13.10.2006
ANCORA SUGLI INCHIOSTRI SERIGRAFICI A SPECCHIO
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Se ne parla molto, ma poche sono le esperienze dirette da parte dei serigrafi.
Dopo l'intervista alla Imas Grafica, abbiamo voluto parlare di inchiostri ad "effetto specchio" con un serigrafo, il signor Angelo Monterisi della Serigrafica Monterisi S.r.l. di Sesto S. Giovanni. Occorre, però, precisare che gli inchiostri dei quali la Serigrafica Monterisi S.r.l. ci parlerà sono di un'altra marca di quelli che la Imas Grafica ci ha presentato
Signor Monterisi, la sua Serigrafica è fra le poche che, cosଠci risulta, ha utilizzato l'inchiostro serigrafico a specchio, un inchiostro che, secondo i produttori, dovrebbe, o meglio potrebbe, essere, per determinate lavorazioni, un'alternativa alla stampa a caldo. Ce ne parla?
"Dobbiamo immediatamente precisare una cosa, ci dice subito Angelo Monterisi. Una precisazione importante perchà©, probabilmente, determinante nella costruzione dell'articolo che volete realizzare: noi questo inchiostro non lo abbiamo "utilizzato" in alcuno dei nostri lavori, ma lo abbiamo unicamente "sperimentato" come, del resto, ci comportiamo di fronte ad ogni cosa nuova, prodotto, macchina o altro. Abbiamo voluto capire se questo inchiostro ha veramente le caratteristiche annunciate dal suo biglietto da visita e, principalmente, se può essere utilizzato in quei nostri lavori che necessitano effetti a specchio, come nel caso di espositori in metacrilato, o materiali analoghi, vetro, ecc.
Si tratta comunque di un prodotto atteso da molto tempo dai serigrafi, un prodotto certamente importante che può in parte sostituire la stampa a caldo purchà© la stampa sia effettuata su materiali trasparenti. Un inchiostro di questo tipo permetterebbe all'azienda di operare al suo interno senza la necessità di nuove attrezzature, evitando di rivolgersi a terzi, con tempi e costi maggiori.
Ecco, quindi, la ragione per la quale ci siamo avvicinati con interesse a questa nuova possibilità attraverso la quale avremmo potuto gestire meglio quel tipo di esigenza.
Dopo l'intervista alla Imas Grafica, abbiamo voluto parlare di inchiostri ad "effetto specchio" con un serigrafo, il signor Angelo Monterisi della Serigrafica Monterisi S.r.l. di Sesto S. Giovanni. Occorre, però, precisare che gli inchiostri dei quali la Serigrafica Monterisi S.r.l. ci parlerà sono di un'altra marca di quelli che la Imas Grafica ci ha presentato
Signor Monterisi, la sua Serigrafica è fra le poche che, cosଠci risulta, ha utilizzato l'inchiostro serigrafico a specchio, un inchiostro che, secondo i produttori, dovrebbe, o meglio potrebbe, essere, per determinate lavorazioni, un'alternativa alla stampa a caldo. Ce ne parla?
"Dobbiamo immediatamente precisare una cosa, ci dice subito Angelo Monterisi. Una precisazione importante perchà©, probabilmente, determinante nella costruzione dell'articolo che volete realizzare: noi questo inchiostro non lo abbiamo "utilizzato" in alcuno dei nostri lavori, ma lo abbiamo unicamente "sperimentato" come, del resto, ci comportiamo di fronte ad ogni cosa nuova, prodotto, macchina o altro. Abbiamo voluto capire se questo inchiostro ha veramente le caratteristiche annunciate dal suo biglietto da visita e, principalmente, se può essere utilizzato in quei nostri lavori che necessitano effetti a specchio, come nel caso di espositori in metacrilato, o materiali analoghi, vetro, ecc.
Si tratta comunque di un prodotto atteso da molto tempo dai serigrafi, un prodotto certamente importante che può in parte sostituire la stampa a caldo purchà© la stampa sia effettuata su materiali trasparenti. Un inchiostro di questo tipo permetterebbe all'azienda di operare al suo interno senza la necessità di nuove attrezzature, evitando di rivolgersi a terzi, con tempi e costi maggiori.
Ecco, quindi, la ragione per la quale ci siamo avvicinati con interesse a questa nuova possibilità attraverso la quale avremmo potuto gestire meglio quel tipo di esigenza.
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Qual è stata la risposta alle vostre "indagini"?
"Le prime cose che ho scoperto sono:
a) che questo prodotto deve, per avere il suo effetto riflettente, essere stampato sulla faccia posteriore di materiali trasparenti come vetro o sintetici. Con materiali opachi, o stampato sulla parte anteriore della lastra, opera come un comune inchiostro serigrafico metallizzato;
b) occorre che l'operatore presti particolare attenzione nella scelta del materiale, il quale deve avere un'ottima planearità al fine di ottenere i migliori risultati.
c) in rapporto con la stampa a caldo, gli inchiostri di cui stiamo parlando sono comunque più lucidi e con un migliore effetto specchiante.
d) fermi restando i punti che abbiamo appena toccato, è il caso di valutare la tipologia del lavoro da eseguire e il quantitativo di inchiostro che andrà utilizzato poichà© l'inchiostro ad effetto specchio ha anche un altro piccolo, grande problema: il suo costo. Se dobbiamo stampare, per esempio, un piccolo logo tutto può essere contenuto in costi accettabili. Il discorso cambia immediatamente se il lavoro da realizzare prevede grandi superfici.
Un altro fattore da porre sulla bilancia di un raffronto fra stampa a caldo e serigrafia a specchio, è certamente il costo dei clichà© per la stampa a caldo che su grossi formati è certamente più costoso di quello di un telaio serigrafico di pari misura.
"Le prime cose che ho scoperto sono:
a) che questo prodotto deve, per avere il suo effetto riflettente, essere stampato sulla faccia posteriore di materiali trasparenti come vetro o sintetici. Con materiali opachi, o stampato sulla parte anteriore della lastra, opera come un comune inchiostro serigrafico metallizzato;
b) occorre che l'operatore presti particolare attenzione nella scelta del materiale, il quale deve avere un'ottima planearità al fine di ottenere i migliori risultati.
c) in rapporto con la stampa a caldo, gli inchiostri di cui stiamo parlando sono comunque più lucidi e con un migliore effetto specchiante.
d) fermi restando i punti che abbiamo appena toccato, è il caso di valutare la tipologia del lavoro da eseguire e il quantitativo di inchiostro che andrà utilizzato poichà© l'inchiostro ad effetto specchio ha anche un altro piccolo, grande problema: il suo costo. Se dobbiamo stampare, per esempio, un piccolo logo tutto può essere contenuto in costi accettabili. Il discorso cambia immediatamente se il lavoro da realizzare prevede grandi superfici.
Un altro fattore da porre sulla bilancia di un raffronto fra stampa a caldo e serigrafia a specchio, è certamente il costo dei clichà© per la stampa a caldo che su grossi formati è certamente più costoso di quello di un telaio serigrafico di pari misura.
Signor Monterisi, da quello che ci ha detto sul raffronto delle due tecniche e fermo restando che la sua esposizione si riferisce unicamente alle esigenze specifiche della sua azienda, si può dedurre l'opportunità che la scelta può subordinarsi unicamente non ai risultati delle varie tecnologie, ma al formato della grafica da stampare?
"Sà¬, senza dubbio, non dimenticando, però, gli "obblighi" relativi alle caratteristiche dei materiali alle quali, bene o male, ognuna delle tecnologie è "obbligata" a sottostare."
Non può essere determinante, nella scelta delle due tecnologie, anche la velocità di stampa?
"Dipende dalle macchine che si pensa di utilizzare e dalla tiratura prevista. In linea di principio, la velocità di una macchina per la stampa a caldo è certamente superiore a quella di una macchina serigrafica. Questo significa, di conseguenza, tirature maggiori e prezzi più contenuti a favore della stampa a caldo. Stiamo però teorizzando, continua Monterisi, e stiamo dimenticando che fra gli inchiostri a specchio e la stampa a caldo, c'è di mezzo la lastra, la quale deve essere obbligatoriamente trasparente.
Esistono altre tecnologie affiancabili in qualche modo alla stampa a caldo ed alla serigrafia con inchiostri a specchio?
Sଠcerto, esiste anche una tecnica ulteriore, quella classica degli "argentatori" che non utilizzano, però, un inchiostro come la serigrafia o una lamina colorata, come la stampa a caldo, ma ricorrono all'applicazione a spruzzo, dopo una serie di processi di preparazione del vetro, come il lavaggio e lo grassaggio. Successivamente, dopo una protezione della vernice depositata, la lastra passa al tunnel di asciugatura. Lo specchio ottenibile attraverso questo processo è certamente superiore a quello ottenibile sia dalla stampa a caldo, sia dagli inchiostri a specchio.
Mi sembra, quella dell'argentatura una tecnica avvicinabile, di primo acchito, ai risultati ottenibili dagli inchiostri a specchio, ma si possono ottenere anche disegni particolari come lettere o altro?
"Certo, non però con la facilità ottenibile dalla serigrafia e solo su vetro. Occorrono mascherature, lavorazioni che però allungano i tempi di produzione e gonfiano, di conseguenza, i costi, anche se, ancora una volta, il discorso non può non collegarsi ai quantitativi da riprodurre. Non sono, peraltro, lavorazioni senza problemi: la complicazione che ricorre più facilmente è l'infiltrazione delle vernici sotto le mascherature che dovrebbero proteggere la lastra. Per quanto riguarda la combinazione di stampa serigrafica e particolari ad effetto specchio, il procedimento è il classico: si stampano prima le scritte o i motivi grafici in serigrafia e in seguito si passerà all'argentatura che emergerà , quindi, nelle aree rimaste neutre.
Non abbiamo parlato di materiale autoadesivo metallizzato dal quale si può praticamente ricavare qualsiasi disegno attraverso i plotter da taglio. Cosa ne pensa?
"Si è vero, ma stiamo già parlando di un altro settore e non è il caso di prenderlo in considerazione per le alte produzioni."
Ed infine, considerato tutto, a quale tecnologia, lei serigrafo, ricorrerebbe di fronte all'ipotesi di un lavoro ad effetto specchio realizzabile con una delle tre tecnologie sia per il formato, la copertura della grafica e per le caratteristiche del supporto?
"Bisogna mettere sulla bilancia proprio quest'ultimi elementi da lei menzionati. E' abbastanza difficile che ci si possa trovare di fronte ad una lavoro realizzabile con una delle tre tecnologie senza che almeno una di esse debba affrontare problemi che le altre non hanno o viceversa. Certo, la prima cosa che mi viene in mente è di ricorrere alle attrezzature che abbiamo in casa e, di conseguenza, agli inchiostri serigrafici a specchio. Potrebbe però trattarsi di una scelta che, comunque, per le ragioni di cui abbiamo parlato nel corso del nostro incontro, potrebbe, alla fine, non essere esattamente la migliore sia nel confronti del lavoro, delle aspettative del cliente, dei costi, ecc."
Nino Fichera
(effenino@tiscali.it)
"Sà¬, senza dubbio, non dimenticando, però, gli "obblighi" relativi alle caratteristiche dei materiali alle quali, bene o male, ognuna delle tecnologie è "obbligata" a sottostare."
Non può essere determinante, nella scelta delle due tecnologie, anche la velocità di stampa?
"Dipende dalle macchine che si pensa di utilizzare e dalla tiratura prevista. In linea di principio, la velocità di una macchina per la stampa a caldo è certamente superiore a quella di una macchina serigrafica. Questo significa, di conseguenza, tirature maggiori e prezzi più contenuti a favore della stampa a caldo. Stiamo però teorizzando, continua Monterisi, e stiamo dimenticando che fra gli inchiostri a specchio e la stampa a caldo, c'è di mezzo la lastra, la quale deve essere obbligatoriamente trasparente.
Esistono altre tecnologie affiancabili in qualche modo alla stampa a caldo ed alla serigrafia con inchiostri a specchio?
Sଠcerto, esiste anche una tecnica ulteriore, quella classica degli "argentatori" che non utilizzano, però, un inchiostro come la serigrafia o una lamina colorata, come la stampa a caldo, ma ricorrono all'applicazione a spruzzo, dopo una serie di processi di preparazione del vetro, come il lavaggio e lo grassaggio. Successivamente, dopo una protezione della vernice depositata, la lastra passa al tunnel di asciugatura. Lo specchio ottenibile attraverso questo processo è certamente superiore a quello ottenibile sia dalla stampa a caldo, sia dagli inchiostri a specchio.
Mi sembra, quella dell'argentatura una tecnica avvicinabile, di primo acchito, ai risultati ottenibili dagli inchiostri a specchio, ma si possono ottenere anche disegni particolari come lettere o altro?
"Certo, non però con la facilità ottenibile dalla serigrafia e solo su vetro. Occorrono mascherature, lavorazioni che però allungano i tempi di produzione e gonfiano, di conseguenza, i costi, anche se, ancora una volta, il discorso non può non collegarsi ai quantitativi da riprodurre. Non sono, peraltro, lavorazioni senza problemi: la complicazione che ricorre più facilmente è l'infiltrazione delle vernici sotto le mascherature che dovrebbero proteggere la lastra. Per quanto riguarda la combinazione di stampa serigrafica e particolari ad effetto specchio, il procedimento è il classico: si stampano prima le scritte o i motivi grafici in serigrafia e in seguito si passerà all'argentatura che emergerà , quindi, nelle aree rimaste neutre.
Non abbiamo parlato di materiale autoadesivo metallizzato dal quale si può praticamente ricavare qualsiasi disegno attraverso i plotter da taglio. Cosa ne pensa?
"Si è vero, ma stiamo già parlando di un altro settore e non è il caso di prenderlo in considerazione per le alte produzioni."
Ed infine, considerato tutto, a quale tecnologia, lei serigrafo, ricorrerebbe di fronte all'ipotesi di un lavoro ad effetto specchio realizzabile con una delle tre tecnologie sia per il formato, la copertura della grafica e per le caratteristiche del supporto?
"Bisogna mettere sulla bilancia proprio quest'ultimi elementi da lei menzionati. E' abbastanza difficile che ci si possa trovare di fronte ad una lavoro realizzabile con una delle tre tecnologie senza che almeno una di esse debba affrontare problemi che le altre non hanno o viceversa. Certo, la prima cosa che mi viene in mente è di ricorrere alle attrezzature che abbiamo in casa e, di conseguenza, agli inchiostri serigrafici a specchio. Potrebbe però trattarsi di una scelta che, comunque, per le ragioni di cui abbiamo parlato nel corso del nostro incontro, potrebbe, alla fine, non essere esattamente la migliore sia nel confronti del lavoro, delle aspettative del cliente, dei costi, ecc."
Nino Fichera
(effenino@tiscali.it)