6.03.2007
CREATIVITA' CHE PRODUCE...a cura di Fulvio Rohrer
Progettare è facile quando si sa come si fa. Tutto diventa facile quando si conosce il modo di procedere per giungere alla soluzione di qualche problema e i problemi che si presentano nella vita sono infiniti: problemi semplici che sembrano difficili perchà© non si conoscono e problemi che sembrano impossibili da risolvere.
Un problema comune a tutti è, per esempio, come mettere su casa. Tanta gente non sa quali sono i mobili giusti, non sa cosa occorre veramente, non conosce i problemi legati all'illuminazione di un ambiente. Non sa neppure quali sono i colori giusti per ogni ambiente, e non sa riconoscere un oggetto giusto da uno sbagliato per una certa funzione.
Se volessimo approfondire proprio il tema della casa si aprirebbero diverse possibilità secondo la consapevolezza dei propri limiti che determinerebbe o no la scelta di affidarsi ad un progettista/creativo.
Non smetterò mai di stupirmi di chi, pur sfogliando in continuazione riviste di casa e libri di design in cerca d'ispirazione, non è in grado di capire e tradurre nella realtà ciò che meglio si additerebbe al proprio stile di vita, al proprio carattere. E non è una questione di cattivo gusto e buon gusto, che sono concetti del tutto relativi. Tutto dipende dalle percezioni individuali e dal fatto che alcune persone hanno delle doti innate nel saper capire le esigenze altrui. Doti che con lo studio, l'apprendistato e l'esperienza formano il giovane designer facendogli emergere la sua vera natura creativa. Tutto qui, ma anche questo non è cosଠsemplice. Il creativo, come il designer, è colui che capisce l'esigenza del prossimo e che fa di tutto per potergli creare un ambiente e una condizione migliori. Il designer lo definisco lo psicologo dei sensi, di tutti i sensi. E' colui che deve studiare le esigenze del proprio committente, la sua personalità , le sue abitudini.
Il bravo designer è colui che migliora la qualità della vita e "cura" questa esigenza, non solo in ambito domestico ma anche in quello pubblico, commerciale ed industriale. E questi ultimi sono quelli più difficili da realizzare poichà©, pur essendo magari uno solo il committente decisore, tanti saranno poi i fruitori della progettazione. Molteplici sono le variabili da considerare, dagli obiettivi commerciali a quelli di posizionamento di marca, ai target di clientela, ecc. Il progettista deve tener conto delle tendenze attuali e del momento particolarmente interessante che stiamo vivendo: il ritorno al decoro, cosଠcome veniva inteso e concepito negli anni '50 e '60. In quei decenni, usciti dalla guerra, la gente aveva particolare bisogno di circondarsi di cose belle, allegre e "decorate". Nacquero cosଠi primi motivi in tinta, le prime fantasie multicolore, ecc.
Oggi, a distanza di 40 anni e dopo almeno un ventennio di minimalismo dominante, questa tendenza fa di nuovo capolino, ancora in maniera più accentuata. La tecnologia fa la sua parte mettendoci a disposizione le tecniche che ci consentono di decorare qualsiasi prodotto, qualsiasi superficie in qualsiasi dimensione. A differenza degli anni '50, dove questi processi erano artigianali, e quindi per pochi eletti, oggi la tecnologia ci permette ogni sorta di riproduzione d'immagine. 3M, avendo inventato, divulgato e prodotto la tecnologia della stampa digitale che in 10 anni ha stravolto il modo di decorare, ha contribuito notevolmente a questo cambiamento. Possiamo affermare che le grafiche digitali sono entrate nel nostro vivere quotidiano, hanno segnato una generazione di creativi che giornalmente utilizzano questa tecnologia 3M per produrre ambienti più belli e confortevoli.
Mai come oggi la creatività deve potersi avvalere della tecnologia per produrre una qualità della vita migliore.
Fulvio Rohrer
3M Italia SpA
Tel. 02/70352388
e-mail: frohrer1@mmm.com
Un problema comune a tutti è, per esempio, come mettere su casa. Tanta gente non sa quali sono i mobili giusti, non sa cosa occorre veramente, non conosce i problemi legati all'illuminazione di un ambiente. Non sa neppure quali sono i colori giusti per ogni ambiente, e non sa riconoscere un oggetto giusto da uno sbagliato per una certa funzione.
Se volessimo approfondire proprio il tema della casa si aprirebbero diverse possibilità secondo la consapevolezza dei propri limiti che determinerebbe o no la scelta di affidarsi ad un progettista/creativo.
Non smetterò mai di stupirmi di chi, pur sfogliando in continuazione riviste di casa e libri di design in cerca d'ispirazione, non è in grado di capire e tradurre nella realtà ciò che meglio si additerebbe al proprio stile di vita, al proprio carattere. E non è una questione di cattivo gusto e buon gusto, che sono concetti del tutto relativi. Tutto dipende dalle percezioni individuali e dal fatto che alcune persone hanno delle doti innate nel saper capire le esigenze altrui. Doti che con lo studio, l'apprendistato e l'esperienza formano il giovane designer facendogli emergere la sua vera natura creativa. Tutto qui, ma anche questo non è cosଠsemplice. Il creativo, come il designer, è colui che capisce l'esigenza del prossimo e che fa di tutto per potergli creare un ambiente e una condizione migliori. Il designer lo definisco lo psicologo dei sensi, di tutti i sensi. E' colui che deve studiare le esigenze del proprio committente, la sua personalità , le sue abitudini.
Il bravo designer è colui che migliora la qualità della vita e "cura" questa esigenza, non solo in ambito domestico ma anche in quello pubblico, commerciale ed industriale. E questi ultimi sono quelli più difficili da realizzare poichà©, pur essendo magari uno solo il committente decisore, tanti saranno poi i fruitori della progettazione. Molteplici sono le variabili da considerare, dagli obiettivi commerciali a quelli di posizionamento di marca, ai target di clientela, ecc. Il progettista deve tener conto delle tendenze attuali e del momento particolarmente interessante che stiamo vivendo: il ritorno al decoro, cosଠcome veniva inteso e concepito negli anni '50 e '60. In quei decenni, usciti dalla guerra, la gente aveva particolare bisogno di circondarsi di cose belle, allegre e "decorate". Nacquero cosଠi primi motivi in tinta, le prime fantasie multicolore, ecc.
Oggi, a distanza di 40 anni e dopo almeno un ventennio di minimalismo dominante, questa tendenza fa di nuovo capolino, ancora in maniera più accentuata. La tecnologia fa la sua parte mettendoci a disposizione le tecniche che ci consentono di decorare qualsiasi prodotto, qualsiasi superficie in qualsiasi dimensione. A differenza degli anni '50, dove questi processi erano artigianali, e quindi per pochi eletti, oggi la tecnologia ci permette ogni sorta di riproduzione d'immagine. 3M, avendo inventato, divulgato e prodotto la tecnologia della stampa digitale che in 10 anni ha stravolto il modo di decorare, ha contribuito notevolmente a questo cambiamento. Possiamo affermare che le grafiche digitali sono entrate nel nostro vivere quotidiano, hanno segnato una generazione di creativi che giornalmente utilizzano questa tecnologia 3M per produrre ambienti più belli e confortevoli.
Mai come oggi la creatività deve potersi avvalere della tecnologia per produrre una qualità della vita migliore.
Fulvio Rohrer
3M Italia SpA
Tel. 02/70352388
e-mail: frohrer1@mmm.com