30.04.2006

DALL'INCISIONE MANUALE AL CONTROLLO NUMERICO...

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DALL'INCISIONE MANUALE ALLA FRESATURA A CONTROLLO NUMERICO, DALLA SERIGRAFIA ALLA STAMPA DIGITALE

"Quando presento la nostra azienda, ci dice Massimo Olivari, il più anziano dei due fratelli titolari della Emmepi di Milano, l'altro è Pier Luigi, vorrei poter iniziare con un "c'era una volta" come nelle fiabe di quando eravamo bambini.
C'era una volta un padre, nostro padre, che un bel giorno, circa 45 anni fa, inizia ad occuparsi di incisione, naturalmente si trattava di lavorazioni realizzate manualmente. Erano punzoni, sgorbie, scalpelli e lame di ogni genere. Con quelli attrezzi, lavorava ottone, bronzo, gomma, alluminio e plexiglass e tanti altri materiali diversi per ottenere targhe, clichà©, timbri e decorazioni di abbellimento di ogni tipo.

Nel 1993 inizia il nostro percorso evolutivo
Non credo che qualcuno si aspetti, a questo punto, che io parli di un qualcosa di affascinante nato dalle mani di nostro padre, oggi in pensione, e che vi dica, magari, di un burattino parlante. Certo non posso escluderlo, probabilmente se lo avessimo lasciato continuare da solo, mio padre sarebbe stato capace, grazie alla sua capacità  inventiva, di creare anche cose del genere.
Purtroppo, o fortunatamente, nel 1993 io e mio fratello con nostra madre, gli ci siamo affiancati formando un'azienda familiare con l'intenzione di guardare anche verso quello che la tecnologia moderna poteva proporci, pur rimanendo nel settore dell'incisoria ed in un ambito prettamente artigianale. Meno romantici forse, ma più tecnologici, quindi, e con uno sguardo capace di andare oltre la pura creatività  e capacità  manuale e di indagare il mercato. La nostra nuova direzione ci ha fatto immediatamente capire che i lavori che mio padre aveva sempre realizzato attraverso la tecnica dell'incisione manuale potevano essere ottenuti più facilmente e in tempi più brevi con frese a controllo numerico. Cito, per esempio, il mercato dei pannelli sinottici, un prodotto importante, ma che fino a quel momento affrontavamo attraverso l'incisione manuale e che, ancora oggi, è una pietra miliare della nostra produzione." (per inciso, il pannello sinottico, è un piastra fresata, solitamente in alluminio, ma realizzabile anche in serigrafia, quindi, che riporta scritte e simboli per il comando della macchina sulla quale è applicata).

Ecco, dopo le prime frese a controllo numerico, la stampa serigrafica
"Ci ha subito dato un'importante spinta capace di aumentare la nostra produzione, permettendoci, per esempio, di completare i lavori di incisione con un numero superiore di colori con un'intuibile maggiore facilità , velocità  di realizzazione, bellezza e costi inferiori, rispetto a quelli realizzabili con le vecchie tecniche fino allora utilizzate. "

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Il passo successivo: le tastiere a membrana. Quando la serigrafia e la fresatura si affiancano.
E' stato il passo successivo, quasi dovuto ad una logica conseguenza che ci ha permesso di affiancare le due tecniche, la serigrafica e la fresatura a controllo numerico. La realizzazione delle tastiere a membrana prevede, infatti, una serie di passaggi fra cui:
a) l'approntamento di un pannello in alluminio, o in policarbonato da tre millimetri, inciso e fresato per i fori che ospiteranno le viti e i cavi elettrici (per maggiore chiarezza, può essere opportuno fare una precisazione: per incisione si intende la realizzazione di scritte disegni, o altro, incidendo il materiale per non più di qualche decimo di millimetro, per fresatura si intende forare, passare da parte a parte o creare un pezzo con una certa forma).
b) l'applicazione, sul pannello appena descritto, della tastiera a membrana che non è altro che un foglio di policarbonato di circa 180 micron precedentemente opportunamente serigrafato a più colori per l'inserimento della traccia elettrica o altro come loghi, scritte, numeri e simboli.
Il passaggio da una lavorazione all'altra avviene semplicemente cambiando il programma attraverso del computer interfacciandolo con le varie lavorazioni"

Poi, le insegne e la visual communication
E' chiaro che avendo a disposizione la possibilità  di utilizzare sia la stampa serigrafica, alla quale abbiamo affiancato, da non molto, la stampa digitale, sia l'incisione e la fresatura, non potevamo, anche approfittando della continua evoluzione della comunicazione pubblicitaria, non avvicinarci anche a questo settore che peraltro si è dimostrato di grande interesse economico. Un settore molto ampio che va dal banner, agli striscioni, ai cartelloni, vetrofanie, ecc. Un'attività , questa, che ci ha permesso di includere, fra i nostri clienti, enti importanti come la Provincia di Milano.

Come e in quali occasioni decidete l'utilizzo delle due tecnologie di stampa, la serigrafica e la digitale? "Si tratta di due tecnologie pressochà© alternative. Dipende dai lavori, dalle tirature, dei tempi a disposizione ecc. Va comunque detto che la stampa digitale, appunto per certe sue caratteristiche, ci ha aperto dei nuovi spazi che non escludiamo di poter ampliare in futuro."

Quali sono le aree di lavoro ed i settori merceologici in cui operate e cosa siete in grado di offrire? Abbiamo clienti un po' dappertutto, pur operando principalmente in Lombardia, ma serviamo anche aziende piemontesi, trentine, venete. Abbiamo poi un cliente interessante in Spagna e due clienti in Svizzera.
Di base, lavoriamo, in forma diretta, per un gruppo di aziende di ogni settore merceologico fra cui molte del settore della cosmetica. Non voglio però dimenticare che una parte importante del nostro lavoro ci arriva, in modo indiretto, anche da clienti di agenzie di pubblicità .
Per quanto riguarda i nostri percorsi di lavorazione posso tranquillamente dire che al nostro cliente offriamo un servizio completo, dalla A alla Z. Partiamo, infatti, dal file che ci viene passato dal cliente e dal suo adattamento alle esigenze dei vari processi previsti, alla realizzazione vera e propria del prodotto, dall'incisione, alla stampa, alla resinatura. All'occorrenza, per i clienti che lo richiedessero offriamo anche la progettazione grafica per realizzazioni di ogni tipo.

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Le macchine della Emmepi
"Abbiamo una Lang per incisione e fresatura 800x500, una Mimaki 500x300 per incisione e fresatura, un plotter Gerber Edge formato 300, abbiamo dei pantografi manuali, un plotter da taglio Summagraphics formato 610. Per la stampa ricorriamo a due macchine serigrafiche manuali, una serigrafica semiautomatica Pegaso 35x50 e una stampante digitale Mimaki JV3 160 SP a 4+4 colori, che abbiamo "in casa" da pochi mesi. A fianco delle serigrafiche utilizziamo un forno UV Argon. Utilizziamo poi un plotter da taglio CG 130 che, peraltro, ci permette, mediante un apposito programma digitale che riconosce con i propri lettori ottici i crocini lasciati dalla stampante digitale Mimaki, il "mezzotaglio" delle etichette realizzate appunto da quella stampante, una taglierina Neolt ed una pressa pneumatica. Posso poi aggiungere a questo elenco una Monopol, piccola platina tipografica, modificata allo scopo di poter fustellare piccoli formati di etichette (fino al formato 35x50) ed un dosatore Eurodrop per resinare.

Serigrafia e stampa digitale. Sul raffronto delle due qualità  di stampa i pareri sono spesso discordi. Quale è il vostro?
"Non possono esserci dubbi, la definizione della stampa digitale è certamente superiore a quella della serigrafia anche per la sua capacità  di utilizzare di retini più fitti, fatto che appare evidente anche nelle lavorazioni relative alle testiere.Certo, la forza di colore delle serigrafia non potrà  mai essere raggiunta da alcun altro sistema di stampa.
Come ho già  accennato prima, dice Massimo Olivari, l'utilizzo delle due tecnologie è, comunque, subordinato alle tirature, ai formati ed ai costi. Non va poi esclusa l'interdipendenza dei due sistemi di stampa come, per esempio, nel caso delle stampa di vetrofanie autoadesive quando il bianco, certamente più coprente degli inchiostri della stampa digitale, viene utilizzato per la base su cui poi realizzare con la stampa digitale la quadricromia la grafica finale."

Nella scelta della vostra stampante digitale, la Mimaki, avete deciso per la tecnologia a solvente, come mai non per gli UV?
"Occorre, prima di tutto, dire, vuole precisare Massimo Olivari, che la stampa UV, grazie alle esperienze acquisite con la serigrafia, la conosciamo bene e ne conosciamo, quindi, sia gli aspetti positivi, sia le problematiche relative.
Premesso questo, ecco la mia risposta alla domanda che mi avete posto: gli inchiostri a solvente permettono di stampare una grande quantità  di supporti, specie, se vogliamo limitarci alle nostre lavorazioni. Gli UV, per contro, sempre limitatamente alle nostre lavorazioni, hanno secondo noi grossi problemi di tenuta specie quando, come nel nostro caso, ci si trova davanti all'esigenza di stampare più specificamente su policarbonato o su alluminio. Nei confronti di quest'ultimo materiale abbiamo, peraltro, fatto personalmente, in una recente fiera di settore, una serie di prove di strappo di lavori realizzati in UV, ottenendo risposte assolutamente negative".

La stampa digitale. Perchà© no anche un flat bed?
"Non è il caso di correre. Per i nostri formati sarebbe uno spreco. E' anche vero che terremo d'occhio questa tecnologia pronti a ricorrere a lei nel caso di un'evoluzione delle esigenze da parte dei nostri attuali clienti, non dimenticato, peraltro, un certa sua somiglianza alla serigrafia, almeno per quanto riguarda i supporti.
Il mio pensiero è, comunque, per il momento ancora profondamente velato di scetticismo sia relativamente alla tecnologia e le possibilità  che offre, sia subordinatamente ai costi."

La fresatura ed il taglio, perchà© no una macchina per il taglio laser?
"Francamente, è Massimo Olivari che si inserisce, qualche tempo fa abbiamo dato un'occhiata anche al taglio laser chiedendo, con l'occasione, una serie di test ad aziende che propongono al mercato attrezzature relative, che test hanno, purtroppo, dato prove negative, almeno rispetto alle nostre esigenze. Come abbiamo già  detto, uno dei momenti di preparazione di una testiera prevede la realizzazione di un pannello in PVC fresato e forato. Nei fori verranno successivamente inseriti dei "prigionieri" che saranno poi ribaditi con una pressa pneumatica.
La tecnologia laser non va, invece, di pari passo con i materiali impiegati: non è possibile tecnicamente utilizzare il taglio laser su PVC o Policarbonato, e non esistono al momento alternative tecniche valide a questi supporti.

Signor Enrico Olivari, per concludere il nostro incontro, ci piace ricordare che qualche tempo fa, quando i suoi figli stavano inserendo in azienda attrezzatura computerizzata, ci diceva che non amava sentire parlare, nel suo lavoro, di digitale e, quindi, nel complesso di computer, di programmi, di file, ecc. Quale è oggi il suo pensiero al riguardo?
"Secondo me, incidere a mano avrà  sempre un qualcosa in più nei confronti dell'incisione digitale, un qualcosa che, se mi è permesso, l'avvicina all'arte pura. E' anche vero che i numeri non giocano a favore di quello che ho appena finito di dire, "ai miei tempi" si doveva realizzare manualmente ogni pezzo, oggi, l'incisione e la fresatura digitale ne possono realizzare, nello stesso tempo, 20, 30, 100, ma i risultati sono un'altra cosa: lavori in serie, standard, senz'anima. Sono, peraltro, lavori che tutti, grazie appunto all'informatica, possono fare.
La creatività , la manualità , sono un'altra cosa in tutti i settori. Sono certo che questo che ho detto può confermare la mia poca simpatia per il computer anche se non posso non arrendermi all'evoluzioneÂ….e alle decisioni dei miei figli.
L'incisoria manuale, non scomparirà  mai, conclude Enrico Olivari con un leggero tocco di orgoglioÂ….si sta perdendo l'incisore. (in effetti, è anche però giusto dire che Enrico Olivari, nonostante le sue simpatiche affermazioni e grazie alla sua vecchia attrezzatura, continua a coltivare l'incisione come passatempo o come espressione artistica e, qualche volta, anche professionalmente, per accontentare quei clienti che, con un certo tipo di sensibilità , gli chiedono quel tipo di lavori n.d.r.).

Nino Fichera
(per la realizzazione di articoli relativi ad aziende, persone, prodotti: Nino Fichera tel. 02501692 - e-mial:effemino@tiscali.it)

(la Emmepi è a Milano in Via del Sanctis 36 - tel.0289502954 - e-mail: info@mpgraphics.it)

L'articolo è stato realizzato per conto della Rivista Graph Creative ed è stato inserito sul numero di aprile 2006

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