsionati si possono utilizzare telai costruiti con materiali d'uso comune come, per esempio, il legno, l'alluminio, il ferro, ecc.?
"Forse è il caso di precisare che da noi il legno non si usa più, salvo che alcune lavorazioni particolari come la stampa di "barattolame" o prodotti in tondo come le bottiglie o altro, lavorazione che, tra l'altro, richiedono frequentemente ancora tessuti in nylon o, nel caso si dovesse ricorrere ad inchiostri ceramici, a tessuti di acciaio che, tramite certi collegamenti elettrici, permettano alla lavorazione di mantenere una certa temperatura di lavorazione in grado di assicurare la fluidità necessaria a questo tipo di inchiostro. Possiamo, quindi dire che, ormai un po' dappertutto, per le lavorazioni classiche, si usa il telaio di metallo in alluminio o in ferro con protezione antiruggine. Il telaio d'alluminio, peraltro, dura molto di più ed assicura una maggiore precisione anche nei confronti di quello in ferro. Il legno, anche per lavorazioni "classiche" si usa ancora, per esempio, in Cina dove la tecnologia serigrafica non è ancora evoluta (nonostante la serigrafia sia, si ritiene, nata in Cina N.d.R.). Lo stesso discorso vale, di conseguenza, anche per i telai per i quali si utilizzeranno tele pre-emulsionate."
Ed ad inchiostri come stiamo? Ci sembra di aver "letto fra le righe" che nell'utilizzo dei tessuti pre-emulsionati o, meglio, che per le lavorazioni previste dall'uso di questi tessuti si ricorra ad inchiostri U.V. E' esatto? Possiamo pensare che, anche in generale, gli inchiostri U.V. stiano sostituendo i classici inchiostri vinilici?
"Non esatto, è vero che la strada è quella - in senso generale e non parlando unicamente di tessuti pre-emulsionati - quella cioè di un evoluzione e di una presenza sempre maggiore degli inchiostri U.V., ma ci sono ancora molte serigrafie che usano i vinilici. Certo, occorre tenere presente, parlando di tessuto, che gli U.V., per via del processo di asciugatura che utilizzano, necessitano di una maglia molto stretta, peraltro con una maggiore definizione quindi, che lascerà passare meno inchiostro. Alti flussi di inchiostro non permetterebbe alla lampada U.V. di asciugare in modo opportuno prima del movimento del foglio verso l'uscita."

Lo spessore del tessuto è importante nella preparazione di un telaio serigrafico è quello del diametro del filo e, quindi, è quello della profondità del calamaio?
"Sଠcerto ed è calcolato dallo spessore dei fili sormontati trama-ordito. Una situazione che poi andrà a formare anche il dato della profondità del calamaio."
La tesatura del tessuto è importante?
"Non c'è dubbio. In linea di massima, ed in un discorso generale, non deve essere inferiore ai 16 Newton. Sotto rischieremmo di perdere definizione, registro e scorrevolezza della racla che, peraltro, avrà bisogno di una maggiore spinta.
Per finire, ci dice, se ci sono differenze nel lavaggio del telaio, e quindi del tessuto, dopo il suo utilizzo?
"No, i sistemi di lavaggio ricorrono come sempre a solventi qualsiasi possa essere il tessuto utilizzato. Possiamo, eventualmente parlare di solventi meno fastidiosi negli odori. Ci sono poi degli specifici prodotti di lavaggio ai quali si ricorre per togliere dal tessuto l'anti-ghost (è l'immagine - cosଠdetta fantasma - che rimane sul tessuto anche dopo il lavaggio e che può lasciare qualche impronta, anche se leggera, nel caso di un riutilizzo del telaio stampando colori chiari N.d.R.).
Nino Fichera
(effenino@tiscali.it)
"Sଠcerto ed è calcolato dallo spessore dei fili sormontati trama-ordito. Una situazione che poi andrà a formare anche il dato della profondità del calamaio."
La tesatura del tessuto è importante?
"Non c'è dubbio. In linea di massima, ed in un discorso generale, non deve essere inferiore ai 16 Newton. Sotto rischieremmo di perdere definizione, registro e scorrevolezza della racla che, peraltro, avrà bisogno di una maggiore spinta.
Per finire, ci dice, se ci sono differenze nel lavaggio del telaio, e quindi del tessuto, dopo il suo utilizzo?
"No, i sistemi di lavaggio ricorrono come sempre a solventi qualsiasi possa essere il tessuto utilizzato. Possiamo, eventualmente parlare di solventi meno fastidiosi negli odori. Ci sono poi degli specifici prodotti di lavaggio ai quali si ricorre per togliere dal tessuto l'anti-ghost (è l'immagine - cosଠdetta fantasma - che rimane sul tessuto anche dopo il lavaggio e che può lasciare qualche impronta, anche se leggera, nel caso di un riutilizzo del telaio stampando colori chiari N.d.R.).
Nino Fichera
(effenino@tiscali.it)