12.01.2007
Da ASSOGRAFICI le previsioni di mercato 2006-2008...
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Executive Summary. Industria grafica e cartotecnica: prospettive di ripresa, ma non per tutti
Imballaggio e grafica pubblicitaria e commerciale approfittano del clima favorevole, stazionaria la grafica editoriale, soffre la cartotecnica: cosଠil modello previsionale dell'Osservatorio Assografici-Centrexpo-IAFC Bocconi inquadra gli andamenti per il triennio 2006-2008
Imballaggio e grafica pubblicitaria e commerciale approfittano del clima favorevole, stazionaria la grafica editoriale, soffre la cartotecnica: cosଠil modello previsionale dell'Osservatorio Assografici-Centrexpo-IAFC Bocconi inquadra gli andamenti per il triennio 2006-2008
E' l'imballaggio il comparto che promette le migliori performance produttive per il triennio 2006-2008 e che farà da traino agli altri comparti dell'industria grafica e cartotecnica trasformatrice, per i quali, fatta eccezione per la grafica pubblicitaria e commerciale, si prevedono andamenti meno favorevoli. Sia la cartotecnica che la grafica editoriale, infatti, paiono non approfittare del clima di generale ripresa e, dopo un 2006 in leggera crescita, vedranno le loro dinamiche di produzione in calo nel 2007, per far segnare un recupero solo frazionale nel 2008. Sono le indicazioni contenute nel quinto rapporto "Analisi e previsione della produzione nei settori dell'industria grafica, della cartotecnica e trasformazione di carta e cartone", realizzato dall'IAFC (Istituto di Amministrazione, Finanza e Controllo) dell'Università Bocconi, per l'Osservatorio in cui la stessa Università è al fianco di Assografici e Centrexpo. Lo studio, redatto di anno in anno, affina l'attendibilità dei risultati forniti dal proprio modello econometrico man mano che la base di dati si arricchisce di nuove indicazioni significative. Le previsioni congiunturali per i quattro comparti oggetto dell'indagine sono sviluppate sulla base delle macrovariabili economiche (prodotto interno lordo, consumi interni e produzione industriale), secondo le indicazioni di autorevoli organismi nazionali (quali Confindustria ed ISAE) ed internazionali (quali OCSE e FMI), cui si aggiungono indici specifici elaborati dall'Istituto, come quello relativo alla spesa per giornali, libri e cancelleria delle famiglie.
Lo scenario che coinvolge i quattro comparti ha sullo sfondo un'economia italiana che sta beneficiando di una congiuntura a livello europeo in progressivo miglioramento e presenterà tassi di sviluppo del PIL intorno all'1,5-1,6% per l'anno in corso, mentre il prossimo anno i valori dovrebbero essere solo di poco inferiori. La stagnazione degli anni antecedenti il 2005 ha però lasciato i segni sulla fisionomia del nostro sistema produttivo: si è fatto strada in Italia più che altrove un processo di "dematerializzazione", per cui la componente manifatturiera ha perso peso relativo nell'economia italiana più di quanto sia accaduto per gli altri grandi Paesi d'Europa: ciò è causato dal particolare modello di specializzazione settoriale del nostro sistema e, insieme, dal più forte impatto della concorrenza da parte dei Paesi orientali ed anche dell'Est europeo. Inoltre, nel 2006, nell'industria italiana, "è radicalmente cambiata, rispetto al 2005, la performance industriale dei singoli settori", spiega il rapporto. In sostanza, alcuni comparti hanno beneficiato della ripresa in atto (autoveicoli, apparecchiature elettriche, meccanica ed altri mezzi di trasporto), mentre si confermano negativi i tassi di sviluppo di alcuni settori tradizionalmente rappresentativi del Made in Italy, come abbigliamento e tessile. Le difficoltà hanno comunque determinato un processo di selezione "naturale" delle aziende, che oggi vede imprese strutturalmente più forti ed efficienti, in settori che partono da una base produttiva ridotta.
Ma ecco cosa accadrà nello specifico per i quattro comparti oggetto del modello previsionale. Lo studio, basandosi su un modello econometrico, indica una fascia di oscillazione del risultato previsionale fra un valore ottimistico ed uno pessimistico, che va a compensare l'incertezza delle previsioni delle macrovariabili.
Cartotecnica:
reduce da performance negative negli ultimi quattro anni, per questo comparto il 2006 sarà un anno di relativo miglioramento, con crescita della produzione a consuntivo compresa fra lo 0,4 e l'1%. Il risultato è dovuto al buon andamento delle carte trattate ad uso industriale, delle carte da parati e delle buste, mentre restano in difficoltà gli articoli di cartoleria, i prodotti cartotecnici per scuola, ufficio e corrispondenza ed i tubi in cartone, per la domanda in calo del settore tessile. Il previsto graduale rallentamento della dinamica della produzione industriale determinerà una stagnazione del comparto nei due anni a venire: nel 2007 si prevede un calo fra il -1,5 ed il -0,9% e nel 2008 fra il -1,3 ed il -0,7%.
Imballaggio:
pur con molte articolazioni al suo interno, è il settore che cresce di più: il 2006 vedrà a consuntivo una crescita della produzione compresa fra l'1,6 ed il 2,2%. Ciò conferma l'allentamento del tradizionale legame fra gli imballaggi di carta e cartone e la produzione industriale, già notato nel 2005. Quasi in linea con la media del comparto gli imballaggi di cartone ondulato (fra +1,5 e +2%), vanno meglio gli imballaggi flessibili ed i sacchi a grande contenuto, intorno al 3% di crescita, mentre flettono gli astucci pieghevoli. Per gli anni successivi si ipotizza un parziale recupero della relazione con la produzione industriale, con crescita produttiva dell'imballaggio fra il 2,1 ed il 2,7% per il 2007 e fra il 2 ed il 2,6% per il 2008.
Grafica pubblicitaria e commerciale:
nonostante sia il comparto che chiuderà il 2006 al di sotto delle aspettative, invertirà la tendenza negativa a partire dal prossimo anno, grazie all'ipotizzato sviluppo delle variabili macroeconomiche sui trend di lungo periodo. L'anno in corso dovrebbe chiudersi con un calo della produzione compreso fra il -1,1 ed il -0,5%: una battuta d'arresto per un comparto che è cresciuto più degli altri negli ultimi anni e che non è invece riuscito a confermare il progresso nel 2006, nonostante eventi che avrebbero dovuto attivare la domanda (olimpiadi invernali, elezioni, campionati mondiali di calcio). Sulla postalizzazione del direct-mail ha pesato l'aumento delle tariffe postali, mentre va rilevata la difficoltà di individuare con precisione gli andamenti: in alcune aziende, infatti, la diminuzione della produzione in tonnellate si è trasformata in un leggero aumento della produzione in metri quadri, a causa del calo delle grammature delle carte grafiche utilizzate. Nel 2007 si prevede per il comparto una crescita produttiva con forbice fra lo 0,9 e l'1,5%; nel 2008 ci sarà un'accelerazione, con una crescita compresa fra l'1,2 e l'1,8%.
Grafica editoriale:
presenta un andamento sostanzialmente stabile per l'anno in corso (variazione tra lo 0 ed il +0,6%), dopo la raggiunta maturità del fenomeno degli allegati ai quotidiani ed ai periodici. Nel 2006, che si è caratterizzato per il mancato rinnovo di alcune provvidenze ottenute dagli editori nel biennio precedente, si è assistito ad un calo della produzione di riviste a fronte di una crescita di quella dei libri, a fenomeni di import crescente da Cina, Estremo Oriente ed Usa, ed alla forte crescita della free press, ora anche pomeridiana. Per i prossimi due anni sono attesi cali, seppur lievi, di produzione del comparto, fra il -0,8 ed il -0,2% per il 2007, e fra il -0,7 ed il -0,1% per il 2008.
L'Osservatorio è un'iniziativa varata cinque anni fa per fornire uno strumento previsionale utile sia alla pianificazione di investimenti e sforzi commerciali da parte delle imprese, sia allo sviluppo di azioni promozionali mirate da parte delle Associazioni. E' partecipato congiuntamente da Assografici (Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche, Cartotecniche e Trasformatrici) e da Centrexpo, società specializzata nell'organizzazione di fiere di riferimento per i settori delle arti grafiche, del converting e dell'imballaggio e realizzato con il supporto dell'Università Bocconi che interviene con l'IAFC.
Fonte: Assografici Milano, 14 novembre 2006
Lo scenario che coinvolge i quattro comparti ha sullo sfondo un'economia italiana che sta beneficiando di una congiuntura a livello europeo in progressivo miglioramento e presenterà tassi di sviluppo del PIL intorno all'1,5-1,6% per l'anno in corso, mentre il prossimo anno i valori dovrebbero essere solo di poco inferiori. La stagnazione degli anni antecedenti il 2005 ha però lasciato i segni sulla fisionomia del nostro sistema produttivo: si è fatto strada in Italia più che altrove un processo di "dematerializzazione", per cui la componente manifatturiera ha perso peso relativo nell'economia italiana più di quanto sia accaduto per gli altri grandi Paesi d'Europa: ciò è causato dal particolare modello di specializzazione settoriale del nostro sistema e, insieme, dal più forte impatto della concorrenza da parte dei Paesi orientali ed anche dell'Est europeo. Inoltre, nel 2006, nell'industria italiana, "è radicalmente cambiata, rispetto al 2005, la performance industriale dei singoli settori", spiega il rapporto. In sostanza, alcuni comparti hanno beneficiato della ripresa in atto (autoveicoli, apparecchiature elettriche, meccanica ed altri mezzi di trasporto), mentre si confermano negativi i tassi di sviluppo di alcuni settori tradizionalmente rappresentativi del Made in Italy, come abbigliamento e tessile. Le difficoltà hanno comunque determinato un processo di selezione "naturale" delle aziende, che oggi vede imprese strutturalmente più forti ed efficienti, in settori che partono da una base produttiva ridotta.
Ma ecco cosa accadrà nello specifico per i quattro comparti oggetto del modello previsionale. Lo studio, basandosi su un modello econometrico, indica una fascia di oscillazione del risultato previsionale fra un valore ottimistico ed uno pessimistico, che va a compensare l'incertezza delle previsioni delle macrovariabili.
Cartotecnica:
reduce da performance negative negli ultimi quattro anni, per questo comparto il 2006 sarà un anno di relativo miglioramento, con crescita della produzione a consuntivo compresa fra lo 0,4 e l'1%. Il risultato è dovuto al buon andamento delle carte trattate ad uso industriale, delle carte da parati e delle buste, mentre restano in difficoltà gli articoli di cartoleria, i prodotti cartotecnici per scuola, ufficio e corrispondenza ed i tubi in cartone, per la domanda in calo del settore tessile. Il previsto graduale rallentamento della dinamica della produzione industriale determinerà una stagnazione del comparto nei due anni a venire: nel 2007 si prevede un calo fra il -1,5 ed il -0,9% e nel 2008 fra il -1,3 ed il -0,7%.
Imballaggio:
pur con molte articolazioni al suo interno, è il settore che cresce di più: il 2006 vedrà a consuntivo una crescita della produzione compresa fra l'1,6 ed il 2,2%. Ciò conferma l'allentamento del tradizionale legame fra gli imballaggi di carta e cartone e la produzione industriale, già notato nel 2005. Quasi in linea con la media del comparto gli imballaggi di cartone ondulato (fra +1,5 e +2%), vanno meglio gli imballaggi flessibili ed i sacchi a grande contenuto, intorno al 3% di crescita, mentre flettono gli astucci pieghevoli. Per gli anni successivi si ipotizza un parziale recupero della relazione con la produzione industriale, con crescita produttiva dell'imballaggio fra il 2,1 ed il 2,7% per il 2007 e fra il 2 ed il 2,6% per il 2008.
Grafica pubblicitaria e commerciale:
nonostante sia il comparto che chiuderà il 2006 al di sotto delle aspettative, invertirà la tendenza negativa a partire dal prossimo anno, grazie all'ipotizzato sviluppo delle variabili macroeconomiche sui trend di lungo periodo. L'anno in corso dovrebbe chiudersi con un calo della produzione compreso fra il -1,1 ed il -0,5%: una battuta d'arresto per un comparto che è cresciuto più degli altri negli ultimi anni e che non è invece riuscito a confermare il progresso nel 2006, nonostante eventi che avrebbero dovuto attivare la domanda (olimpiadi invernali, elezioni, campionati mondiali di calcio). Sulla postalizzazione del direct-mail ha pesato l'aumento delle tariffe postali, mentre va rilevata la difficoltà di individuare con precisione gli andamenti: in alcune aziende, infatti, la diminuzione della produzione in tonnellate si è trasformata in un leggero aumento della produzione in metri quadri, a causa del calo delle grammature delle carte grafiche utilizzate. Nel 2007 si prevede per il comparto una crescita produttiva con forbice fra lo 0,9 e l'1,5%; nel 2008 ci sarà un'accelerazione, con una crescita compresa fra l'1,2 e l'1,8%.
Grafica editoriale:
presenta un andamento sostanzialmente stabile per l'anno in corso (variazione tra lo 0 ed il +0,6%), dopo la raggiunta maturità del fenomeno degli allegati ai quotidiani ed ai periodici. Nel 2006, che si è caratterizzato per il mancato rinnovo di alcune provvidenze ottenute dagli editori nel biennio precedente, si è assistito ad un calo della produzione di riviste a fronte di una crescita di quella dei libri, a fenomeni di import crescente da Cina, Estremo Oriente ed Usa, ed alla forte crescita della free press, ora anche pomeridiana. Per i prossimi due anni sono attesi cali, seppur lievi, di produzione del comparto, fra il -0,8 ed il -0,2% per il 2007, e fra il -0,7 ed il -0,1% per il 2008.
L'Osservatorio è un'iniziativa varata cinque anni fa per fornire uno strumento previsionale utile sia alla pianificazione di investimenti e sforzi commerciali da parte delle imprese, sia allo sviluppo di azioni promozionali mirate da parte delle Associazioni. E' partecipato congiuntamente da Assografici (Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche, Cartotecniche e Trasformatrici) e da Centrexpo, società specializzata nell'organizzazione di fiere di riferimento per i settori delle arti grafiche, del converting e dell'imballaggio e realizzato con il supporto dell'Università Bocconi che interviene con l'IAFC.
Fonte: Assografici Milano, 14 novembre 2006